Coaching evolutivo - Egoless
Una delle caratteristiche del Coach è la sua pura Presenza o meglio la sua assenza di EGO. Ma che significa in concreto?

Egoless deriva dall'inglese e significa "senza ego". Ma che cos'è l'Ego? L’ego è quella parte di noi che pensa di sapere com'è la realtà, o come la realtà dovrebbe essere, perchè da queste certezze ottiene la sua legittimazione. L’ego ci porta a identificarci con l’immagine di noi stessi che ci siamo creati ed a cercare continuamente all’esterno di noi elementi a conferma di tale identificazione. Cosa vuol dire allora "assenza di ego"? E che rilevanza assume tutto ciò rispetto al Coaching? Ovviamente non si può vivere senza ego, perchè la vita stessa può avvenire solo attraverso l'identificazione, e l'Identità è quindi legata all'ego. Non a caso gli esperti più raffinati dei Tarocchi lasciano che l’Ego sia rappresentato come un essere piccolo, posto dietro al polpaccio, quindi alle spalle del personaggio di una delle carte più importanti dei Tarocchi: "Il Matto", o "Il Folle". Il Matto è libero da identificazioni egoiche e pertanto il suo Ego è ben controllato e tenuto al "suo posto", in basso dietro al polpaccio, senza poter interferire più di tanto nella vita del suo padrone.
Tutte le professioni di aiuto (che riguardino Assistenti Sociali, il personale paramedico delle strutture sanitarie, i sacerdoti, i Counsellor, o i Coach) richiedono che ci sia una focalizzazione sull'altra persona, un approccio cioè che metta al centro della propria attenzione il proprio cliente. E in cui ci sia una "Sospensione del Giudizio". Tuttavia l'approccio egoless di un coach assume degli ulteriori connotati.
Nel Coaching su cosa si basa l’Approccio EGOLESS?
Il Coaching si fonda su un assunto che si definisce "IL PRESUPPOSTO DEL COACHING".
"Ogni persona è in grado di portare a compimento qualsiasi tema evolutivo che si propone; ogni persona è in grado di realizzare qualsiasi obiettivo di cambiamento che desidera".
Questa affermazione crea definitivamente uno spartiacque non negoziabile tra chi intende il Coach con approccio EGOLESS e che invece ritiene che il Coach sia un Guru che indichi "la via".
Se un Coach crede davvero fino in fondo a questo Presupposto, ne conseguono una serie di considerazioni.
Se infatti è vero il Presupposto, allora qualunque cosa si frapponga tra la persona che desidera cambiare da un lato ed il proprio obiettivo evolutivo dall’altro, viene a rappresentare un intruso, un inutile orpello o un pericoloso impedimento. In primis il Coach stesso corre questo rischio! Con il suo Essere, con il suo Fare, con il suo Dire, con il suo Suggerire, con il suo Sentire, con il suo "Interpretare", con il suo "Incalzare".
Quindi per approccio EGOLESS si intende una relazione di facilitazione che prescinde da qualunque intervento da parte del Coach in termini di "CONTENUTO". L’ESPERTO DELLA PROPRIA VITA È IL CLIENTE. Ed il Coach non ha nulla da aggiungere, da considerare, da consigliare, da interpretare, da rappresentare.
Si offre questo spunto di riflessione a tutti coloro che sono interessati ad approfondire le tematiche sul Coaching a qualsivoglia livello: per crescita personale, per definire un obiettivo di cambiamento di vita, per migliorare le performance di un gruppo di lavoro in azienda, per raggiungere traguardi nello sport.
Scopo del mio intervento è infatti la diffusione del Coaching e delle sue caratteristiche almeno nei tratti essenziali in quanto comprensibili e fruibili da tutti.
Tutte le professioni di aiuto (che riguardino Assistenti Sociali, il personale paramedico delle strutture sanitarie, i sacerdoti, i Counsellor, o i Coach) richiedono che ci sia una focalizzazione sull'altra persona, un approccio cioè che metta al centro della propria attenzione il proprio cliente. E in cui ci sia una "Sospensione del Giudizio". Tuttavia l'approccio egoless di un coach assume degli ulteriori connotati.
Nel Coaching su cosa si basa l’Approccio EGOLESS?
Il Coaching si fonda su un assunto che si definisce "IL PRESUPPOSTO DEL COACHING".
"Ogni persona è in grado di portare a compimento qualsiasi tema evolutivo che si propone; ogni persona è in grado di realizzare qualsiasi obiettivo di cambiamento che desidera".
Questa affermazione crea definitivamente uno spartiacque non negoziabile tra chi intende il Coach con approccio EGOLESS e che invece ritiene che il Coach sia un Guru che indichi "la via".
Se un Coach crede davvero fino in fondo a questo Presupposto, ne conseguono una serie di considerazioni.
Se infatti è vero il Presupposto, allora qualunque cosa si frapponga tra la persona che desidera cambiare da un lato ed il proprio obiettivo evolutivo dall’altro, viene a rappresentare un intruso, un inutile orpello o un pericoloso impedimento. In primis il Coach stesso corre questo rischio! Con il suo Essere, con il suo Fare, con il suo Dire, con il suo Suggerire, con il suo Sentire, con il suo "Interpretare", con il suo "Incalzare".
Quindi per approccio EGOLESS si intende una relazione di facilitazione che prescinde da qualunque intervento da parte del Coach in termini di "CONTENUTO". L’ESPERTO DELLA PROPRIA VITA È IL CLIENTE. Ed il Coach non ha nulla da aggiungere, da considerare, da consigliare, da interpretare, da rappresentare.
Si offre questo spunto di riflessione a tutti coloro che sono interessati ad approfondire le tematiche sul Coaching a qualsivoglia livello: per crescita personale, per definire un obiettivo di cambiamento di vita, per migliorare le performance di un gruppo di lavoro in azienda, per raggiungere traguardi nello sport.
Scopo del mio intervento è infatti la diffusione del Coaching e delle sue caratteristiche almeno nei tratti essenziali in quanto comprensibili e fruibili da tutti.
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