Blocco della pensione per chi ha cartelle insolute

L’INPS ha recepito alcune novità contenute nella Legge di Bilancio 2018 ed ha elaborato il messaggio n. 1085 del 12 marzo 2018. Con tale messaggio l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale comunica che a partire dal 1° marzo 2018 potrà bloccare l’erogazione delle somme dai 5.000 € in su se dalla verifica fatta direttamente presso l’Agenzia della Riscossione territorialmente competente dovessero risultare cartelle esattoriali non pagate di almeno pari importo citando testualmente "Prima di effettuare il pagamento di importi pari o superiori a 5.000 euro è fatto obbligo di verificare presso l’amministrazione finanziaria se al beneficiario sono state notificate cartelle di pagamento per un ammontare complessivo pari almeno allo stesso importo".
Nel caso in cui l’importo pensionistico o il credito a vario titolo erogati dall’INPS fossero superiori a 5.000 €, in presenza di cartelle esattoriali insolute l’Ente è tenuto a sospendere il pagamento per un massimo di 60 giorni dando modo all’Agenzia delle Riscossione di dare il via alle procedure di recupero crediti.
Completata questa fase ed accertati gli eventuali debiti del percettore delle somme INPS, la fase successiva è quella del recupero delle somme da parte dell’Agente della Riscossione. Il limite a tale pignoramento si rifà al limite generale per il pignoramento consentito sulle pensioni ovvero ad un quinto al netto del minimo vitale.
L’Istituto di Previdenza fa presente però che "sono escluse dal procedimento di verifica ai sensi dell’art.48 bis del DPR 602/73, le prestazioni assistenziali, le rendite INAIL e le prestazioni erogate per conto di soggetti diversi dall’Istituto."