Contributi a fondo perduto: come ottenerli


Contributi a fondo perduto e finanza agevolata; bandi europei; bandi regionali; investimenti e liquidità; crediti di imposta; finanziamenti agevolati
Contributi a fondo perduto: come ottenerli

Finanza agevolata

Con il nome di contributi a fondo perduto sono indicati – molto impropriamente – i soldi che dallo stato, dall’Europa o dalle regioni vanno alle aziende. Per utilizzare una terminologia più corretta, i contributi a fondo perduto identificano una parte, neppure la più importante per quantità e qualità, della finanza agevolata. Sotto il nome di finanza agevolata vanno tutte quelle sovvenzioni rivolte alle imprese che fanno riferimento a varie leggi nazionali, regolamenti comunitari, leggi regionali, bandi e regolamenti delle camere di commercio, bandi di alcuni istituti di diritto pubblico.

La precisazione non è inutile o fine a se stessa: nel settore della finanza agevolata e contributi a fondo perduto fraintendimenti, mancanza di conoscenza o addirittura presunzioni di conoscenza perché si è sentito dire al bar, al circolo della caccia, da qualche conoscenza in regione o al ministero o addirittura perché l’ha detto la televisione o si è trovato in internet la fanno da padrone. La mancanza di una corretta informazione è la prima difficoltà che si incontra quando si approccia questa materia: affidarsi a chi conosce la materia, per esperienza e per professionalità, è fondamentale.

Finanza agevolata e contributi a fondo perduto

Nell’ambito della finanza agevolata e contributi a fondo perduto, nel corso del 2021 da parte dei vari organi competenti (Unione Europea, Commissione Europea, Governo e Ministeri competenti, Regioni, Camere di Commercio, istituti di diritto pubblico) sono stati emessi più di 700 diversi bandi, che hanno agevolato, a vario titolo, in varia forma, con varie modalità, in tutto o in parte, poco o tanto, le imprese che hanno effettuato investimenti. Nel corso del 2020 furono emessi circa altrettanti bandi, così come nel 2019 (poco più di 600).

Uno dei problemi principali è identificare quale sia, o quali siano, i bandi applicabili all’impresa che intende avvalersi di questa importante risorsa per la finanza aziendale che è la finanza agevolata. Molto in sintesi, tutti i bandi, da quello europeo, complesso, strutturato, con riferimenti al Technology Readiness Level di settore, a quello della locale Camera di Commercio presuppongono alcune caratteristiche comuni.

Vi sono caratteristiche oggettive e caratteristiche soggettive. Le caratteristiche oggettive sono quelle riferite all’impresa e sono le più semplici da verificare: forma giuridica dell’impresa, codice Ateco, dimensione aziendale e numero addetti, sede legale ed eventuali altre sedi operative o secondarie. Le caratteristiche oggettive determinano, a grandi linee, quali siano i bandi applicabili alla impresa: questo perché, tra gli oltre 700 bandi operativi su base annuale, non tutto va bene per tutti. Vi sono bandi riferite alle sole micro-imprese, bandi per le piccole e medie imprese, bandi per le grandi imprese, per le imprese cooperative, per le società di persone o di capitali, per le imprese agricole, manifatturiere, commerciali, di servizi e tutte le possibili combinazioni tra queste. Fin qui è abbastanza semplice: tutti questi dati sono infatti riportati in visura o in bilancio.

Le caratteristiche soggettive sono riconducibili a 2: investimenti, già effettuati o da effettuarsi, ed esigenze di liquidità. Nell’ambito della finanza agevolata e contributi a fondo perduto si parte SEMPRE dall’investimento, mai dal BANDO. L’esperienza, professionalità e competenza sviluppata in ormai 7 anni di lavoro nell’ambito della finanza agevolata mi impone di focalizzare l’attenzione su questo fondamentale punto: se in azienda non ci sono investimenti o esigenze di liquidità, la finanza agevolata ed i bandi e contributi a fondo perduto possono far ben poco. Tutti i bandi danno agevolazioni, grandi o piccole che siano, in tutto o in percentuale, su investimenti già effettuati (bandi retroattivi) o da effettuarsi (bandi cosiddetti “a preventivo”).

Ci sono investimenti, già realizzati o da effettuarsi, e/o esigenze di liquidità?” Se la risposta è negativa, inutile perdere tempo: non esistono bandi che danno soldi ad una impresa per il solo fatto di esistere, crederlo o farlo credere, oltre che fuorviante, è falso, poco professionale, irrealistico. Si rende necessario individuare gli investimenti, già effettuati o da effettuarsi e/o eventuali esigenze di liquidità aziendale.

L’impresa vende ad altre imprese o vende al pubblico? La produzione è per commessa o per catalogo? Quale è il livello di obsolescenza degli impianti? Quale è la percentuale di investimento? L’impresa ha acquistato nel recente periodo o pensa di acquistare, anche in leasing, beni strumentali, impianti, macchinari? L’impresa esporta?

