Coronavirus, impatto sui mercati globali e in Italia
I contagi ufficiali in Cina per il coronavirus sono arrivati a oltre 40.000. Il numero delle morti accertate ha raggiunto le 909 unità. Sono, invece, 27 i Paesi nel mondo che hanno registrato almeno un caso di infezione dal virus.
L’economia cinese rallenta ancora di più. Ieri Foxconn, il più grande produttore di componenti elettronici e principale fornitore di Apple e di tutti gli altri big della tecnologia ha avvisato i 300mila dipendenti della sua sede di Shenzhen di non tornare al lavoro al termine delle festività legate al Capodanno lunare, prorogate dal governo di Pechino fino al 10 febbraio. Questo per salvaguardare la salute e la sicurezza di tutti e rispettare le misure di prevenzione. Stessa decisione da parte di Toyota, che a sua volta ha deciso di prolungare sino al 16 la fermata degli impianti, in tutto 12 fabbriche di auto e componenti sparse tra Tianjin e la provincia meridionale del Guandong. Fermo sino al 17 anche l’impianto Bmw di Shenyang, mentre Honda va controcorrente e conta di riprendere già il 13 la produzione nei tre stabilimenti di Wuhan.
L’isolamento di intere città e le notevoli restrizioni introdotte sul fronte dei viaggi interni, intanto, hanno distrutto l’industria petrolifera: secondo l’agenzia Bloomberg la settimana scorsa le raffinerie statali e private del paese hanno diminuito di almeno 2 milioni di barili al giorno la quantità di greggio trattata riducendo del 15% la produzione.
Già nel primo trimestre di quest’anno l’economia del gigante asiatico subirà un pesante contraccolpo. Secondo l’agenzia di rating Standard and Poor’s il coronavirus rallenterà la corsa dell’economia cinese. Col risultato che quest’anno il PIL crescerà appena del 5% in meno rispetto alle stime, prima che si diffondesse il contagio. Nonostante l'incertezza, la nostra ipotesi di base è che il virus sarà contenuto entro marzo 2020 precisa l'agenzia Usa, che per il 2021 prevede un rimbalzo a +6,4% dell’economia cinese.
E l’Italia? Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, azzarda una previsione. Gli effetti del coronavirus stanno colpendo interi comparti della nostra economia, come il turismo che sta registrando un calo di presenze. Da qui, la stima di una possibile perdita dello 0,3% del PIL e la richiesta allo stato di intervenire con misure concrete per sollevare quelle imprese che stanno vivendo un momento di grandissima difficoltà.
Quanto pesa l’effetto coronavirus sull’economia italiana? Mentre gli scienziati stanno lavorando senza fermarsi per trovare al più presto il vaccino e fermare così l’infezione polmonare, arriva l’allarme di Fca: «Se l’epidemia continua, saremo costretti a chiudere uno stabilimento in Europa perché mancano i fornitori».
La preoccupazione aumenta e gli esperti iniziano a scommettere su una ricaduta dell’economia italiana. Anche in seguito al susseguirsi di notizie che negli ultimi giorni hanno invaso i media di tutto il mondo, i primi effetti si sono sentiti in Borsa, che ha visto aumentare la sua volatilità, nella discesa dei tassi obbligazionari e nella revisione al ribasso delle stime di crescita economica della Cina.
La velocità con cui il coronavirus si propaga tra gli esseri umani potrebbe essere specchio delle potenziali conseguenze di un blocco dell’attività economica cinese sul sistema produttivo globale. Se l’epidemia della Sars, che nel 2003 uccise circa 800 persone, vide precipitare il PIL reale della Cina tra il primo e il secondo trimestre di 2 punti percentuali, l’attuale epidemia potrebbe far scendere il primo trimestre del 2020 molto di più rispetto al quarto trimestre del 2019. Con gli effetti che stiamo già iniziando a percepire.
Ad ogni modo, rivolgendovi a un consulente finanziario e ad una persona di riferimento riuscirete a orientarvi anche in questa situazione di incertezza, portata dalla presenza di un nuovo virus che impatta sull’economia globale.
Come? Il vostro consulente finanziario vi guiderà verso la scelta migliore da compiere in un momento storico importante come questo di cambiamenti continui e con minacce non solo legate ai temi principali dell’economia, ma anche ad un virus che impatta sul mercato globale e italiano.
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