Coaching, tre semplici tecniche per abbandonare le emozioni negative


Scopri tre semplici tecniche di Coaching che puoi applicare da subito per abbandonare le emozioni negative e alzare i tuoi standard
Coaching, tre semplici tecniche per abbandonare le emozioni negative

Ciao.  
In questo articolo, ti darò tre semplici tecniche di Coaching che puoi usare per abbandonare le emozioni negative e aumentare la qualità delle tue prestazioni.  

Le tecniche qui descritte, infatti, vengono utilizzate anche da atleti e sportivi per gestire al meglio la propria emotività e prepararsi ad affrontare le competizioni nella maniera ottimale.   
 
Le puoi tranquillamente adottare, fare tue ed usare in ogni ambito della tua vita: dalla sfera privata e relazionale, alla sfera lavorativa e professionale.  
Per esempio, prima di un appuntamento con una persona per te importante o per affrontare al meglio un tuo intervento in pubblico durante una riunione aziendale.  


 
1. Intervieni sulla fisiologia (movimenti - postura - respirazione)
 

La fisiologia è direttamente collegata ai nostri stati d’animo, quindi, da adesso in poi dobbiamo capire come ci muoviamo e come questo è collegato alle sensazioni che proviamo.  

Quello che ti invito a fare è diventare consapevole di come sei quando rendi al tuo meglio e come sei quando vai sotto stress.  

Non vedrai mai una persona fiduciosa e sicura camminare gobba e una persona depressa camminare bella dritta sulla schiena e sorridente.  

Se comprendi come i tuoi stati d’animo influenzino la tua fisiologia, sappi che la cosa funziona anche al contrario.  

Quindi, è anche l’uso del corpo che influenza lo stato d’animo.  
 
Quello che dobbiamo fare è “agire come se”:  

•    Pensa a come dovresti essere prima, a livello fisico, prima, durante e dopo la “prestazione”;  

•    Esercitati a ricreare questa situazione.  
 
Alzati in piedi e prova a tornare con la mente a un momento, ad esempio, in cui ti sei sentito o sentita particolarmente sereno o serena.  
Quindi, tira un respiro profondo e cerca di ricreare questa sensazione di serenità dentro di te.  
 
Esercitati a usare la tua fisiologia per “agire come se”.  
 
Prova a riprodurre dal punto di vista fisico, la postura di quando sei rilassato e concentrato sull’obiettivo, senza pensare a nient’altro.  

La maggior parte delle persone quando va sotto stress tende ad andare in apnea e a respirare molto meno e, respirando molto meno, contrae il diaframma e crea tensione nel corpo.  

Quindi, un’altra cosa che puoi fare è esercitarti a respirare in maniera più profonda, la cosiddetta respirazione diaframmatica.  

Rilassi il diaframma, ossigeni il cervello e riproponi la respirazione di una persona in uno stato psicologico di serenità.  

Inoltre, quanto più lo fai, tanto più questo avviene in qualche modo in maniera naturale, anche quando non ci pensi, proprio come un allenamento fisico.  

 

2. Migliora il dialogo interno  

Per migliorare il tuo dialogo interno, due tra le cose principali da fare sono:  

•    Modificare il linguaggio specifico;  

•    Smettere di “etichettare” negativamente le situazioni difficili.  
 
Linguaggio specifico
 

È importante stare attenti al linguaggio che utilizziamo perché le parole definiscono le esperienze.  

Sono modi di comunicare completamente diversi e che generano, quindi, sensazioni e di conseguenza risultati completamente differenti.  
 
“Etichettare” le situazioni  

Le etichette che appiccichiamo e le parole che utilizziamo per descrivere le situazioni o i pensieri, sono gli stessi che creano delle condizioni e delle credenze che per noi sono fondamentali.  

Per esempio: definire il parlare in pubblico alla riunione aziendale come “Questa cosa non fa per me! Non sono proprio portato!”, trasmetterà alla tua mente il messaggio “Sono io il problema”. Così facendo, senza accorgertene, crei un’immagine anticipata negativa di quello che può accadere.  
 
In realtà, non sei tu il problema e il parlare in pubblico è qualcosa che puoi apprendere e mettere in pratica come metti in pratica molte altre tue competenze.  
Ma il definirlo “non fa per me” o “non sono portato”, instilla in te una credenza limitante che non ti permette di utilizzare in modo completo il tuo potenziale.  
 
Se impari a comunicare con te stesso e a usare le giuste parole, le giuste frasi, crei già i presupposti per fare in modo che la tua percezione della realtà si concretizzi.  

Infatti, la comunicazione insicura crea e porta insicurezza e, così, come quando senti parlare qualcuno in modo incerto o insicuro fai fatica a fidarti, allo stesso modo funziona con te stesso.  
 
È molto diverso dire “non voglio più sbagliare” da “voglio farlo in questo modo”.  
 


3. Focalizzati su ciò che stai facendo  

La cosa davvero fondamentale da fare è, quindi, correggere il proprio dialogo interiore.  
E uno degli elementi più importanti di questo sono le domande.
 
Una domanda come “e se sbaglio?” ci farà immediatamente focalizzare sul possibile errore e genererà automaticamente dubbio, tensione e insicurezza.  

Rendersene conto e passare da “e se sbaglio?” al dire a se stessi “beh, ci può anche stare di sbagliare, ma ciò che voglio fare è...” e rifocalizzarsi sul giusto gesto o sul risultato che si vuole ottenere con quell’azione, corrisponde a riposizionare la mente sul presente e su ciò che deve essere fatto per ottenere la migliore prestazione.  
 
Infatti, le domande che poni a te stesso devono spostare il tuo focus sul “qui e adesso”, su quello che sta accadendo nel presente e non sulle probabilità di sbagliare o sugli errori già commessi.  

Quindi, nel momento in cui inizi a pensare di sbagliare, inizi ad aver paura di compiere un gesto, di deludere te e il tuo capo, di fare una brutta figura davanti al pubblico, di essere deriso dai colleghi, automaticamente (senza che tu te ne accorga) cominci a mettere in atto quei processi mentali che molto probabilmente renderanno reali le tue paure.  
 
Quello che è meglio fare, quindi, è rimanere focalizzati su ciò che vogliamo soprattutto nei momenti difficili.  
 
Capita spesso, anche durante un appuntamento importante, che quando commetti un errore in un particolare momento, quell’errore ti accompagni poi durante tutto lo svolgimento, diventando più grande di quello che è e, di conseguenza, in grado di condizionare l’esito dell’appuntamento stesso.  
 
Con queste tre semplici strategie utili ed efficaci puoi predisporre la tua mente ad attingere a tutto il tuo potenziale e sviluppare la tua forza mentale.  

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Articolo del:


di Giampaolo Runello

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