Caro Cliente ti scrivo, così non ti “distrai” più... Firmato.. La tua Banca


Le Banche vanno verso la trasparenza, riconquisteranno la fiducia dei propri clienti?
Caro Cliente ti scrivo, così non ti “distrai” più... Firmato.. La tua Banca

Il Sistema Bancario è profondamente cambiato nell’ultimo ventennio, sia nell’immaginario della gente che nella realtà. Nel Primo decennio la reputazione degli istituti Bancari è stata decisamente compromessa da una serie di crisi e di scandali. Il primo colpo è stato inferto dallo scoppio della Bolla dei tecnologici, ma soprattutto dalla crisi dei mutui subprime americani che ha infranto il mito delle Banche infallibili.

Le Banche hanno fatto di tutto per rovinare la loro reputazione, inserendo in prodotti ben vestiti e profumati titoli che ora classificheremo come NPL (nella nostra meravigliosa lingua “crediti inesigibili”) e che ad odorarli da vicino emettevano un odore difficilmente classificabile come “Profumo”.

Nel secondo decennio con la Mifid e Mifid II è in atto un percorso di riabilitazione reputazionale degli Istituti Bancari che sta portando trasparenza e quindi maggiore consapevolezza da parte dell’investitore di cosa si sottoscrive. Ottimo passo in avanti è stato fatto nel rendere Obbligatoria la consegna del KIID che non è altro che un breve foglio informativo di due pagine dove si trovano descritte in modo comprensibile tutte le principali informazioni relative all’investimento che si sta sottoscrivendo costi compresi.

Questo percorso non è però privo di insidie, perché questa trasparenza, giustamente, a partire da gennaio 2019, sarà resa ancora più evidente relativamente ai costi, che dovranno essere esplicitati non più solo in termini percentuali, ma numerici. Questo renderà ancor più evidente ai clienti che in molti casi a fronte di investimenti privi di guadagno, se non in perdita, le banche e i loro consulenti, avranno comunque tratto i loro profitti.

Quindi le Banche ne usciranno riabilitate? O il clima di disprezzo non farà che aumentare? La risposta è “dipende, staremo a vedere..” se il mercato finanziario saprà ripulirsi da soggetti di dubbia professionalità, “forse sì”. Nel frattempo per fare una corretta valutazione, partirei dal concetto che le Banche non sono enti di beneficenza, offrono dei servizi ed è corretto che ne traggano dei “congrui” guadagni.

Quello che è corretto chiedersi è: ma questi costi sono effettivamente congrui rispetto al servizio che mi viene offerto, o posso trovare sul mercato, a parità di risultati, lo stesso servizio ad un costo minore? In questo caso la risposta è molto spesso sì. Si possono avere servizi equivalenti a costi inferiori, alle volte addirittura con risultati superiori. Per questo motivo sarebbe opportuno rivolgersi a professionisti seri, persone di fiducia, possibilmente certificate, in grado di operare una verifica sui vostri investimenti e in grado di consigliarvi e di fornirvi le indicazioni necessarie perché voi possiate comprendere quanto vi viene proposto e possiate consapevolmente decidere se dare corso all’investimento o verificare la possibilità di effettuare la stessa tipologia di investimento ad un costo inferiore.

Esistono patrimoni grandi, medi e piccoli, ma a qualsiasi delle tre categorie riteniamo di appartenere, non dimentichiamo che abbiamo il diritto di ricevere un servizio adeguato al giusto prezzo, diamo un'occhiata attenta ai costi, valutiamo il servizio che ci viene offerto e se lo riteniamo opportuno non esitiamo a guardarci intorno per vedere cosa offre il mercato.

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di Davide Bellei

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