Ecobonus e Sismabonus 2020, detrazioni al 110%


Con il decreto maggio l’aliquota di detrazione dovrebbe salire al 110% e si potrà applicare a tutti gli interventi di riqualificazione energetica
Ecobonus e Sismabonus 2020, detrazioni al 110%

Ecobonus al 110%. Stessa percentuale anche per il sismabonus. Questa una delle novità più importanti che l’atteso decreto Maggio (o decreto Rilancio) che il Governo sta per approvare dovrebbe portare con sé. Un maxi incentivo, contenuto in un pacchetto di interventi “sulla casa” volto a innescare uno shock talmente forte da tenere in piedi e far ripartire il settore edilizio, già fiaccato da anni di recessione, alle prese con la crisi economica dovuta al coronavirus.

Se la bozza circolata nelle ultime ore dovesse essere confermata in via definitiva si tratterebbe di un intervento imponente (e molto costoso), che cambierà in maniera radicale il meccanismo di funzionamento di ecobonus e sismabonus.

Ecco come funziona oggi, come funzionerà dopo il decreto Maggio e quali sono le principali novità.

 

Ecobonus al 110%: le novità principali

Una delle novità più importanti del decreto Maggio riguarderà l’ecobonus valido sugli interventi di efficientamento energetico degli edifici. Ad oggi la detrazione è al 65% (recuperabili in 10 anni) sugli interventi relativi alla coibentazione tecnica degli edifici, alla sostituzione di una vecchia caldaia con una nuova a condensazione o con pompa di calore. Per gli altri tipi di lavori, il bonus scende al 50%.

Con il decreto Maggio, l’aliquota di detrazione dovrebbe salire al 110% e si potrà applicare a tutti gli interventi di riqualificazione energetica, all’installazione di pannelli solari o fotovoltaici, al rifacimento delle facciate (sulle quali al momento c’è un bonus al 90%), alla sostituzione delle finestre. Unica condizione: nei lavori deve essere compresa la realizzazione di almeno uno di questi tre interventi: cappotto termico dell’edificio, caldaia a condensazione o caldaia a pompe di calore.

Secondo le indicazioni l’ecobonus al 110% sarà valido sulle spese sostenute a partire dal 1°luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021. La detrazione si potrà recuperare in 5 rate annuali di pari importo. Ci sono però altre due opzioni: la cessione del credito o lo sconto in fattura. Ed è proprio qui, oltre che nell’aumento dell’aliquota e nell’inclusione dei “lavori minori” che risiede la principale novità del decreto.


Ecobonus 110%: cessione del credito

L’attuale normativa sull’ecobonus prevede che per gli interventi di efficientamento energetico (sia sulle parti comuni dei condomini, sia sul singolo immobile) la detrazione spettante possa essere ceduta ai fornitori o ad altri soggetti privati. Ai contribuenti incapienti, vale a dire coloro che nell’anno di riferimento hanno diritto a detrazioni fiscali più alte delle imposte da pagare, è concessa la possibilità di cedere il credito anche alle banche o a intermediari finanziari.

Con il nuovo decreto invece tutti i contribuenti (e dunque non solo gli incapienti) potranno cedere il credito corrispondente all’ecobonus alle banche o alle imprese che realizzano i lavori.


Ecobonus al 110%: lo sconto in fattura

Oltre alla possibilità di cedere il credito derivante dall’ecobonus il decreto Maggio dovrebbe prevedere anche importanti novità sullo sconto in fattura.
La legge di Bilancio 2020 limitava la possibilità dei contribuenti di usufruire di uno sconto in fattura solo agli “interventi di ristrutturazione importante di primo livello” eseguiti sulle parti comuni dei condomini per una cifra complessiva pari o superiore a 200mila euro.

Con il nuovo decreto invece tutti i contribuenti potranno usufruire di uno sconto immediato in fattura pari al 100% del costo dei lavori da parte dell’impresa. Parlando in parole povere: non si dovrà tirare fuori un euro. L’impresa titolare dei lavori di ristrutturazione potrà, a sua volta, cedere il credito a banche e soggetti terzi per un numero illimitato di volte (oggi sono solo due) allo scopo di recuperare immediatamente la liquidità necessaria per coprire i costi. Il meccanismo è dunque semplice: l’impresa, applicando uno sconto del 100%, anticiperà il costo dei lavori ma riceverà un credito di imposta pari al 110% che potrà “passare” anche a banche o ad altri soggetti.


Sismabonus: cosa cambia

Novità simili sono previste anche per il sismabonus, cioè l’agevolazione fiscale valida nelle zona sismica 2-3-4 per i lavori volti a migliorare la classe sismica dell’edificio. Attualmente la detrazione (spalmata in 5 anni) è del 70% se la classe sismica migliora di un punto e del 75% se si guadagnano due classi. Nel caso in cui gli interventi riguardino le parti comuni dei condomini si sale rispettivamente all’80% (se si guadagna una classe) e all’85% (se il miglioramento è di due).

Con il decreto Maggio per qualsiasi intervento che incrementerà la classe sismica degli edifici si potrà usufruire di una detrazione fiscale pari al 110%. Non solo: ogni condòmino potrà trasferire la detrazione sotto forma di credito d’imposta alle imprese che realizzano i lavori, a soggetti privati, ma anche alle banche, agli intermediari finanziari e alle amministrazioni pubbliche. Le regole sopra descritte per lo sconto immediato in fattura si applicheranno anche al sismabonus.


Bonus facciate al 110%

Infine, salirà dal 90% al 110% anche l’aliquota di detrazione valida per il bonus facciate e relativa a lavori che comportino anche il miglioramento della classe energetica o delle prestazioni antisismiche degli edifici. Ricordiamo che la detrazione si applica sugli immobili presenti in aree di intensa urbanizzazione che danno su spazi pubblici.

 

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di Vittorio Patanè

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