Vi sono stati o vi saranno investimenti, ovvero spese, in questo ambito? Partecipazioni a fiere? Vi è un catalogo in lingua? Certificazioni di prodotto per particolari mercati o per particolari scopi? Processi di internazionalizzazione? Il marchio è registrato? Si fa pubblicità? Vi è o vi è stata una attività di formazione sulla rete commerciale? L’impresa ha effettuato corsi di formazione, obbligatoria o facoltativa, sul personale interno?

Vi sono state, o vi saranno, assunzioni di personale? Vi è uno sviluppo di prodotto od una innovazione di processo? Vi sono brevetti? Vi sono consulenze esterne? Vi sono, vi sono stati o vi saranno interventi migliorativi relativamente alla sicurezza sul lavoro dei dipendenti o la digitalizzazione di alcuni ambiti aziendali? Si sono fatti interventi o si pensa di fare interventi sui fabbricati e sugli immobili aziendali, ristrutturazioni, ampliamenti, miglioramento sismico, smaltimento dell’amianto, efficientamento e/o risparmio energetico, idrico, introduzione e/o ampliamento del fotovoltaico? L’impresa è stata recentemente costituita? E’ una start-up innovativa? Questi sono solo alcuni degli ambiti in cui vi sono bandi che danno agevolazioni alle imprese.

Nella finanza agevolata e contributi a fondo perduto, un altro punto cruciale a fianco della corretta informazione è la necessità di una corretta pianificazione. La finanza agevolata è infatti ciclica: non tutti i bandi sono aperti in qualsiasi momento dell’anno, ma hanno delle tempistiche ben precise per la presentazione della domanda, per cui la mancata o tardata presentazione fa si che l’agevolazione prevista non sia ottenibile. A questo si aggiunge il fatto che la maggioranza dei bandi ha un plafond di denaro predefinito, per cui, al raggiungimento del plafond la domanda non è più presentabile e il contributo previsto ottenibile, in tutto o in parte.

Principali forme agevolative

A questo punto, resta da vedere l’ultimo punto, ovvero le principali forme agevolative. Le agevolazioni previste dai vari bandi, europei, nazionali, locali sono riconducibili a 3 tipologie principali: finanziamenti agevolati propriamente detti, contributi a fondo perduto, crediti di imposta.

I finanziamenti agevolati sono abbattimenti dei tassi di interessi sul denaro preso a prestito: non sono da sottovalutare, perché, in molti casi, permettono di avere un tasso negativo, ovvero non si pagano interessi sul denaro preso a prestito dal canale bancario ordinario. In altre parole, un finanziamento agevolato permette all’impresa di avere denaro dalle banche a costo zero o addirittura di restituire alla scadenza un capitale inferiore a quanto ricevuto. Nell’ambito dei finanziamenti agevolati rientrano anche le garanzie ottenibili da intermediari autorizzati per programmi di investimenti (consorzi fidi, medio credito, banca europea investimenti etc).

Contributi a fondo perduto: come evidenziato all’inizio di questo articolo, sono solo una parte della finanza agevolata, non la più importante né per qualità né per numero. Non è la più importante per numero perché sono pochi i bandi che danno agevolazioni a fondo perduto. In passato infatti sono stati fatti abusi al riguardo per cui il legislatore, nazionale o regionale che sia, seguendo in questo l’impulso dettato dalla U.E., cerca di evitare sempre di più l’utilizzo, preferendo in alternativa il credito di imposta, più facilmente riconducibile ad un investimento predeterminato. Il contributo a fondo perduto, nella tradizionale accezione, è sostanzialmente un bonifico, erogato dall’ente emittente, a fronte di un investimento realizzato o da realizzare.

Sulla base della conoscenza che viene dalla esperienza e dalla professionalità, le tempistiche di ottenimento del bonifico sono lunghe mesi, le documentazioni da presentare da parte dell’impresa numerose e complicate, le procedure di valutazione spesso molto articolate e complesse. Infine i crediti di imposta che prendono principalmente la forma di detrazioni di imposta.

Riconducibili a questo gruppo di agevolazioni vi sono anche alcuni bandi che danno sovvenzioni sulla base di deduzioni della base imponibile o permettono l’eliminazione di alcuni oneri. In buona sostanza, si tratta di liquidità immediata per l’impresa avente diritto: spesso basta la semplice delibera da parte dell’ente emittente, a volte, ma non sempre, avvalorata da una perizia di terzi o da una asseverazione contabile. Le tempistiche sono immediate, le modalità di ottenimento tutto sommato non troppo complicate, spesso è sufficiente la presentazione in f24. Negli ultimi anni, gran parte delle agevolazioni e sovvenzioni portate dal normatore fanno riferimento al credito d’imposta, per cui questo è, generalmente, lo strumento principale della finanza agevolata.

In conclusione, affidarsi ad un professionista esperto, che segue l’impresa nelle varie fasi, dall’individuazione del/dei bando/i che finanziano un certo investimento (spesso i bandi sono cumulabili tra loro), alle tempistiche di presentazione della domanda, al controllo formale e sostanziale dei documenti richiesti, fino alla rendicontazione verso l’ente emittente – ovvero chi dà i soldi - fa davvero la differenza: sono a disposizione per concordare un appuntamento, anche in video chiamata.

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di Dott. Claudio Castellari

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