Contributo a fondo perduto per imprese al femminile


Arriva il contributo a fondo perduto per incentivare la creazione di imprese a partecipazione giovanile o femminile
Contributo a fondo perduto per imprese al femminile

Il Decreto del 4/12/20 emanato dal MISE prevede misure volte ad incentivare sul territorio nazionale la creazione di imprese a partecipazione giovanile o femminile. Le agevolazioni si sostanziano in un finanziamento agevolato a tasso zero, integrabile con un contributo a fondo perduto in base all’anzianità dell’impresa. Vediamo nel dettaglio di quali misura si tratta.

Contributo a fondo perduto: i numeri delle imprese rosa 

Gli strumenti di sostegno alla creazione e allo sviluppo di imprese a prevalente partecipazione femminile consistono essenzialmente in misure volte a garantirne migliori condizioni di accesso al credito. In altre parole, parliamo di mutui a tasso zero per imprese “a quote rosa”. Queste ultime, a fine 2019 erano 1 milione e 340mila, il 22% del totale. In costante aumento rispetto al 2014.

Da un punto di vista strutturale, l’imprenditoria rosa si è caratterizzata per una maggiore concentrazione nel settore dei servizi. Rispetto al 2014, le imprese femminili nel settore terziario sono aumentate nel 2019 di oltre 34 mila unità. Per quanto riguarda la dimensione invece, rimaniamo nello scaglione cosiddetto “micro”. Circa 97 imprese su 100 guidate da donne non hanno avuto, nel 2019, oltre i 9 addetti.

A fine 2020, le imprese femminili risultano un milione e 336mila. In pratica quasi 4 mila attività in meno rispetto al 2019 (-0,29%). Una perdita contenuta, quindi, tutta concentrata al Centro-Nord. Viene però ad interrompersi una crescita costante dal 2014. I dati di fine 2020 mostrano che la gestione dell’emergenza sanitaria ha prodotto una battuta d’arresto soprattutto sulle imprenditrici giovani. Proprio per sostenere queste realtà in rosa, è intervenuto il decreto menzionato inizialmente. In conclusione, quali sono le agevolazioni previste?

Contributo a fondo perduto: i requisiti fondamentali 

L’intervento in questione prevede la concessione di finanziamenti agevolati per investimenti della durata massima di 10 anni a tasso zero. Inoltre, la percentuale di copertura delle spese ammissibili ammonta al 90% del totale. Il tutto, integrabile con contributo a fondo perduto in misura non superiore al 20% delle spese ammissibili. Ma andiamo con ordine. Chi sono i potenziali beneficiari? 

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese che rispettano i seguenti requisiti:

  • costituite da non più di sessanta mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;

  • di micro e piccola dimensione;

  • costituite in forma societaria;

  • in cui la compagine sia composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni oppure da donne.

Contributo a fondo perduto: le spese finanziabili

Quali sono invece le spese che possono essere finanziate? Sono ammissibili alle agevolazioni le iniziative che prevedono specifici programmi di investimento. In particolare, parliamo dei seguenti settori.

  • Produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli. Ivi inclusi quelli afferenti all’innovazione sociale, intesa come produzione di beni che creano nuove relazioni sociali ovvero soddisfano nuovi bisogni sociali.

  • Fornitura di servizi alle imprese e/o alle persone.

  • Commercio di beni nonché servizi.

  • Turismo, incluse le attività turistico-culturali finalizzate alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico. Nonché le attività volte al miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza.

I programmi di investimento devono essere realizzati entro 24 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento.

Contributo a fondo perduto: quali sono le spese ammissibili?

Parliamo ora dell’entità delle agevolazioni. Occorre innanzitutto dividere le imprese beneficiarie in due categorie. La prima riguarda le imprese costituite da non più di 36 mesi. Per queste ultime i programmi di investimento devono rispettare certi limiti.

  • devono prevedere spese ammissibili di importo non superiore a euro 1,5 milioni di euro;

  • essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione;

  • avere una durata non superiore a ventiquattro mesi decorrenti dalla data di sottoscrizione del contratto. I mesi di durata sono però prorogabili, su richiesta motivata, per non più di 6 mesi.

Per questa prima categoria di imprese, sono ammissibili le spese relative all’acquisto di beni materiali e immateriali. Nonché servizi strettamente finalizzati al progetto agevolato. Per le imprese costituite da non più di 36 mesi, il finanziamento agevolato a tasso zero della durata massima di dieci anni si associa al contributo a fondo perduto. Ricordiamo che il finanziamento deve avere un importo complessivo non superiore al novanta per cento della spesa ammissibile. Il contributo a fondo perduto invece è concesso nei limiti del 20% di specifiche spese. A titolo esemplificativo: macchinari, impianti e attrezzature nuove, programmi informatici e servizi ICT, acquisto di brevetti.

Contributo a fondo perduto: tutti i beneficiari

La seconda categoria di imprese potenzialmente beneficiarie comprende le realtà costituite da più di 36 mesi (e da meno di 60). I programmi di investimento ammissibili devono avere le seguenti caratteristiche:

  • essere volti alla realizzazione di nuove unità produttive o al consolidamento ed allo sviluppo di attività esistenti;

  • devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni;

  • avere una durata non superiore a ventiquattro mesi dalla data di sottoscrizione del contratto;

  • le spese ammissibili non devono essere superiori a 3 milioni di euro.

Anche per le imprese costituite da oltre di 36 mesi, il finanziamento a tasso zero ha durata massima di 10 anni. Si associa al contributo a fondo perduto che è concesso nei limiti del 15% delle sole immobilizzazioni materiali e immateriali. In altre parole, parliamo di macchinari, impianti ed attrezzature nuovi di fabbrica. Oppure programmi informatici, brevetti, licenze e marchi e commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa.

 

Per qualsiasi dubbio in merito alla possibilità di ottenere il finanziamento illustrato e il conseguente contributo a fondo perduto, non esitare a contattare il nostro studio senza impegno o visitare il nostro sito www.studiobrega.it.

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di Studio Brega

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