Coaching, dai una svolta definitiva alla tua carriera di imprenditore


Fare business è uno sport di resistenza. Hai bisogno di allenamento, motivazione e costanza
Coaching, dai una svolta definitiva alla tua carriera di imprenditore

Caro imprenditore o imprenditrice,
vuoi dare una svolta alla tua carriera, portare te e la tua Azienda a livelli d’eccellenza?
 

Ragioniamo insieme sopra un concetto fondamentale e scopriamo qualcosa in più sulla storia dell’imprenditoria.

E’ lo stesso su cui si basa il sistema utilizzato dai più importanti e prestigiosi imprenditori, donne e uomini di business del pianeta.

Negli anni ‘70 in Italia cominciava la prima vera grande ondata di industrializzazione.
Dalle grandi aziende, nate spesso nelle grandi città, si staccavano delle piccole aziendine clone (chiamate “spin off”) che portavano i prodotti più vicini ai consumatori, nelle città più piccole.

Ovviamente, l’orientamento delle aziende era al “prodotto”, poiché mancando più o meno tutto (almeno se intendiamo la produzione di massa), bastava avere le cose da vendere e gli affari andavano avanti quasi da soli.

Ecco perché se tu eri l’unico a produrre sedie in provincia di Rovigo, era abbastanza improbabile che almeno a livello geolocalizzato gli affari ti andassero male.

Negli anni ‘80 l’orientamento diventa al servizio: le aziende capiscono che avere solo il prodotto e dire ai clienti: “Lo volete? Venitevelo a prendere!” non era sufficiente.  

La soluzione è stata quella di mettere intorno al prodotto un minimo di servizio come l’assistenza, il ritiro, la consegna, il montaggio, ecc... che ne giustificasse l’acquisto da parte delle persone.

Negli anni ‘90 arriviamo a quello che si chiama “orientamento al cliente”.
Della serie “devi essere gentile con il cliente, disponibile con il cliente, soddisfare le esigenze del cliente, capire le esigenze del cliente, diventare amico del cliente”.  

Tutte cose importanti e vere, ma che oggi dobbiamo dare per scontato: dev’essere il minimo per poter entrare nel mercato.

Il minimo negli anni ‘70 era avere il prodotto.
Il minimo negli anni ‘80, per rimanere nel mercato, era avere un buon servizio.
Negli anni ‘90 invece molti mercati cominciavano a saturarsi e, quindi, l’orientamento al cliente faceva veramente la differenza
.

Ma oggi non basta più.

Oggi l’orientamento deve essere alla concorrenza.

L’orientamento alla concorrenza significa che io come venditore (o come imprenditore) devo basare tutta la mia strategia sugli angoli di attacco e sulle differenze che ho rispetto alla concorrenza.
Devo, quindi, creare un posizionamento e un modello di business che sia rilevante per una nicchia di persone che possano preferirmi rispetto ai miei concorrenti.

Oggi puoi dire solo quello che la concorrenza ti permette di dire, lavorando sugli angoli esposti che lascia al tuo prodotto e alla tua Azienda.

La prima regola del venditore nasce dal posizionamento.
Qualunque cosa vendi devi sapere che nella testa del cliente c’è realmente poco spazio.

Possono starci solo tre aziende, non di più.
Se non sei tra quelle tre hai un gran problema.

Nella testa del cliente c’è spazio per la marca leader, una marca n.2 e in pochissimi e rarissimi casi, c’è una marca n.3.

Le altre semplicemente non esistono.

Nel lungo periodo, l’unico gioco che puoi fare - invece che continuare a copiare il leader - è spostarti, creando una nuova categoria nella testa del cliente dove il tuo prodotto o servizio ha un angolo di attacco specifico.

Quindi, per farti un esempio facile che si capisce al volo, prendiamo il settore delle cola, le bevande gassate:
•    la marca numero 1: Coca Cola;
•    la numero 2: Pepsi;
•    la marca numero 3: …qual è? Non c’è.

Non significa che non esistono altre bevande.
Se vai in qualunque supermercato o discount troverai la Frizz cola, la Lidl cola, la Brib cola - ma nessuno sa chi siano e a nessuno viene in mente di comprarle anche se hanno un prezzo molto basso.

Una vende più dell’altra solo perché costa un centesimo in meno.

Perché? Perché attirano un pubblico che bada al risparmio e che si può permettere solo quel tipo di bevande.

Non è un problema di soldi. Semplicemente il primo che arriva si prende la posizione preminente nella testa delle persone. E questa posizione non può essere scalzata.

La tua via di uscita è sottrarti alla lotta con il leader e differenziarti.

