Come aprire un bar o un ristorante
Molte persone ad un certo punto della loro vita lavorativa sentono il bisogno di autonomia e di realizzazione personale.
Il successo ottenuto da diverse attività nell’ambito della ristorazione (bar, pizzerie, ristoranti, ecc...) porta a pensare che questo possa essere un buon punto di partenza. Perché no?
Allora vediamo insieme quali sono i requisiti professionali obbligatori da possedere e successivamente una veloce panoramica fiscale.
Requisiti
• Aver frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti, istituito o riconosciuto dalle Regioni o dalle Province autonome di Trento e Bolzano;
• Aver esercitato in proprio, per almeno due anni, anche non continuativi, nel quinquennio precedente, l’attività di impresa nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande;
• Aver prestato la propria opera, per almeno due anni, anche non continuativi, nel quinquennio precedente, presso imprese operanti nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, in qualità di dipendente qualificato, addetto alla vendita o all’amministrazione o alla preparazione di alimenti;
• Essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea, anche triennale, o di altra scuola ad indirizzo professionale;
• Essere in possesso del requisito della pratica professionale avendo conseguito la qualifica REC in passato.
Dei requisiti sopra esposti ne basta uno e deve essere posseduto dal titolare o da uno dei soci oppure da un preposto (es un dipendente).
Una volta accertati i requisiti professionali occorre rivolgersi ad un Commercialista per verificare quale sia la veste che più si adatta all’attività: ditta individuale, società di persone o società di capitali.
Per questa tipologia di attività solitamente viene suggerita una ditta individuale oppure una società di persone se vi sono più soci.
Pertanto vediamo quali sono le imposte ed i contributi dovuti per queste tipologie di aziende.
Fiscalità ordinaria
Irpef: l’Irpef è un’imposta a scaglioni, la cui percentuale varia in funzione dell’ammontare del reddito, pertanto non è possibile dare indicazioni in merito;
Irap: l’aliquota Irap è pari (in Piemonte) al 3,9% ed è calcolata sul valore aggiunto (Reddito+costi del personale+interessi passivi-deduzioni Irap);
Iva: l’aliquota sulla somministrazione di alimenti e bevande è del 10% e va scorporata dal corrispettivo pagato dal cliente;
Inps: è dovuto un contributo annuale minimo di 3.850 euro suddiviso in 4 rate trimestrali. Sui redditi superiori a 15.953 euro si applica un’ulteriore 24,09% sull’eccedenza.
Regime forfettario
Qualora i ricavi annuali siano inferiori a 65.000 euro e il costo dei dipendenti inferiore al 20.000 euro si può optare per il regime forfettario.
In questo caso al posto di Irpef, Irap ed iva si pagherà un’imposta sostitutiva del 15% sul reddito così calcolato: ricavi * 40% - contributi inps versati.
La scelta del regime forfettario non è sempre conveniente, per questo la consulenza del Commercialista sarà indispensabile anche per scegliere il regime fiscale più consono.
Le informazioni fin qui fornite sono indicazioni di massima e non esaustive data la molteplicità di opzioni per il contribuente.
Il consiglio finale che voglio darvi è questo: prima di tutto scegliere con cura un professionista di fiducia che sappia guidarvi e consigliarvi sin dalle fasi iniziali perché una scelta frettolosa e non supportata può portare ad un aggravio di costi inutile.
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