Come sapere se è ammissibile il sisma bonus?
Quali sono i requisiti per accedere all'agevolazione fiscale? E chi li attesta?

E’ noto che la Legge di Stabilità 2017 ha introdotto Detrazioni di Imposta, fruibili in cinque rate annuali, pari al 50% per interventi che prevedano generiche misure antisismiche, al 70% se essi consentono il miglioramento di una classe sismica, e fino al 80% se ottengono il miglioramento di due classi sismiche. Le due ultime categorie aumentano l’aliquota di un ulteriore 5% se realizzate su parti comuni di un fabbricato.
La norma appare chiara ed evidentemente motivata e condivisibile. Non si vede anzi in quale altro modo, se non intervenendo con una leva fiscale, si possa incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente, in particolare nell’ambito della statica.
Meno evidente risulta specificare in quale modo si possano definire le condizioni statiche ed antisismiche di un edificio, tali da poterle raggruppare in otto "classi di rischio". Si ricorda che tale suddivisione risulta assai importante, perché, come detto, dall’eventuale scalata di una o due di tali classi dipende un diverso trattamento fiscale, ovvero l’accesso o meno ad un notevole risparmio.
Esistono due metodi. Il primo, di tipo "semplificato", può essere impiegato solo su edifici in muratura (e non ad esempio su strutture in Cemento Armato o Acciaio). Il secondo, denominato "convenzionale", richiede invece l’applicazione dei metodi di Analisi Strutturale basati sulle Norme Tecniche in vigore, che si debbono occupare dapprima dell’edificio nello stato attuale (previo un accurato rilievo) e successivamente nello stato conseguente alle opere di rinforzo in progetto.
Si ricorda che la classe di rischio deve essere ASSEVERATA da un Tecnico qualificato in materia strutturale.
Appare evidente come l’approccio a tali problematiche richieda una elevata accuratezza e conoscenza della materia strutturale. Non si può, pertanto, che raccomandare ai Proprietari ed agli Amministratori che intendano fruire delle agevolazioni di cui trattasi, di rivolgersi esclusivamente a Professionisti esperti nel campo strutturale.
Ciò non soltanto ad impedire interventi inutili o comunque poco significativi, ma addirittura per evitare la realizzazione di opere del tutto dannose sul comportamento antisismico dei manufatti. Si ricordano, ad esempio, i frequenti interventi sul tetto di edifici che (mirando a "consolidare" il fabbricato con formidabili cordoli e capriate) hanno portato a coperture pesantissime, risultate poi drammaticamente letali durante lo scuotimento sismico, al contrario di edifici con tetti "leggeri", che hanno resistito assai meglio.
La norma appare chiara ed evidentemente motivata e condivisibile. Non si vede anzi in quale altro modo, se non intervenendo con una leva fiscale, si possa incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente, in particolare nell’ambito della statica.
Meno evidente risulta specificare in quale modo si possano definire le condizioni statiche ed antisismiche di un edificio, tali da poterle raggruppare in otto "classi di rischio". Si ricorda che tale suddivisione risulta assai importante, perché, come detto, dall’eventuale scalata di una o due di tali classi dipende un diverso trattamento fiscale, ovvero l’accesso o meno ad un notevole risparmio.
Esistono due metodi. Il primo, di tipo "semplificato", può essere impiegato solo su edifici in muratura (e non ad esempio su strutture in Cemento Armato o Acciaio). Il secondo, denominato "convenzionale", richiede invece l’applicazione dei metodi di Analisi Strutturale basati sulle Norme Tecniche in vigore, che si debbono occupare dapprima dell’edificio nello stato attuale (previo un accurato rilievo) e successivamente nello stato conseguente alle opere di rinforzo in progetto.
Si ricorda che la classe di rischio deve essere ASSEVERATA da un Tecnico qualificato in materia strutturale.
Appare evidente come l’approccio a tali problematiche richieda una elevata accuratezza e conoscenza della materia strutturale. Non si può, pertanto, che raccomandare ai Proprietari ed agli Amministratori che intendano fruire delle agevolazioni di cui trattasi, di rivolgersi esclusivamente a Professionisti esperti nel campo strutturale.
Ciò non soltanto ad impedire interventi inutili o comunque poco significativi, ma addirittura per evitare la realizzazione di opere del tutto dannose sul comportamento antisismico dei manufatti. Si ricordano, ad esempio, i frequenti interventi sul tetto di edifici che (mirando a "consolidare" il fabbricato con formidabili cordoli e capriate) hanno portato a coperture pesantissime, risultate poi drammaticamente letali durante lo scuotimento sismico, al contrario di edifici con tetti "leggeri", che hanno resistito assai meglio.
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