Consigli in caso di usura bancaria


Un approccio al problema mirato a strategie non contenziose e in favore del correntista
Consigli in caso di usura bancaria
L'usura bancaria è quel fenomeno che si produce laddove un istituto di credito eroghi del denaro al cliente ad un tasso di interesse effettivo superiore ad una soglia stabilita sulla base di rilevazioni trimestrali dei tassi medi applicati sul mercato del credito.

Le tipologie contrattuali interessate da questo fenomeno, che ultimamente sta interessando sempre più l'opinione pubblica, sono le più varie (mutui, aperture di credito su conto corrente, anticipo fatture, leasing, credito al consumo ecc.).

Le conseguenze che la legge prevede, nel caso in cui una banca applichi un tasso usurario, sono molto pesanti per l'istituto di credito, dal momento che l'articolo 1815 del codice civile prevede che la clausola del contratto che impone l'applicazione dell'interesse illegale debba ritenersi nulla e che nessun interesse debba essere corrisposto; ciò vuol dire che il cliente dovrà limitarsi a restituire alla banca un importo pari al solo capitale ricevuto, mentre gli eventuali interessi corrisposti in aggiunta dovranno essere restituiti.

Il sempre maggiore interesse suscitato da questa disciplina nell'ambito delle imprese e dei consumatori ha ingenerato una mole di contenzioso, talvolta instaurato senza le opportune cautele, nella speranza di ottenere facili vantaggi patrimoniali, con conseguente rischio di vedersi respinte le proprie richieste e, magari, di subire anche una condanna alle spese di lite.

Ecco, pertanto, alcune semplici regole che possono evitare di incappare in brutte sorprese.

1) ACQUISIRE LA COMPLETA DOCUMENTAZIONE: la documentazione contrattuale, gli estratti conto, gli scalari e quant'altro sono di fondamentale importanza nella ricostruzione del rapporto bancario; senza tali documenti, l'esame non potrà mai essere esatto e le sorprese in giudizio potranno essere molto spiacevoli. In caso di documentazione incompleta, può essere chiesto all'istituto di credito di fornirne copia e la richiesta dovrà essere evasa in 90 giorni.

2) EFFETTUARE UNA SERIA VERIFICA PERITALE PRELIMINARE: la scelta di un serio consulente è fondamentale per il buon esito del contenzioso. Laddove non si conosca un bravo consulente in materia economico finanziaria è opportuno affidare la scelta ad un avvocato che si occupi di contenzioso bancario.
Esistono sul mercato anche delle società di consulenza specializzate in materia, ma talvolta esse presentano un approccio al problema eccessivamente aggressivo, in un'ottica più commerciale che realmente tecnico-giuridico; ne sono classico esempio le politiche commerciali che promettono zero spese iniziali a fronte di una percentuale in caso di successo, omettendo di chiarire quali siano le conseguenze in caso di insuccesso.

Il professionista che si occupa del settore sa bene che spesso l'imprenditore ha difficoltà a reperire la liquidità necessaria a questo genere di contenzioso, ma le soluzioni vanno cercate in un'ottica cautelativa del cliente e non meramente commerciale: esistono varie tipologie di soluzione, legate per lo più al concetto anglosassone di litigation funding, a cui il vostro avvocato potrà indirizzarvi.

Altro esempio può rinvenirsi nella rilevazione di tassi usurari legati al solo tasso di mora, specie laddove quest'ultimo non abbia trovato effettiva applicazione: la giurisprudenza è per lo più propensa a considerare ininfluente tale circostanza e, conseguentemente, una perizia che si basi su siffatto presupposto corre il serio rischio di non risultare utile, se non addirittura fuorviante.

3) DIVERSIFICARE I FORNITORI DI SERVIZI BANCARI: è evidente che un istituto di credito convenuto in giudizio tenderà ad irrigidire i propri rapporti con il cliente (ad esempio, chiedendo il rientro dai fidi, riducendo o revocando i castelletti di sconto, ecc.); tali comportamenti possono anche mettere in seria difficoltà l'imprenditore che non abbia diversificato per tempo i propri fornitori. Occorre precostituirsi una alternativa.

4) VALUTARE STRATEGIE NON CONTENZIOSE: è noto che in Italia le cause sono lunghe e dagli esiti incerti, anche a causa di una giurisprudenza che talvolta si presenta non univoca, se non addirittura contraddittoria. Per tale motivo, la scelta di strategie non contenziose,come la mediazione civile, l'arbitro bancario finanziario o l'accertamento tecnico preventivo,strumenti che, se possibili nel caso concreto, possono portare buoni esiti in tempi rapidi e minori rischi.

Infine, mi pare importante evidenziare che nell'ambito dell'approccio alla crisi dell'impresa, il contenzioso legato all'usura bancaria può essere considerato un valido ausilio, volto a ridimensionare le pretese delle banche creditrici, ma non deve essere mai confuso con la soluzione del problema.

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di Avv. Emanuele Spina

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