Contratti luce e gas: quando la firma dell'utente viene falsificata


Una perizia grafica è essenziale per provare la contraffazione della firma nei contratti e per ottenere un equo risarcimento
Contratti luce e gas: quando la firma dell'utente viene falsificata
Fortunatamente per i consumatori non è poi così frequente, anche se purtroppo accade. Sto parlando di tutti quei casi in cui vengono attivati contratti di fornitura di energia elettrica o gas all’oscuro dell’ignaro utente. Solo all’arrivo delle prime bollette da pagare il consumatore scopre che il suo usuale fornitore è cambiato contro la sua volontà. Può sembrare assurdo, ma purtroppo capita. E tutto ciò, perché è stata falsificata la sua firma nel contratto di inizio fornitura.

La falsificazione della firma è una pratica commerciale scorretta, oltre a essere un reato; eppure, non sempre tali scorrettezze vengono denunciate. Gli utenti infatti, potrebbero non rendersi conto subito di quanto avvenuto perché, ad esempio, troppo presi da altri impegni lavorativi o personali o perché molto anziani e, una volta scoperto il cambio di fornitura non hanno più voglia o il tempo di modificare un’altra volta il fornitore.
Una volta scoperta la falsificazione della firma, si apre per il consumatore che intende far valere i suoi diritti dinanzi le opportune sedi, l’iter giudiziario per provare la nullità del contratto, in cui occorre dimostrare la contraffazione della firma per ottenere l’eventuale risarcimento.
Per provare la falsificazione della firma, però, è necessaria una perizia grafica effettuata da un grafologo esperto.

Spetta al grafologo accertare l’autografia o la falsificazione della firma sul contratto d fornitura attraverso l’analisi e il confronto delle caratteristiche grafiche sostanziali della firma apposta sul contratto e il successivo confronto con una serie di firme e scritturazioni che il cliente deve fornire al grafologo ai fini comparativi.

Oltre alla perizia per accertare la falsificazione della firma, al grafologo potrebbe essere richiesto di comparare la firma contraffatta con la scrittura del "potenziale falsificatore"; se l’utente avesse qualche sospetto sulla persona responsabile della contraffazione, ecco che un ulteriore perizia grafologica potrebbe risultare utile al fine di verificare se la mano che ha vergato la firma da diconoscere sia la stessa mano che ha vergato una serie di firme o scritturazioni comparative fornite dal cliente al gragologo.

In conclusione, una perizia grafologica è essenziale per provare in giudizio la falsificazione della propria firma apposta su un contratto che risulterebbe di conseguenza nullo e che genererebbe un equo risarcimento.

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di Dott. Mauro Caminiti

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