Come gestire una situazione di emergenza nella tua azienda


La tua azienda é preparata per un' eventuale emergenza di natura sanitaria, ambientale o di sicurezza in un paese estero?
Come gestire una situazione di emergenza nella tua azienda

 

Si definisce emergenza ogni situazione in cui il personale e i mezzi disponibili in un determinato territorio risultino insufficienti all'attuazione di un efficace intervento. Si tratta di avvenimenti improvvisi e imprevedibili, che richiedono un'azione decisa e immediata e che possono essere dovuti a cause epidemiche, naturali o tecnologiche.

Nella mia esperienza ho assistito a vari episodi in cui l’azienda o l’unità produttiva distaccata (es.: progetto all’estero) non aveva previsto situazioni a rischio restando così sprovvista di mezzi e procedure quando poi l’evento è arrivato.

Ricordo un rappresentante inglese di un cliente finale in una zona di difficile accesso per la logistica in una palude in Venezuela che ha insistito ogni giorno alle riunioni di coordinamento per far arrivare uno strumento in caso di un’improbabile necessità. Nonostante la riluttanza del contrattista a farlo pervenire in sito, alla fine la richiesta è stata ottemperata e infatti, dopo qualche tempo, si è rivelata la necessità di utilizzare quello strumento, risparmiando così su tempistiche di consegna, risorse impiegate e immagine dell’azienda.

Ogni azienda ha il compito di individuare e formare un giusto numero di addetti alle emergenze, tenendo presente la dimensione dell’attività, i turni lavorativi e la tipologia delle lavorazioni che vengono svolte, in particolare per attività all’estero, dove i meccanismi di gestione delle emergenze possono essere notevolmente differenti rispetto alla situazione del nostro paese.

Il datore di lavoro, nell’elaborare il piano e le procedure di emergenza, deve prevedere tutti i possibili scenari ipotizzabili. Deve, inoltre, comunicare le rispettive misure di soccorso da attuare in ogni caso specifico e descrivere la modalità di chiamata ai numeri di emergenza.        

Spesso, infatti, la situazione di panico non permette a chi chiama di fornire le esatte indicazioni per attivare il soccorso. Può capitare in alcuni casi che siano state fatte più chiamate contraddittorie.

In fase di stesura della procedura è quindi necessario che venga descritto anche il processo di chiamata agli enti di soccorso, precisando:
•    la lingua parlata e compresa;
•    l’identità della persona incaricata alla chiamata, (la quale deve essere a conoscenza dei rischi presenti nell’ambiente per dare le adeguate indicazioni);
•    il numero telefonico dal quale si chiama;
•    nome dell’azienda;
•    luogo ed indirizzo da raggiungere;
•    la tipologia di incidente in corso;
•    l’eventuale presenza di sostanze chimiche presenti;
•    il numero di lavoratori coinvolti.

Il datore di lavoro deve provvedere ad una adeguata informazione, formazione ed addestramento sulle procedure operative indicate nel piano di emergenza, come previsto dagli artt.36 e 37 del D.lgs.81/08 in Italia e dalle normative in vigore presso i paesi stranieri di attività.

Il datore di lavoro deve altresì mettere nelle giuste condizioni il lavoratore designato come addetto alle emergenze. Costui dev’essere in grado di riconoscere le eventuali criticità dell’emergenza rapportate all’ambiente di lavoro, in modo da avere la prontezza di agire mettendo se stesso e gli altri al sicuro.

Dal momento che il rischio zero non esiste, agire sui comportamenti, sulla formazione del lavoratore, sulle procedure e sulla cultura della sicurezza aziendale può consentire al datore di lavoro di ridurre drasticamente la possibilità di crearsi di una situazione di emergenza.

Prevedere una simulazione di emergenza periodica, rientrante tra gli addestramenti previsti dagli articoli sopra citati, può evidenziare comportamenti adottati che potrebbero comportare possibili scenari infortunistici.

Inoltre le prove effettuate, coinvolgendo tutto il team di lavoro, possono creare o migliorare una maggiore coesione del gruppo ed aumentare la fiducia tra colleghi.

Forte di alcuni anni di esperienza all’estero in paesi considerati difficili, il sottoscritto offre consulenza alle aziende italiane per prevenire e gestire al meglio queste possibili problematiche di natura emergenziale

 

Articolo del:


di A. Fontanini

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