Come migliorare la formazione a distanza

Come è noto, la formazione a distanza è ormai una realtà nei più vari settori ed è sempre più diffusa e richiesta.
Il motivo dell’improvvisa “popolarità” di tali richieste, non va cercato solamente nel contesto dell’emergenza sanitaria di questo inizio di 2020, ma anche in altre motivazioni che hanno portato le aziende e le imprese del settore a optare per queste soluzioni formative.
Ad esempio si possono citare tra i vantaggi: facile condivisione dei contenuti con persone situate a grandi distanze, possibilità di apprendere secondo i propri ritmi di comprensione, possibilità di personalizzare la struttura dei contenuti e di calendarizzare gli impegni, minori costi rispetto alla partecipazione a formazioni tradizionali (nessun allontanamento del dipendente da istruire dal posto di lavoro, quindi, una forte crescita della produttività individuale), lezioni con supporti più semplici come audio, animazioni e video che fanno crescere in modo esponenziale la capacità cognitiva di chi partecipa, standardizzazione della metodologia d'insegnamento e conseguente uniformazione dei livelli di conoscenza dei partecipanti e facilità e tempestività d'aggiornamento dei contenuti.
Ci sono anche punti un po’ meno positivi che vanno sempre tenuti in considerazione, quali: alcune persone potrebbero soffrire la mancanza dell’interazione “fisica” con il docente, si dà meno importanza agli elementi non verbali della spiegazione, mancanza dell’aspetto sociale della relazione, la mancanza della presenza di altri allievi e del docente potrebbe ridurre la motivazione all’apprendimento, riduzione della competizione con gli altri studenti.
E’, dunque, fondamentale da parte del docente o dell’organizzazione formativa fare forza sui punti positivi e cercare di ridurre i rischi dei lati più ostici.
Ad esempio nei corsi in video sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro che regolarmente svolgo da casa mia per i miei clienti, ho trovato molto utile ed apprezzato da parte dei partecipanti, l’utilizzo dei seguenti strumenti atti ad assistere lo svolgimento del corso:
• Utilizzare una lavagna bianca posta proprio dietro di me, in cui sottolineare i concetti più importanti già espressi con le slides proiettate durante il corso;
• Avere a disposizione gli oggetti di cui si parla durante il corso (ad esempio per la parte D.P.I. un elmetto, degli occhiali di sicurezza o dei guanti) a supporto delle foto;
• Utilizzare molti video di breve durata (massimo due minuti), ma dedicati e specifici sui rischi inerenti le attività lavorative;
• Alcuni semplici esercizi interattivi quali ad esempio il commento delle foto di varie attività lavorative con delle anomalie (più o meno evidenti) da cercare (Spot the Hazard).
E’ indubbio che resta comunque arduo tenere elevata l’attenzione di un gruppo di persone, specialmente se eterogeneo, con esperienze lavorative differenti, tendendo conto che alcuni partecipanti lavorano dall’ufficio e, dunque, devono indossare la mascherina per tutta la durata del corso e che devono guardare uno schermo o una webcam, come del resto deve fare il docente che deve aggiungere una lettura di circa otto ore oltre a tutte le altre incombenze organizzative e logistiche. Questa modalità non è che un’ulteriore sfida che impegna tutto il settore e che va affrontata con il massimo livello di professionalità.
Il sottoscritto ha all’attivo 16 corsi in video nel periodo da Marzo a Luglio 2020 per un totale di 210 lavoratori formati durante 120 ore complessive di formazione in video.
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