Bullismo: conoscerlo per combatterlo!

Per capire bene però, di cosa stiamo parlando diventa necessario dare una definizione dei due termini e indicarne, brevemente, le caratteristiche principali e le differenze.
Il BULLISMO, viene definito come un insieme di azioni in cui un bambino/adolescente, ripetutamente, cerca (riuscendoci) di prevaricare su un altro bambino/adolescente percepito come più debole. Questi atti avvengono sempre nel contesto scolastico o nei contesti di aggregazione giovanile (ambienti sportivi, oratori). Ecco delinearsi le figure di BULLO e VITTIMA, su cui merita soffermarsi qualche istante.
Esistono diversi tipi di bullo:
- bullo dominante, generalmente un soggetto più forte della media dei coetanei, impulsivo e con scarsa capacità di controllare la rabbia e sostenere le frustrazioni, non rispetta le regole e ha un forte bisogno di potere che ottiene attraverso la violenza, ha scarsa empatia e scarsa consapevolezza delle conseguenze delle sue azioni;
- il bullo passivo o gregario, seguace del bullo dominante: lo aiuta eseguendo i suoi ordini anche se da solo non prenderebbe mai l’iniziativa. Ha bisogno di essere in gruppo per agire. È un soggetto ansioso e insicuro e pensa che far parte del gruppo del bullo, possa essere la strada giusta per ottenere la popolarità tra i compagni.
Anche per quel che riguarda la vittima esistono due modalità di comportamento:
- la vittima passiva o sottomessa, ovvero un soggetto ansioso e insicuro, generalmente più debole della media, sensibile e con una bassa autostima che lo rende incapace di difendersi, portandolo a ritenersi colpevole di ciò che gli accade. Generalmente è escluso dal gruppo dei coetanei: questo, unito ad un senso di vergogna, lo porta a non parlare con nessuno delle prepotenze che subisce;
- la vittima provocatrice, che a differenza della vittima sottomessa, attacca il bullo anche se in modo poco efficace. È un soggetto iperattivo e impulsivo, ha una bassa autostima ed è ansioso e insicuro: con i suoi comportamenti causa irritazione negli altri.
Questi non sono tuttavia gli unici attori della scena: il copione, si svolge sempre all’interno di un gruppo in cui gli altri personaggi presenti sono fondamentali perché tali atti possano bloccarsi o proseguire. Sono gli SPETTATORI, che assistono alle prevaricazioni del bullo sulla vittima. Quest’ultima figura ha un ruolo decisivo nel favorire o frenare il dilagare del fenomeno a seconda del suo comportamento: è su di essi che le istituzioni dovrebbero fare leva per cercare di diminuirlo. Infatti proprio la maggioranza silenziosa, attraverso delle strategie, di cui dovrebbero essere messi a conoscenza, potrebbero bloccare il problema.
Le caratteristiche fondamentali per cui si possa parlare di bullismo, inoltre sono la
· RIPETITIVITA’ nel tempo
· L’INTENZIONALITA’ di provocare il danno
· ASIMMETRIA nella relazione tra vittima e bullo
· INCAPACITA’ dell vittima di difendersi
Inoltre, si può parlare di bullismo diretto e indiretto a seconda che gli attacchi siano espliciti nei confronti della vittima, o di bullismo indiretto, che invece tramite pettegolezzi e isolamento, danneggia la vittima nelle sue relazioni con gli altri.
Diventa CYBERBULLISMO quando tali azioni sono messe in atto attraverso il web e i vari social, o attraverso il telefono cellulare.
Ma questo argomento verrà approfondito nel prossimo articolo.
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