Cambia la misura “Resto al Sud”


Aumento del contributo da 40mila a 50mila euro ed estensione ai servizi turistici e al settore pesca e acquacoltura
Cambia la misura “Resto al Sud”
Sono queste le modifiche alla misura Resto al Sud a favore dei giovani del Mezzogiorno, che arrivano con gli emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio del Senato in sede di conversione del decreto Sud.

Prosegue in Commissione Bilancio del Senato l'esame del disegno di legge di conversione del Decreto Sud (D.L. n. 91/2017).

Tre emendamenti approvati, di particolare rilievo quelli relativi alla misura "Resto al Sud" e alle Zone Economiche speciali.

Diverse le novità apportate all’intervento agevolativo denominato "Resto al Sud", diretto a promuovere la costituzione di nuove imprese nelle regioni del Mezzogiorno da parte di giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni.

Una prima innovazione riguarda l’incentivo (che si compone di un contributo a fondo perduto e di un prestito a tasso zero) concesso ai giovani imprenditori, che aumenta di 10mila euro, passando da 40mila a 50mila euro per ciascun soggetto richiedente. Confermato invece il limite massimo di agevolazione di 200mila euro per le domande presentate da più richiedenti che si costituiscono o sono già costituiti in società, comprese le società cooperative.

Altra modifica ha interessato i settori di attività ammessi, con l’estensione ai servizi turistici e al settore pesca e acquacoltura. In particolare, saranno finanziate le attività imprenditoriali relative a produzione di beni nei settori dell'artigianato, dell'industria, della pesca e dell'acquacoltura, ovvero relative alla fornitura di servizi, compresi i servizi turistici.
Resta l’esclusione delle attività libero professionali e del commercio (ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell’attività di impresa).

Con un emendamento approvato è stato inoltre precisato che al momento dell'accettazione del finanziamento e per tutta la durata del rimborso dello stesso, il beneficiario, pena decadenza, non deve risultare titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto.

Inoltre, nel caso in cui il soggetto richiedente sia residente all’estero al momento della presentazione della domanda dovrà trasferire la propria residenza nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al più tardi entro 120 giorni dalla data di comunicazione dell’esito positivo dell’istruttoria (per chi invece è residente nelle regioni del Centro Nord resta l’obbligo di trasferire la residenza nelle suddette regioni entro 60 giorni dalla predetta data).

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di Studio Fragnelli

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