Nel mercato degli Energy Drink - la categoria dominata dalla Red Bull - ci sono 956 aziende produttrici.
Ora, la Red Bull e il suo rivale numero 1, la Monster, hanno insieme il 78% del mercato.

Due Aziende hanno il 78% del mercato mentre gli altri 954 si dividono il rimanente 22%, che diviso matematicamente sarebbe una quota dello 0,023% del mercato a testa.

Nel lungo periodo finisce sempre così:
•    iPhone vs Galaxy;
•    Duracell vs Energizer;
•    Coca vs Pepsi;
•    Tim vs Vodafone.

Tutto questo, per dimostrarti come spesso il prezzo non conta.
Conta innanzitutto la corretta strategia e soprattutto arrivare primi.

Per imparare a “diventare primo nella mente” nella maniera corretta, anche se non sei il leader, ti sto invitando a prendere coscienza del tuo modello di business.

Non siamo più negli anni ‘70, ‘80 o ‘90. Hai bisogno di nuovi strumenti se vuoi vendere come un assassino, imparando a districarti nella nobile arte del posizionamento di marca.

Hai bisogno di strumenti utili ed efficaci per identificare quali elementi e quali punti di forza possiedi tu come imprenditore e capitano d’azienda e quali punti di forza I tuoi collaboratori possiedono o vogliono sviluppare.
Per differenziarti dalla concorrenza è fondamentale individuare le tue potenzialità e talenti.
E’ necessario aumentare la tua consapevolezza di persona ed imprenditore.

E, se non lavori da solo, ma hai dei collaboratori, è necessario conoscere e valorizzare anche le loro potenzialità e talenti per creare il mix più funzionale alla crescita del tuo business.

E’ fondamentale che la tua Azienda assuma un’identità specifica e differente dalla tua concorrenza.

Ricorda che I tuoi clienti non comprano I tuoi prodotti o servizi ma comprano il perchè tu fai business.

Fermati. Rifletti.

Rispondi sinceramente a queste domande:
Quali sono I tuoi valori?
Quali valori possiede il tuo business?
Quali sono I tuoi punti di forza e quelli dei tuoi collaboratori?
Che visione ha la tua azienda?
Perchè vuoi fare business?
Tu sai come valorizzare le competenze ed il potenziale dei tuoi collaboratori?
Quali obiettivi vuoi raggiungere tra 1 anno?
Quali obiettivi vuoi raggiungere tra 3 anni?
E tra 5 anni?

Fare business è uno sport di resistenza.
Hai bisogno di allenamento, motivazione e costanza.
E di un allenatore che ti segua passo dopo passo nelle tappe fondamentali della tua carriera.

Lo sai che tutti I più grandi imprenditori, quelli che raggiungono la vetta, lavorano, o hanno lavorato, con un Coach?
Ti chiedi mai perchè ci sono imprenditori che arrivano “là dove osano le aquile” ed altri nuotano nel mare della mediocrità?

Prova a pensare: che differenza c’è tra il Jeff Bezos che nel 1994 fondò e lanciò Amazon ed è ora l’uomo più ricco del mondo e Mario Rossi che nel 1994 dal suo bazar ti spediva a casa ciò che avevi acquistato?

Credi davvero che Amazon sia stato il primo ad utilizzare il commercio a distanza?

La differenza tra diventare Amazon o chiudere il bazar “perchè c’è la crisi” è solo una: la motivazione e la costanza nel voler superare I tuoi limiti e far diventare le tue competenze delle eccellenze!

E’ necessario un allenamento delle tue potenzialità in termini di eccellenza.
Allenamento mentale e fisico.

Ricordi?
Il business è uno sport di resistenza.

Lo sport implica un allenamento della tua mente e del tuo fisico.

E mentre alleni il tuo fisico alleni anche la tua mente.

Perchè secondo te i più importanti personaggi del business praticano una costante attività fisica e nelle prime ore del mattino sono già in palestra ad allenarsi?

L’allenamento fisico ti permette di affrontare più positivamente ed efficacemente la giornata di lavoro tra riunioni, incontri con i clienti ed organizzazione di tutte le attività necessarie per far crescere il tuo business.

Il successo è comprensione sì, ma anche sfida.  
La nostra è sostenerti ed aiutarti a raggiungere il tuo successo.

Il successo non è destino o fortuna.

Se non sei completamente soddisfatto di come il tuo percorso di professionista, imprenditore o imprenditrice si sta evolvendo, vuoi fare di più, vuoi raggiungere l’eccellenza ho la soluzione.


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Articolo del:


di Giampaolo Runello

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