Cessione bonus fiscali per interventi di ristrutturazione
Riassunto delle principali tipologie di bonus fiscali per interventi di ristrutturazione ad immobili

Cessione bonus edilizi a banche o poste o sconto in fattura
I bonus edilizi che generano crediti cedibili a banche o poste o liquidabili mediante sconto in fattura ai fornitori che hanno realizzato i lavori sono quelli previsti dall’articolo 121 del decreto Rilancio, che ha previsto la possibilità di ottenere la liquidazione del credito immediatamente senza attendere i 5 o 10 anni canonici e devono essere stati sostenuti nel 2020 o nel 2021.
Oltre al Superbonus 110% quali sono gli altri interventi edilizi che generano tale agevolazione?
- Interventi di recupero del patrimonio edilizio, la classica ristrutturazione edilizia (detrazione pari al 50% in dieci anni);
- efficientamento energetico su immobili (detrazione pari al 65%), si tratta degli interventi cosidetti "ecobonus" tra cui i principali sono il cambio degli infissi, sostituzione di vecchie caldaie con altre a pompa di calore o caldaie a condensazione o di altro tipo a basso impatto energetico (recuperabili in 10 anni);
- restauro delle facciate di edifici (escluso gli immobili di nuova costruzione) con ottenimento di un credito d'imposta del 90% (in 10 anni);
- installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di batterie per l'accumulo di energia con detrazioni pari al 50% (in 10 anni) o 110% in 5 anni;
- interventi da sismabonus (dal 50 al 110% in 5 o 10 anni);
- acquisto ed installazione di colonnine atte alla ricarica elettrica di veicoli elettrici (50% in 10 anni).
Il bonus mobili è escluso dalla cessione dello stesso a banche o poste in quanto non rientra nei lavori agevolati previsti dall'art. 121 del D.L. Rilancio.
Articolo del: