Bolle di architettura: “L’architettura è un cristallo”


Come rispondere ai temi dell’abitare oggi? Guardando alle lezioni di ieri…
Bolle di architettura: “L’architettura è un cristallo”

Rispondere ai temi prioritari delle megalopoli come i cambiamenti climatici e la forte urbanizzazione in relazione al preservare le biodiversità del pianeta è ciò che sta alla base delle varie soluzioni architettoniche che si rinvengono nel campo architettonico e di design che rispondono alle sfide con modelli che si riferiscono in primis alla sostenibilità degli edifici.

Vi è una serie di fattori come gli investimenti fatti in ricerca e sviluppo puntando sia su materiali inediti anche che non sono stati mai utilizzati nel settore. La valorizzazione delle risorse umane attraverso una politica commerciale che si rivolge ad una distribuzione qualificata. Gli investimenti sul settore produttivo che permettono una migliore gestione aziendale.

Le aziende hanno brevettato tecnologie rivoluzionarie alla ricerca di una qualità pur mantenendo inalterata la libertà di personalizzazione. Libertà che si trova nelle infinite possibilità di aggregazioni di soluzioni modulari.

In un’epoca in cui il lavoro è digitalizzato e delocalizzato le postazioni come, per esempio, le “home office” sembrano diventare concrete. Non sempre, in questo quadro, il design è soft, e a volte la neutralità materica e cromatica dell’ambiente risaltano il dialogo tra passato e presente.

Ancora oggi è ancora possibile fare innovazione progettando prodotti della quotidianità. E da idee innovative possono nascere storie imprenditoriali di successo.

La nostra identità si rivela nello spazio domestico e si rispecchia nell’arredo. Ogni anno si indicono concorsi dove gli architetti devono dare una propria visione dell’abitare in una casa ideale. Concept che integrano architettura, interior e arredamento. La casa è vista come evoluzione di spazi che tengono conto dei bisogni fisiologici e psicologici di chi vi abita. Una casa protettiva e comunicante.

In questo campo si inserisce il Salone del Mobile di Colonia che ogni anno invita un giovane progettista a rappresentare la propria visione dell’abitare contemporaneo in una casa ideale di 240 mq. Alla base dei numerosi concept vi è una profonda riflessione sul modo di abitare in occidente e sull’evoluzione degli spazi.

“L’architettura è un cristallo” aveva detto Gio Ponti nel 1957. In quest’epoca di gratuite illusioni c’è ancora qualcuno che vuole essere un designer-designer, non un designer imprenditore ecc…ovvero realizzare prodotti che devono assolvere bene alla loro funzione.

Come diceva Luigi Caccia Dominioni, architetto Milanese, “Se un architetto è serio e vuole operare bene deve cominciare il proprio lavoro dall’interno, piuttosto che dall’esterno: la disposizione di ogni singolo arredo condiziona la distribuzione interna dell’alloggio e, quindi, anche delle aperture; l’insieme di tutto ciò forma l’appartamento e la somma degli appartamenti forma l’edificio. In sostanza la facciata deve sempre potersi adattare alle diverse soluzioni planimetriche, dalle quali essa nasce”. Disegnare una casa come un “abito su misura“.

Pensare l’architettura come un fenomeno di sintesi e unitario in cui convergono disegno degli arredi, disegno urbano ed intervento artistico. Il tutto legato in un discorso di continuità tra interno ed esterno verso nuove prospettive.

 

Articolo del:


di Arch. Elena Graziano

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