Lasciare i soldi sul conto corrente fa perdere potere d'acquisto!
Cash e contanti vengono erosi dall’inflazione da 20 anni traducendosi in perdita del potere d’acquisto per il risparmiatore.
Stando ad una recente indagine, la liquidità parcheggiata sui conti correnti dagli italiani ammonta a circa 1.400 miliardi.
A tal proposito occorre fare una duplice riflessione.
1 - Quanto ho perso in termini di potere d’acquisto negli ultimi 20 anni?
Secondo una ricerca di AdviseOnly, società di consulenza indipendente, pubblicata sul Sole 24Ore, 1.000€ tenuti fermi sui conti correnti o cash si sono erosi fino a diventare 875€ dopo 10 anni e 588€ dopo 20 anni.
In pratica, senza un’adeguata pianificazione delle risorse finanziarie, il capitale a disposizione che avevo si è svalutato quasi del 50%.
A questa svalutazione, attribuibile soprattutto all'inflazione e, quindi, alla perdita in termini reali del potere d'acquisto, vanno aggiunti i costi di tenuta dei conti correnti, le spese di gestione, le imposte di bollo per le giacenze superiori ai 5.000€.
2 - Dal lato investimenti, invece?
Beh, l’economia mondiale negli ultimi anni è cresciuta parecchio e diversificando in azioni e Bond, gli stessi 1.000€ investiti nelle borse mondiali sarebbero diventati 2.154€ se investiti in strumenti di azionario globale, e 2.127€ se investiti in obbligazioni globali: gli investimenti sarebbero, quindi, più che raddoppiati.
Tutto sommato, investendo con prudenza e tenendo conto che i rendimenti passati non sono indicativi dei rendimenti futuri, sarebbe il caso di iniziare a valutare un’opportunità di gestione del risparmio che tenga conto, diversificando, delle opportunità del mercato, in modo tale da non vedere sfumare passivamente i risparmi accumulati.
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