Certi della certificazione energetica? Parte 3


Sillabario Press – ShowRoom Porte e Finestre
Opinion Leader - Certi della certificazione energetica?
Giornalista: Dott. Roberto Anghinoni
Certi della certificazione energetica? Parte 3
Segue la parte 2
Speriamo che, come succede spesso da noi, non inizino le proroghe. Secondo lei quali figure vanno maggiormente sensibilizzate? Gli architetti pensano sempre all’estetica - «L’architetto è sempre più sensibile a questi problemi, oggi il suo lavoro è più complesso che in passato perché deve avere un’attenzione sempre maggiore alle normative. Ho conosciuto architetti che cercano di equilibrare i contenuti estetici con quelli normativi, e credo sia questa la strada da percorrere per partire con il progetto in modo giusto. Se escludiamo al solito i problemi politici e gli interessi del settore, resta sempre dominante l’aspetto culturale». Possiamo ipotizzare un futuro con una qualità costruttiva migliore? - «Diciamo... all’italiana sì. L’orientamento è quello, anche se ci saranno ancora errori da correggere. Gli equilibri da rispettare sono molteplici, da quelli tecnici a quelli più che altro "politici". Io credo comunque che non si ritornerà indietro. La finestra si vende posata e il posatore dovrebbe essere uno specialista. Si fanno ancora molti errori? «Questo tasto è uno dei punti più deboli in assoluto. Perché il serramento dichiarato in una classe energetica e acustica perde i suoi requisiti se è posato male. E questo è un aspetto che credo sia davvero poco considerato, se non all’interno dei laboratori di prova. Nel momento fisico della costruzione questo non avviene. Io richiedo al produttore dei serramenti una dichiarazione che garantisca che il serramento mantiene le sue caratteristiche in opera. Una sorta di certificazione». Vuol dire che il posatore fa il suo lavoro, ma poi il tecnico del produttore deve verificare che il lavoro sia fatto bene? - «Esattamente». E questo avviene? - «Non conosco certamente tutti i cantieri, ma normalmente sono aspetti trascurati. La posa dei serramenti è uno dei punti nevralgici, insieme ai fori di aerazione e ai ponti termici. Dettagli che spesso non vengono affrontati con professionalità». Ma allora il produttore non si può più limitare a vendere il prodotto, pur con tutte le caratteristiche di eccellenza che può presentare, deve anche svolgere un’azione di controllo. Secondo lei è in grado di sobbarcarsi anche questo compito? - «A me è capitato che qualche produttore mi abbia chiesto di svolgere per lui un’azione in cantiere per le opportune verifiche sulla posa, una sorta di collegamento fra produttore e posatore. Credo che in linea di massima ci sia voglia di fare, ma molti produttori non hanno ancora preso in considerazione questo tipo di servizio. Tra l’altro, c’è un grande lavoro di ricerca sul serramento, se pensiamo solo alla sua sezione, contiene davvero una scienza, come nel caso del serramento in pvc piuttosto che in alluminio, che all’interno contiene numerose camere frapposte con la gomma per la tenuta al vento, all’acqua, ecc. È davvero un concentrato di tecnologia». Secondo lei, qual è, tecnicamente parlando, il miglior tipo di serramento, per quanto riguarda la prestazione tecnica? - «Il primo in classifica è quello in pvc. Personalmente preferisco il serramento in legno che può comunque arrivare alle medesime prestazioni, anche se con spessori e sezioni differenti. Ma con il pvc si ottengono le prestazioni in modo più semplice. E costa anche meno». La qualità anche estetica delle finiture, alla fine, accontenta tutti? - «Decisamente sì, oggi si riescono a ottenere risultati sorprendenti. Anche il serramento in alluminio che però deve prevedere il taglio termico, rivestito opportunamente sembra un serramento in legno a tutti gli effetti. Anche io a volte fatico a distinguerli. Hanno inoltre linee estetiche che appagano sicuramente. Ciò che è davvero importante è ovviamente ciò che sta dentro alla sezione del serramento. Anche un dettaglio apparentemente sciocco come lo spazio dove c’è il doppio vetro, che generalmente è fatto in alluminio, meglio sarebbe se fosse utilizzato il pvc, perché lungo quella linea c’è proprio un ponte termico lineare. In sostanza, nel serramento i dettagli sono fondamentali».

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di Dott. Roberto Anghinoni / Ambra Ziraldo

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