Bonus ristrutturazioni 2019: requisiti e come richiederlo


Guida alle detrazioni fiscali del 50 per cento per i lavori di ristrutturazione edilizia degli immobili
Bonus ristrutturazioni 2019: requisiti e come richiederlo

La detrazione per i lavori di ristrutturazione edilizia consiste nella possibilità di beneficiare del rimborso Irpef del 50 per cento della spesa sostenuta, fino ad un massimo di 96.000 euro.

Tutte le istruzioni sul bonus ristrutturazioni 2019 sono state recentemente fornite dalla nuova guida dell’Agenzia delle Entrate che, oltre a spiegare cos’è l’agevolazione e in cosa consiste, contiene l’elenco dei lavori ammessi in detrazione fiscale e le regole in merito agli adempimenti obbligatori.

Tra questi, per alcune categorie di lavori effettuati, è obbligatorio inviare un’apposita comunicazione all’ENEA.

Saranno interessati dall’adempimento, obbligatorio per beneficiare della detrazione del 50%, i lavori che comportano un risparmio energetico: l’obiettivo è quello di monitorare il risparmio conseguito.

La comunicazione dovrà essere inviata entro il termine di 90 giorni dalla data in cui si sono conclusi i lavori.

La detrazione per i lavori di ristrutturazione è disciplinata dall’art. 16-bis del Dpr 917/86, in cui è prevista la possibilità di detrarre in via ordinaria il 36% delle spese sostenute fino a 48.000 euro.

Visto l’aumento al 50% prorogato fino al 31 dicembre 2019 è bene iniziare ad informarsi su come funziona il bonus per i lavori di ristrutturazione edilizia, di modo da sfruttare tutti i vantaggi previsti dalla legge.

 

Quali sono i lavori di ristrutturazione che possono beneficiare dello sconto fiscale nel 2019?

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

In linea di principio l’agevolazione fiscale riguarda gli interventi per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni di edifici residenziali situati nel territorio dello Stato e per quantificare la spesa sostenuta faranno fede i bonifici effettuati dal richiedente agevolazione per ogni unità immobiliare.

•    titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
•    locatari o comodatari;
•    soci di cooperative divise e indivise;
•    imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o
merce;
•    soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Se è stato stipulato un contratto preliminare di vendita - compromesso - chi ha comprato l’immobile può usufruire del bonus se:
•    è stato immesso nel possesso dell’immobile;
•    esegue i lavori di ristrutturazione a proprio carico;
•    è stato regolarmente registrato il compromesso.

L’agevolazione fiscale sui lavori di ristrutturazione può essere richiesta anche a chi esegue lavori in proprio sull’immobile relativamente alle spese sostenute per l’acquisto del materiale.


Per quali lavori spetta il bonus ristrutturazioni 2019

Il bonus Irpef sui lavori di ristrutturazione edilizia può essere chiesto soltanto per gli specifici interventi di ristrutturazione e spese individuati dall’Agenzia delle Entrate.

Ecco l’elenco delle spese ammesse al bonus ristrutturazioni:
•    interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali o sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze;
•    interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi;
•    interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto;
•    lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche (ascensori o montacarichi, installazione di strumenti idonei alla mobilità interna ed esterna di portatori di handicap gravi);
•    interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (cancelli, grate, porte blindate, casseforti, fotocamere collegate a vigilanza privata, ecc..);
•    interventi finalizzati alla cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento  acustico;
•    interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici;
•    interventi per l’adozione di misure antisismiche come opere per la messa in sicurezza statica;
•    interventi di bonifica dall’amianto e opere per evitare gli infortuni domestici;
•    riparazione di impianti per la sicurezza domestica (per esempio, la sostituzione del tubo del gas o la riparazione di una presa malfunzionante);
•    installazione di apparecchi di rilevazione di gas;
•    monitoraggio di vetri anti-infortunio;
•    installazione corrimano.

Oltre alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, ai fini della detrazione è possibile considerare anche:
•    le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse;
•    le spese per prestazioni professionali comunque richieste dal tipo di intervento;
•    le spese per la messa in regola degli edifici ai sensi del DM 37/2008 - ex legge 46/90 (impianti elettrici) e delle norme Unicig per gli impianti a metano (legge 1083/71);
•    le spese per l’acquisto dei materiali;
•    il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti;
•    le spese per l’effettuazione di perizie e sopralluoghi;
•    l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunzie di inizio lavori;
•    gli oneri di urbanizzazione;
•    gli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi nonché agli adempimenti stabiliti dal regolamento di attuazione degli interventi agevolati (decreto n. 41 del 18 febbraio 1998).

 

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di Luisa Tesa

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