Codice Famiglia: riflessioni sull’ordinanza della Corte di Cassazione n. 5604 del 2020


Affrontiamo la tematica della conflittualità genitoriale che può arrivare a ledere il benessere dei figli in riferimento all'ordinanza della Corte di Cassazione n. 5604
Codice Famiglia: riflessioni sull’ordinanza della Corte di Cassazione n. 5604 del 2020

Conflittualità tra ex coniugi o ex conviventi

Accade spesso che , nei procedimenti di separazione e divorzio o cessazione della convivenza, le persone manifestino una accesa conflittualità. Nelle coppie con figli questo innesca una spirale di tensioni che possono portare alla denigrazione della figura dell’altro genitore, nel vano tentativo di ottenere una sorta di rivalsa.

Tale conflittualità è certamente negativa per l’intera famiglia e in particolare per i figli che, loro malgrado, si trovano in mezzo ad un fuoco incrociato assai destabilizzante. Situazioni di questo tipo possono generare importanti conseguenze sul regime di affido dei figli, spesso sottovalutate.

Ordinanza della Corte di Cassazione n.5604 del 2020

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha posto in esame proprio tale problematica.

La Cassazione ha affermato che l'estrema conflittualità tra ex coniugi o ex conviventi è ostativa all’affido condiviso dei figli, laddove di traduca in forme atte ad alterare e porre in serio pericolo l’equilibrio e lo sviluppo psico-fisico dei figli e, dunque, tali da pregiudicare il loro interesse. In particolare è stato evidenziato come: la mancanza di dialogo, il tentativo di ciascuno di denigrare e dunque delegittimare la figura dell’altro genitore, e il conseguente stato di sofferenza ingenerato nel figlio, possono portare alla conferma dell’affido del minore ai servizi sociali del Comune.

Tale orientamento manifestato dall’ordinanza della Suprema Corte si rinviene sovente anche pronunce delle corti di merito laddove, nel caso di eccessiva conflittualità, talvolta si ricorre appunto all’affidamento dei minori ai servizi sociali del comune di residenza del minore.

Occorre pertanto riflettere seriamente sulla importanza del dialogo, nel preminente interesse dei propri figli e sulle estreme conseguenze cui l’incapacità di comunicazione può portare.

Il benessere dei figli dipende dalla comunicazione

Un approccio differente, fondato sulla ripresa del dialogo tra genitori e dal comune interesse per il benessere dei propri figli, consente di superare la crisi definitiva della coppia valorizzando entrambe le figure genitoriali portandole ad una leale collaborazione che consenta il superamento dello choc della separazione, con il minor carico emotivo possibile per la prole ma anche per gli stessi genitori.

Concentrare le energie nella costruzione di un assetto dei rapporti post-separazione meno conflittuale, significa liberare energie positive ed evitare che ingenti risorse vengano sprecate nell’inutile lotta tra ex coniugi o conviventi. Ed è proprio questo lo spirito del progetto “Codice Famiglia” sviluppato in oltre 20 anni di esperienza delle Avvocate Silena Marocco e Federica Razeto del Foro di Genova. Lo scopo del progetto è quello di aiutare gli ex partners a superare il conflitto di coppia e a porre l’attenzione sul piano della genitorialità, responsabilizzando entrambe le figure genitoriali, nel tentativo di creare un leale rapporto tra loro, limitando così lo spreco di risorse emotive ed economiche che possono essere validamente investite per il maggior benessere di tutti i componenti della famiglia, sia pure nel nuovo assetto post- separazione.

In casi di questo genere il ruolo dell’avvocato, eventualmente coadiuvato da altri professionisti, è di fondamentale importanza nel guidare i propri assistiti in un percorso di superamento dei conflitti.

Tale nuovo approccio alle tematiche della crisi della famiglia, qualunque forma essa abbia, consente di limitare il contenzioso tra le parti, con significativo abbattimento dei costi di assistenza legale, e permette la valorizzazione dei ruoli di entrambi i genitori nel gestire il passaggio al nuovo assetto familiare post- separazione.

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di Avv. Federica Razeto

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