Benessere e bellezza nel design di interni su misura

Oggi spesso associamo la parola design e interiors, ovvero la progettazione degli spazi dove viviamo o lavoriamo, ad una nicchia di professionisti che creano, nel nostro immaginario, cose stravaganti ed originali, ma lontane dalla nostra vita di tutti i giorni e anche dalla minima utilità. Beh non è proprio così! Se avete cinque minuti, vi invito a rilassarvi e mettervi comodi perché ho una buona notizia da darvi! Lo spazio che viviamo è fatto dall’uomo per l’uomo, non contro noi stessi; sta a noi cercare di rendere la vita migliore possibile dentro i muri che la racchiudono. Allora è possibile che ciò si realizzi solo se ci affidiamo ad un professionista serio che sa ascoltare chi ha davanti e vuole realmente il meglio per il proprio cliente.
Sì, è un atto di fiducia reciproca, ma ne saremo davvero ricompensati se poi vivremo in uno spazio che ogni giorno ci accoglie e sa donarci tutto il calore, la bellezza e il benessere di cui i nostri sensi hanno bisogno.
Prima di tutto perché uno spazio sia veramente bello deve essere fatto, scrivevo poco fa, per l’uomo. Quindi nel progettare uno spazio di interni, gli ambienti e gli oggetti devono essere pensati a misura d’uomo, cioè proporzionati alle nostre dimensioni, o a quella di un bambino se stiamo pensando ad un arredo per un cameretta o ad una scuola materna. Lo spazio con dimensioni dilatate o estreme genera sempre sensazioni particolari: in uno spazio stretto e alto proveremo quasi delle vertigini, come in uno molto basso e largo invece ci sentiremo un po’ soffocare.
Altra caratteristica fondamentale è la giusta proporzione tra le parti che compongono un ambiente, inclusi gli arredi. In altre parole quello che gli antichi chiamavano “euritmia”: il cadere giusto delle cose, l’armonia che si respira in uno spazio e che fa bene al nostro corpo perché entra in relazione con ciò che lo circonda, attraverso i nostri sensi. Questo principio generativo è sempre alla base della corretta progettazione degli interni.
Un buon progettista sa che l’ambiente dove viviamo non è solamente percepito con gli occhi, ma anche con tutti gli altri sensi, uno spazio infatti si “annusa” anche. Ogni casa e ogni appartamento hanno un loro profumo o un odore che lo contraddistingue dagli altri. In un lavoro di restauro realizzato anni fa grazie ad un massiccio impiego del legno, mi è capitato di sentire persone che, appena entrati, esclamavano: “Che profumo di legno!” Questo aspetto è molto importante nel design, perché l’olfatto è una fondamentale chiave di lettura nella percezione profonda della realtà. Ci sono anche altri materiali utilizzati in interni, pensiamo ad esempio ad una cera d’api naturale o una finitura a base di argilla, che rilasciano un odore in grado di indurre una sensazione di benessere o evocare un ricordo sedimentato nella memoria di molti anni prima.
Un’architettura, inoltre, si può sentire attraverso il tatto con le nostre mani: si può accarezzare, come si accarezza una persona cui si vuole bene. La finitura a grassello o marmorino lucida di una parete, o una lamiera color ruggine, sono molto differenti al nostro tatto e suscitano reazioni completamente opposte: il legno e la pietra; così come i tessuti e le finiture di un divano o di un tavolo, il calore o il freddo che proviamo quando appoggiamo un braccio.
Per finire non dimentichiamo che anche se un muro non può parlare, lo spazio si racconta anche attraverso ciò che sentiamo con l’udito. Infatti il potere fonoassorbente o riflettente delle onde sonore di alcuni materiali generano effetti diversi sulla diffusione della nostra voce nell’ambiente. Ci sono anche altri suoni naturali che, come i materiali, rilassano il corpo: pensiamo all’acqua che sgorga da una piccola fontana in un giardino o il vento che si incunea tra lamelle di legno di un parapetto, il crepitio del fuoco in un caminetto possono produrre effetti a sorpresa emozionanti, che il designer di interni può nella maggior parti dei casi prevedere.
Quando si progetta una ristrutturazione l’architetto ha in mente tutto questo e tesse su misura lo spazio perché questo possa entrare in risonanza con le corde intime del cliente che abiterà quel luogo, cuce lo spazio su misura come appunto un sarto modella il vestito sulla nostra sagoma. Lo spazio che si crea è bello perché è vero e rigenerante per chi lo vive.
Nel design ciò che è bello veramente rivela sé stesso per come è, senza finzioni; genera armonia di proporzioni perché conforme alla misura dell’uomo, parla della sua natura e di ciò che gli appartiene.
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