Bonus assistenza disabili

Innanzitutto, il bonus assistenza familiari è un nuovo aiuto previsto a favore di coloro che assistono un proprio familiare con disabilità, più precisamente a favore di coloro che sono noti come “caregivers”. Questo bonus, di importo pari ad euro 1.900 è riservato, quindi, a chi si prende cura prestando assistenza ad un proprio familiare disabile avente un’età pari o superiore agli 80 anni.
Esso può essere erogato in due diverse modalità:
1) sotto forma di detrazione fiscale, per quelli che assistono un familiare disabile ottantenne entro il terzo grado di parentela, a condizione che sia senza reddito o abbia un reddito Isee inferiore ad euro 25mila all’anno. Per l’ottenimento del bonus, il caregiver è tenuto a presentare ed a conservare lo stato di famiglia contenente il nominativi dell’assistito, ed il modello Isee;
2) sotto forma di contributo monetario erogato dall’Inps, avente durata di 1 anno.
Comunque è necessario ricordare che, attualmente, il bonus disabili non è in vigore e naturalmente si spera che venga preso in considerazione dal nuovo governo vista l’ importanza che va assumendo sempre con maggiore forza la figura, appunto di caregiver familiare.
Infatti, il sì unanime della Commissione bilancio del Senato all’emendamento alla manovra sui familiari che si prendono cura dei disabili ha portato alla costituzione di un fondo di 60 milioni di euro per il triennio 2018-2020 destinato a “interventi legislativi che sono finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare”.
Si ricorda che l’emendamento, come già accennato, definisce il caregiver come “la persona che assiste e si prende cura del coniuge, di una delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, anche di un familiare entro il terzo grado, che a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata, o sia titolare di indennità di accompagnamento“.
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