Caso Suarez: quali responsabilità penali per il calciatore?

E’ esploso in questi giorni il caso Suarez. Secondo le notizie che si apprendono dalla stampa, parrebbe che al calciatore siano state preventivamente comunicate le domande dell’esame di italiano che egli ha sostenuto al fine dell’ottenimento della cittadinanza italiana.
L’ipotesi di reato che sarebbe stata individuata dagli inquirenti sarebbe quella di violazione ed utilizzazione dei segreti d’ufficio (art. 326 codice penale).
Allo stato il calciatore non risulta tra gli indagati; ma la domanda che molti si pongono è se anche Suarez potrà un giorno essere chiamato a rispondere di questo reato.
La vicenda in esame ci permette di approfondire il reato di violazione ed utilizzazione dei segreti d’ufficio e la questione del concorso nella commissione di questo reato di colui che ha ricevuto le informazioni riservate.
L’art. 326 del codice penale prevede tre distinte ipotesi di reato:
a) la prima ipotesi punisce “il pubblico ufficiale o la persona incaricata di un pubblico servizio, che, violando i doveri inerenti alle funzioni o al servizio, o comunque abusando della sua qualità, rivela notizie di ufficio, le quali debbano rimanere segrete, o ne agevola in qualsiasi modo la conoscenza”;
b) la seconda, punisce il pubblico ufficiale o la persona incaricata di un pubblico servizio che per colpa agevola la conoscenza dei segreti;
c) la terza, punisce “il pubblico ufficiale o la persona incaricata di un pubblico servizio, che, per procurare a sé o ad altri un indebito profitto patrimoniale, si avvale illegittimamente di notizie di ufficio, le quali debbano rimanere segrete”; se il fatto è commesso al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto non patrimoniale o di cagionare ad altri un danno ingiusto, la pena è inferiore.
Nel caso di Suarez, a carico dei vertici dell’Università per stranieri di Perugia, presso la quale il calciatore ha sostenuto l’esame di italiano, è ipotizzato l’ipotesi di cui alla lett. a).
Infatti, per giurisprudenza costante, commette il delitto in questione il membro della commissione esaminatrice di un pubblico concorso che informa anticipatamente taluno dei concorrenti sull'oggetto, totale o parziale, certo o probabile, della prova d'esame ovvero delle proposte di prova che il singolo commissario avrebbe formulato (Cass. 8.3.2002 n. 9324; Cass. 22.3.2000 n. 3669/2000). Nel caso Suarez parrebbe che i vertici dell’Università abbiano anticipato al calciatore i contenuti della prova d’italiano.
Il reato in esame può essere compiuto dal pubblico ufficiale o dall’incaricato di pubblico servizio che divulghino le notizie segrete a loro note.
Ma quali responsabilità possono individuarsi in capo a colui che è il solo beneficiario di tali informazioni e non riveste la qualifica di pubblico ufficiale o d'incaricato di pubblico servizio? Può essere accusato del reato in commento?
La giurisprudenza ritiene che per configurare il reato in questione in capo al soggetto esterno (il c.d. extraneus) è necessario che questi non si sia limitato a ricevere la notizia, ma abbia istigato o indotto il pubblico ufficiale ad attuare la rivelazione (Cass. 17.4.2018 n. 34928; Cass. 18.9.2015 n. 47997; Cass. 17.1.2011 n. 5842).
Ciò chiarito, per un coinvolgimento diretto di Suarez nel reato in questione, non è sufficiente che egli abbia ricevuto le notizie (cioè le domande dell’esame), ma è necessario che egli abbia posto in essere un comportamento attivo, volto ad indurre coloro che rivestono la qualifica di pubblico ufficiale nell’Università per stranieri a rivelargli le notizie segrete.
Sotto questo profilo, i tifosi di Suarez possono – allo stato – rimare sereni perché il Colonello Selvaggio Sarri della Guardia di Finanza che coordina le indagini sul caso ha dichiarato che "Non c’è stata alcuna pressione esterna, è stata iniziativa di chi lavora all'Università di Perugia, che si sono lasciati ammaliare da un personaggio del genere. La Juventus non è indagata, attualmente, ma vediamo cosa emergerà". Parrebbe, quindi, che Suarez non abbia tenuto quel comportamento attivo richiesto dalla giurisprudenza perché allo stesso si possa addebitare il reato di rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio.
Ribadiamo, comunque, che siamo solo all’inizio di un’indagine (e sulla quale si dispone di pochissime notizie) e che nel nostro ordinamento ciò che contano sono solo le sentenze definitive.
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