Coronavirus: come in un film
La Lombardia diventa zona rossa.
Dopo aver appreso la notizia ho avuto un momento di smarrimento: mi è sembrato di essere in un film.
I contagi che aumentano, gli ospedali in tilt, l'economia di fronte ad una crisi pazzesca, la gente presa dal panico, che scappa dalla regione per portare il virus in zone non infette: siamo in guerra, una guerra contro un Virus!
La sua forza?
Che non lo conosciamo, che fa bene la sua parte, quella di contagiare più persone possibili e che non ci trova uniti a combatterlo!
Quale arma abbiamo?
Quella di stare in casa e isolarci! Questo, paradossalmente, ci rende più forti!
Non male come scenario iniziale del film!
Quanta ansia... Quanta paura... Tutte le certezze svaniscono!
Così inizio a fare un esercizio che utilizzo spesso in terapia con i pazienti, in quanto Psicoterapeuta della Gestalt, e chiedo di farlo anche a voi che state leggendo!
Provate a diventare protagonisti di questo film: come prosegue? Quale la trama e quale il finale? Che titolo gli date? Che genere di film state girando: drammatico, d'azione, horror, un documentario, una commedia?
Provate a prendere in mano la situazione e, con un piccolo passo alla volta, a muovervi verso la direzione che volete prenda la vostra storia!
Mi viene in mente, il famoso film di Benigni "La vita è bella!”: il suo modo di affrontare la guerra, permette al figlio di vivere un gioco...
Quello che è importante non è tanto l'evento in sè, ma è 'il come' vivi quell’evento.
Una frase che ho in studio è
"... La vita non è aspettare che passi la tempesta... Ma imparare a ballare sotto la pioggia!"
Il titolo che voglio dare al mio film è
"Io in prima linea!"
E il vostro? Se vi va condividete, qui o in privato, può diventare un buono spunto di riflessione!
Buona danza a tutti!
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