Coste inquinate: la mancata prevenzione
Il mare inquinato che ha caratterizzato, questa estate, alcuni celebri tratti costieri è la conseguenza di una non corretta progettualità

Questa estate tra i temi più trattati da i principali mezzi di cronaca c'è stato certamente l'inquinamento costiero in molte aree del Paese. Dalla Liguia al Lazio, dalla Campania alla Calabria i rilievi non sempre hanno dato esiti lusinghieri.
Questa tematica, però, putroppo torna alla ribalta solamente durante il periodo estivo, mentre sarebbe opportuno che fosse una preoccupazione dei cittadini e delle istituzioni durante tutto l'anno.
L'antropizzazione delle coste, gli scarichi selvaggi e i pochi controlli contribuiscono, infatti, in massima parte a una qualità dell'acqua di mare spesso insoddisfacente. Questo per un Paese che sta puntando sempre di più sul turismo è un dato inammissibile. La congiuntura internazionale, fortemente influenzata dai fatti terroristici, e una ritrovata passione per il Bel Paese hanno convinto molti turisti italiani ed esteri a trascorrere le proprie ferie in Italia. L'Italia non sempre ha mostrato il suo lato migliore.
I controlli quindi sono necessari, ma anche una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini. Le norme ambientali non sono spesso valutate come cogenti per una errata considerazione dei rischi ridotti collegati ad un'eventuale infrazione. Così non è, sanzioni sempre più elevate ed in alcuni casi sequestri, ricadono sui soggetti che non rispettano i parametri degli scarichi o peggio scaricano direttamente in mare.
Eppure la tecnologia e le competenze di professionisti preparati consentirebbero con una spesa limitata di essere in regola evitando quindi non solo sanzioni salate, ma anche l'inquinamento costiero che depaupera il benessere diffuso limitando le occasioni di crescita.
Questa tematica, però, putroppo torna alla ribalta solamente durante il periodo estivo, mentre sarebbe opportuno che fosse una preoccupazione dei cittadini e delle istituzioni durante tutto l'anno.
L'antropizzazione delle coste, gli scarichi selvaggi e i pochi controlli contribuiscono, infatti, in massima parte a una qualità dell'acqua di mare spesso insoddisfacente. Questo per un Paese che sta puntando sempre di più sul turismo è un dato inammissibile. La congiuntura internazionale, fortemente influenzata dai fatti terroristici, e una ritrovata passione per il Bel Paese hanno convinto molti turisti italiani ed esteri a trascorrere le proprie ferie in Italia. L'Italia non sempre ha mostrato il suo lato migliore.
I controlli quindi sono necessari, ma anche una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini. Le norme ambientali non sono spesso valutate come cogenti per una errata considerazione dei rischi ridotti collegati ad un'eventuale infrazione. Così non è, sanzioni sempre più elevate ed in alcuni casi sequestri, ricadono sui soggetti che non rispettano i parametri degli scarichi o peggio scaricano direttamente in mare.
Eppure la tecnologia e le competenze di professionisti preparati consentirebbero con una spesa limitata di essere in regola evitando quindi non solo sanzioni salate, ma anche l'inquinamento costiero che depaupera il benessere diffuso limitando le occasioni di crescita.
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