Borse: il miglior gennaio dal 1987!


Per gli amanti delle statistiche è un ottimo auspicio poiché 9 volte su 10 quando gennaio si chiude bene poi l’annata intera sarà positiva
Borse: il miglior gennaio dal 1987!

Il mese di gennaio appena concluso ci ha regalato il miglior gennaio dal 1987. Per gli amanti delle statistiche è un ottimo auspicio poiché 9 volte su 10 quando gennaio si chiude bene, poi l’annata intera sarà positiva.

Restano ancora delle nubi che saranno dissipate nei prossimi mesi:
- Gli accordi USA/Cina per una riduzione dei dazi
- La Brexit
- Le elezioni europee
- Eventuale recessione


Tutto quanto sembra che possa alla fine evolvere positivamente e i mercati dopo le paure di dicembre, ne sono convinti. Il fatto importante è che tutti questi aspetti sono slegati tra loro e, quindi, potranno risolversi uno ad uno senza vincolare gli altri.
La cosa più importante, anche in ordine di tempo, è che Cina e Usa trovino il modo di dialogare e togliere il freno all’economia artificiosamente imposto e che ha costretto ad una frenata importante tutta l’economia globale il cui tasso di crescita è sceso dal 4% al 3.6%.

I dati ci dicono che ad oggi e per tutto il 2019 la recessione è scongiurata e questo giustifica ulteriormente la luna di miele che i mercati hanno ricominciato a vivere con il 2019.


Anche per i mercati obbligazionari si dissipano le nubi.
Gli Usa rinunciano al loro programma annunciato di tre rialzi dei tassi nel 2019 e al massimo si pensa ad un solo rialzo in autunno e questo rasserena il mood dei rendimenti del mercato obbligazionario. Così come il rallentamento economico in atto evita di far pensare sia scontato che in autunno verranno aumentati i tassi della UE. Sarebbe altamente deleterio rialzare i tassi in una fase di rallentamento: significherebbe recessione certa.
Sono, quindi, tornati i segni “+” davanti ai fondi obbligazionari.


Se nel 2018 il 93% degli strumenti finanziari, a causa di un terribile autunno, ha chiuso col segno meno, al contrario in gennaio tutte le categorie di asset presentano segni positivi.
A livello strategico resta estremamente interessante scegliere strumenti coinvolti nella nuova rivoluzione industriale definita più volte “Disruption” e ancora di più nei fondi tematici in grado più di ogni altra categoria di fondi di cogliere gli aspetti positivi della disruption.


Dal lato obbligazionario, i mercati dei Paesi emergenti stanno riscattando un’annata scadente e, soprattutto, quelli caratterizzati dall’analisi ESG, hanno tenuto molto bene lo scorso anno e sono ai primi posti per rendimento nel 2019.

 

Articolo del:


di Roberto Galasso

L'autore dell'articolo non è nella tua città?

Cerca un professionista con le stesse caratteristiche a te più vicino.

Cerca nella tua città o in una città di tuo interesse