Compro oro, occhio alla ricettazione


Pericolo di usura, riciclaggio e ricettazione nei negozi
Compro oro, occhio alla ricettazione
Sono in arrivo importanti novità legislative, in ottemperanza alla IV Direttiva europea n. 2015/849 UE, secondo la quale il nostro Paese deve adeguarsi agli standard europei, disciplinando in modo organico e puntuale il settore del commercio degli oggetti in oro e di preziosi usati. Tale normativa andrà a combattere una devianza che sta conoscendo, ultimamente, una progressiva degenerazione, sempre più spesso, infatti, le nuove realtà criminali si servono del sistema denominato "compro oro" per realizzare fattispecie di rilevanza penale, dall’usura alla ricettazione, passando per il riciclaggio. Il danno sociale, oltre che economico per l’ordinamento è pressoché incalcolabile, soprattutto poiché ad oggi non sono predisposti strumenti atti a quantificare la misura del denaro riciclato, dell’oro ricettato o del denaro evaso.
I Tribunali italiani hanno a che fare con tali tipologie di reato quotidianamente.
Dal punto di vista squisitamente giuridico, è interessante innanzitutto trovare un giusto inquadramento alla vendita di gioielli, acquisiti in modo illecito dai negozi cd compro oro. È discusso in dottrina se debba configurarsi il reato di riciclaggio (art. 648 bis c.p.) o quello di ricettazione (art. 648 c.p.). Mentre il primo punisce condotte che impediscono di identificare la provenienza delittuosa del danaro, beni o altra utilità, il secondo, vale a dire quello di ricettazione, sanziona il soggetto che si limita a ricevere la cosa di provenienza delittuosa, senza modificarla e ripulirla dalle possibili tracce della propria illecita provenienza. Quindi il principio di diritto enucleabile è che il soggetto che cede cose di provenienza illecita al negozio compro oro risponderebbe del reato di ricettazione, purché non vi sia la prova della consapevolezza e della volontà di occultare tale provenienza illecita (in tale ultima ipotesi potrebbe configurarsi il reato di riciclaggio, o nel caso in cui la fusione del gioiello non si sia ancora realizzata, quella di tentato riciclaggio).
Perché c’è quindi tutta questa attenzione verso tale fetta di mercato?
Perché secondo i dati dell’associazione di categoria (ANTICO), si tratterebbe di un giro di circa cento tonnellate di oro ogni anno trattate dai compro oro, per un valore di 2,75 miliardi di euro solo nel 2016.
Le novità legislative riportate per il comparto aurifero nazionale, da applicare a qualsiasi negozio che ponga in essere attività di compro oro anche se non in via principale (si pensi alle gioiellerie) riguardano quindi:
- Istituzione del registro nazionale degli operatori compro-oro presso l’OAM (Organismo degli agenti di attività finanziarie e mediatori creditizi);
- Obbligo di identificazione della clientela;
- Conto corrente dedicato;
- Limite del contante fino a 1.000 euro;
- Tracciabilità delle operazioni compro oro con schede numerate per ogni operazione;
- Obbligo di segnalazione di operazioni sospette;
- Introduzione di un severo impianto sanzionatorio.

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di Avv. Gianluca Iaione - Dott. P. G. Caputo

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