Cassazione: il lavoro tra familiari è lecito


La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 4535 del 27 febbraio scorso, ha consolidato l’orientamento che vuole lecito il lavoro tra familiari
Cassazione: il lavoro tra familiari è lecito
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 4535 del 27 febbraio scorso, ha consolidato l’orientamento che vuole lecito il lavoro tra familiari, realtà molto viva nel tessuto economico italiano.
L’orientamento della Suprema Corte stride con l’interpretazione dell’Inps, che ha sempre considerato il lavoro familiare come dissimulatorio ai fini del conseguimento della prestazione pensionistica.

Pur in assenza di norme a divieto del lavoro tra familiari, l’istituto in sede ispettiva tende a disconoscerne il rapporto di subordinazione, anche quando il datore di lavoro sia una società: questo in virtù della presunzione di gratuità della prestazione di lavoro tra familiari, dovuta a motivi affettivi e di vincolo di parentela prevalenti sul mero rapporto di lavoro subordinato.

La Corte di Cassazione dunque, applicando la norma prevista dal nostro ordinamento che qualifica come onerosa la prestazione anche se tra familiari, ribadisce che in presenza di indici oggettivi quali l’inserimento organizzativo e gerarchico nell’organizzazione aziendale è da riconoscersi la piena legittimità del rapporto di lavoro subordinato anche tra stretti familiari, a patto che risulti quanto segue: onerosità della prestazione, presenza costante presso il luogo di lavoro, osservanza di un orario di lavoro, corresponsione di un compenso a cadenze fisse.

Il riscontro di queste fattispecie all’esito dell’attività istruttoria consente di riconoscere la genuinità della prestazione lavorativa e l’effettività del rapporto di lavoro subordinato, a prescindere dall’appartenenza allo stesso nucleo familiare.

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di Andrea Di Nino

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