C'è un Giudice a Brooklyn...
Lo Stato di Diritto ed i principi costituzionali rimangono il presidio verso una legislazione emergenziale farraginosa e corriva
Un giudice della U.S. District Court ha ordinato, con provvedimento immediatamente esecutivo del 28 Gennaio 2017, che i rifugiati e gli altri immigrati bloccati negli aeroporti americani non debbano essere rispediti ai loro paesi d'origine, dopo che il Presidente Donald Trump aveva firmato, a sorpresa, un Executive Order in data 27 Gennaio 2017 bloccandone l’entrata negli Stati Uniti.
Nell'udienza tenutasi a seguito della presentazione di un ricorso d’urgenza al Tribunale di Brooklyn, il Giudice Ann Donnelly del Distretto Orientale di New York ha disposto la sospensione del procedimento per la parte di Ordine Esecutivo di Trump, che esclude dall'ingresso negli U.S.A i cittadini di sette Paesi - Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen - "per proteggere il popolo americano da attacchi terroristici da parte di cittadini stranieri ammessi negli Stati Uniti."
Il respingimento seduta stante di viaggiatori di quei Paesi già autorizzati ad entrare negli U.S.A. verso le nazioni di provenienza potrebbe causare loro infatti un "danno irreparabile", ha sentenziato il Giudice Ann Donnelly, oltre ad essere contrario ai principi costituzionali statunitensi.
Gli Stati Uniti secondo la sentenza "devono astenersi, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, dall’impedire l’ingresso agli individui con lo status di profugo già approvato dallo US Citizenship and Immigration Services come parte del Programma di Ammissione degli Stati Uniti per i rifugiati od in quanto titolari di visti, per immigrazione e non, comunque immigrati, e altre persone provenienti da Iraq, Siria, Iran, Sudan, Libia, Somalia e Yemen, già legalmente autorizzati ad entrare negli Stati Uniti",
Il Giudice non ha affrontato la costituzionalità delle decisioni di Trump, che giungono ad appena una settimana della sua presidenza.La decisione mantiene dunque lo status quo e assicura che le persone cui è stato concesso il permesso di essere presenti negli Stati Uniti non vengano espulse dal suolo americano.
La sentenza è immediata e si applica a livello nazionale.
Essa riguarda il permesso di soggiorno solamente di quegli immigrati che sono stati arrestati negli aeroporti degli Stati Uniti o che sono attualmente in transito, e non influisce su coloro che non sono ancora partiti per gli Stati Uniti.
Il testo integrale del documento è disponibile qui: https://www.aclu.org/legal-document/darweesh-v-trump-decision-and-order?redirect=legal-document/darweesh-v-trump-order
Nell'udienza tenutasi a seguito della presentazione di un ricorso d’urgenza al Tribunale di Brooklyn, il Giudice Ann Donnelly del Distretto Orientale di New York ha disposto la sospensione del procedimento per la parte di Ordine Esecutivo di Trump, che esclude dall'ingresso negli U.S.A i cittadini di sette Paesi - Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen - "per proteggere il popolo americano da attacchi terroristici da parte di cittadini stranieri ammessi negli Stati Uniti."
Il respingimento seduta stante di viaggiatori di quei Paesi già autorizzati ad entrare negli U.S.A. verso le nazioni di provenienza potrebbe causare loro infatti un "danno irreparabile", ha sentenziato il Giudice Ann Donnelly, oltre ad essere contrario ai principi costituzionali statunitensi.
Gli Stati Uniti secondo la sentenza "devono astenersi, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, dall’impedire l’ingresso agli individui con lo status di profugo già approvato dallo US Citizenship and Immigration Services come parte del Programma di Ammissione degli Stati Uniti per i rifugiati od in quanto titolari di visti, per immigrazione e non, comunque immigrati, e altre persone provenienti da Iraq, Siria, Iran, Sudan, Libia, Somalia e Yemen, già legalmente autorizzati ad entrare negli Stati Uniti",
Il Giudice non ha affrontato la costituzionalità delle decisioni di Trump, che giungono ad appena una settimana della sua presidenza.La decisione mantiene dunque lo status quo e assicura che le persone cui è stato concesso il permesso di essere presenti negli Stati Uniti non vengano espulse dal suolo americano.
La sentenza è immediata e si applica a livello nazionale.
Essa riguarda il permesso di soggiorno solamente di quegli immigrati che sono stati arrestati negli aeroporti degli Stati Uniti o che sono attualmente in transito, e non influisce su coloro che non sono ancora partiti per gli Stati Uniti.
Il testo integrale del documento è disponibile qui: https://www.aclu.org/legal-document/darweesh-v-trump-decision-and-order?redirect=legal-document/darweesh-v-trump-order
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