Come risparmiare per i figli
Si cominci da subito a pensare al loro futuro, la magia del fattore tempo e dell'interesse composto vi aiuterà

Accantonare per far studiare i figli ha un costo, ma costa di più non farlo. Fare un investimento per i propri figli rappresenta una delle decisioni più importanti per i genitori. Una scelta oculata può infatti garantire un futuro sereno. Le sfide che i giovani d’oggi si trovano ad affrontare sono completamente diverse rispetto a quelle dei loro genitori e vengono vissute in uno scenario economico/finanziario in continuo mutamento e costellato da punti di domanda. Spesso le incognite e le incertezze creano alibi per rimandare le decisioni.
Quando cominciare ed in che modo? In un recente articolo del Corriere della Sera, si è calcolato come la laurea di un bambino che oggi fa la prima elementare potrebbe costare tra circa 13 anni mediamente intorno ai 40mila euro tra corso di studi e spese per il soggiorno fuori sede, che diventano 100mila se si sceglie la Bocconi e ci si deve mantenere a Milano. Stando a casa, con mamma e papà e optando per l’università pubblica, il conto si fa meno salato, ma ammonterebbe comunque a circa 26mila euro.
Diventa quindi fondamentale una pianificazione economica dedicata che prevede accantonamenti mensili che se effettuati fin da subito possono essere anche di piccolo importo.
Per questa tipologia di accantonamento lo strumento che consiglio è un semplicissimo Piano di Accumulo (Pac) da effettuare su un fondo comune di investimento azionario internazionale oppure su un ETF.
Tra i vantaggi dei Piani di Accumulo la rischiosità contenuta che deriva dalla diversificazione dell’investimento e dall’aumento del capitale dilazionato nel tempo e la flessibilità, ossia la libertà di disinvestire in qualsiasi momento.
Il ‘fattore tempo’ è indubbiamente il miglior alleato che si possa trovare nel caso di investimenti proiettati nel lungo periodo. Infatti l’investimento con piano di accumulo con un versamento minimo, normalmente si aggira sui 100euro mensili, viene effettuato su prodotti che riservano rendimenti variabili ma più consistenti rispetto ai cosidetti salvadanai tradizionali quali ad esempio conti deposito o libretti di risparmio.
Infine alcuni consigli: fate attenzione alle commissioni di sottocrizione applicate ai Piani di Accumulo, vi sono sul mercato reti che applicano fino al 5% a versamento. Sono ovviamente del tutto inaccettabili, chiedete azzeramento totale sia delle commissioni in ingresso ed in uscita. Cercate le soluzioni con Piani di Accumulo che garantiscano il completamento del piano stesso in caso di decesso del genitore che, con la speranza di non usufruirne, evita il rischio che il piano non venga completato aggravando quindi maggiormente la situazione dei figli.
Quando cominciare ed in che modo? In un recente articolo del Corriere della Sera, si è calcolato come la laurea di un bambino che oggi fa la prima elementare potrebbe costare tra circa 13 anni mediamente intorno ai 40mila euro tra corso di studi e spese per il soggiorno fuori sede, che diventano 100mila se si sceglie la Bocconi e ci si deve mantenere a Milano. Stando a casa, con mamma e papà e optando per l’università pubblica, il conto si fa meno salato, ma ammonterebbe comunque a circa 26mila euro.
Diventa quindi fondamentale una pianificazione economica dedicata che prevede accantonamenti mensili che se effettuati fin da subito possono essere anche di piccolo importo.
Per questa tipologia di accantonamento lo strumento che consiglio è un semplicissimo Piano di Accumulo (Pac) da effettuare su un fondo comune di investimento azionario internazionale oppure su un ETF.
Tra i vantaggi dei Piani di Accumulo la rischiosità contenuta che deriva dalla diversificazione dell’investimento e dall’aumento del capitale dilazionato nel tempo e la flessibilità, ossia la libertà di disinvestire in qualsiasi momento.
Il ‘fattore tempo’ è indubbiamente il miglior alleato che si possa trovare nel caso di investimenti proiettati nel lungo periodo. Infatti l’investimento con piano di accumulo con un versamento minimo, normalmente si aggira sui 100euro mensili, viene effettuato su prodotti che riservano rendimenti variabili ma più consistenti rispetto ai cosidetti salvadanai tradizionali quali ad esempio conti deposito o libretti di risparmio.
Infine alcuni consigli: fate attenzione alle commissioni di sottocrizione applicate ai Piani di Accumulo, vi sono sul mercato reti che applicano fino al 5% a versamento. Sono ovviamente del tutto inaccettabili, chiedete azzeramento totale sia delle commissioni in ingresso ed in uscita. Cercate le soluzioni con Piani di Accumulo che garantiscano il completamento del piano stesso in caso di decesso del genitore che, con la speranza di non usufruirne, evita il rischio che il piano non venga completato aggravando quindi maggiormente la situazione dei figli.
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