Case vacanza
Il mondo del turismo: case-vacanza a gestione familiare, perche' investire in questo tipo di progetto?

Le case-vacanza o bed&breakfast familiari riescono, nonostante il periodo di crisi che stiamo attraversando, a portare un po' d'ossigeno all'economia domestica di molte famiglie.
Molti pero' sono ancora spaventati da un eventuale investimento che un progetto di questo tipo potrebbe comportare.
Magari si ha una seconda casa, o una casa ricevuta in eredita' e si pensa che l'esborso di denaro per renderla piu' accogliente per eventuali turisti, sia proibitivo.
E' inutile negare che una scelta di questo tipo non comporti alcun tipo di investimento, soprattutto se la casa che vorremmo adibire a casa-vacanza necessita di lavori di ristrutturazione consistenti, ma il ritorno economico, una volta avviata l'attivita', sara' certamente in grado di compensare l'esborso iniziale.
Quindi da dove partire?
Innanzitutto bisogna valutare quanto e dove e' meglio investire, cioe' se ci sono dei lavori piu' urgenti di altri e quanto si puo' spendere per effettuarli.
In questa valutazione e' indispensabile un professionista, come un architetto, che possa darci il quadro completo dei lavori indispensabili, necessari, migliorativi o semplicemente estetici e quindi darci la possibilita' di valutare precisamente dove indirizzare i nostri sforzi economici.
Se temiamo che il professionista ci possa costare troppo non abbiamo che da chiedergli un incontro e un preventivo dettagliato. Meglio "perdere tempo" in un colloquio con un architetto che passare ore su internet cercando di raccapezzarsi tra normative di difficile interpretazione, preventivi di lavori che non sappiamo essere indispensabili o no, giri a vuoto nei centri commerciali cercando di capire come e dove poter risparmiare senza avere la piu' pallida idea di come farlo in realta', rischiando oltretutto di acquistare prodotti inutili.
Secondo aspetto: una volta capito quanto e dove spendere; vagliare, con il professionista, un progetto che soddisfi sia i nostri gusti, sia l'esigenza del turista, sia l'armonia con l'ambiente circostante.
E' importante, quindi, affidarsi ad un architetto che sappia entrare in sintonia con noi, ma che sappia anche consigliarci per il meglio. Ad esempio, se la casa e' d'epoca e il bacino d'utenza turistico e' per la maggior parte di provenienza estera, sarebbe opportuno non intervenire con ristrutturazioni ipermoderne anche se come stile a noi potrebbe piacere molto. Dobbiamo tener conto di come la ristrutturazione si inserisce nell'edificio e soprattutto che la clientela straniera arriva in Italia anche per ritrovare una certa atmosfera, sceglie case-vacanza e non hotel di grandi catene proprio per ritrovarsi immersa nella storia, profumi e colori che caratterizzano il nostro Paese.
Terzo: una volta valutate e approvate le spese, fare un'indagine di mercato sui possibili guadagni, rivolgendosi ad agenzie specializzate in affitti di questo tipo, non solo per avere un'idea del mercato, ma anche per poter attingere a bacini d'utenza piu' ampi.
Se tutti gli ingranaggi funzionano a dovere, in poco tempo avremo la soddisfazione di vedere il nostro progetto realizzato e di vedere i frutti del nostro lavoro.
Molti pero' sono ancora spaventati da un eventuale investimento che un progetto di questo tipo potrebbe comportare.
Magari si ha una seconda casa, o una casa ricevuta in eredita' e si pensa che l'esborso di denaro per renderla piu' accogliente per eventuali turisti, sia proibitivo.
E' inutile negare che una scelta di questo tipo non comporti alcun tipo di investimento, soprattutto se la casa che vorremmo adibire a casa-vacanza necessita di lavori di ristrutturazione consistenti, ma il ritorno economico, una volta avviata l'attivita', sara' certamente in grado di compensare l'esborso iniziale.
Quindi da dove partire?
Innanzitutto bisogna valutare quanto e dove e' meglio investire, cioe' se ci sono dei lavori piu' urgenti di altri e quanto si puo' spendere per effettuarli.
In questa valutazione e' indispensabile un professionista, come un architetto, che possa darci il quadro completo dei lavori indispensabili, necessari, migliorativi o semplicemente estetici e quindi darci la possibilita' di valutare precisamente dove indirizzare i nostri sforzi economici.
Se temiamo che il professionista ci possa costare troppo non abbiamo che da chiedergli un incontro e un preventivo dettagliato. Meglio "perdere tempo" in un colloquio con un architetto che passare ore su internet cercando di raccapezzarsi tra normative di difficile interpretazione, preventivi di lavori che non sappiamo essere indispensabili o no, giri a vuoto nei centri commerciali cercando di capire come e dove poter risparmiare senza avere la piu' pallida idea di come farlo in realta', rischiando oltretutto di acquistare prodotti inutili.
Secondo aspetto: una volta capito quanto e dove spendere; vagliare, con il professionista, un progetto che soddisfi sia i nostri gusti, sia l'esigenza del turista, sia l'armonia con l'ambiente circostante.
E' importante, quindi, affidarsi ad un architetto che sappia entrare in sintonia con noi, ma che sappia anche consigliarci per il meglio. Ad esempio, se la casa e' d'epoca e il bacino d'utenza turistico e' per la maggior parte di provenienza estera, sarebbe opportuno non intervenire con ristrutturazioni ipermoderne anche se come stile a noi potrebbe piacere molto. Dobbiamo tener conto di come la ristrutturazione si inserisce nell'edificio e soprattutto che la clientela straniera arriva in Italia anche per ritrovare una certa atmosfera, sceglie case-vacanza e non hotel di grandi catene proprio per ritrovarsi immersa nella storia, profumi e colori che caratterizzano il nostro Paese.
Terzo: una volta valutate e approvate le spese, fare un'indagine di mercato sui possibili guadagni, rivolgendosi ad agenzie specializzate in affitti di questo tipo, non solo per avere un'idea del mercato, ma anche per poter attingere a bacini d'utenza piu' ampi.
Se tutti gli ingranaggi funzionano a dovere, in poco tempo avremo la soddisfazione di vedere il nostro progetto realizzato e di vedere i frutti del nostro lavoro.
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