Creatività: una risorsa fondamentale per ripartire


La creatività, ovvero la capacità di generare idee per migliorarci, è una potenzialità fondamentale da allenare in questa fase di ripresa
Creatività: una risorsa fondamentale per ripartire

In questa fase, la nostra società si sta organizzando per cercare di ritornare alla vita di prima. Ma c'è un'idea che aleggia in molte persone: nulla sarà più come prima.

Se proviamo ad usare l'apertura mentale, niente niente che questa possa essere un'ennesima grande occasione di autorealizzazione? Io credo fermamente di sì!

Dobbiamo fare appello ad una potenzialità che ci consenta di affrontare la ripresa in modo particolarmente saggio: la creatività, ovvero la capacità di generare idee per migliorarci, coltivando le nostre attitudini, passioni e vocazioni.

Il primo passo per essere creativi è esplorare, andando alla ricerca del nuovo. Certo, fa paura l'ignoto così come la possibilità di trovare qualcosa di non voluto.

Non possiamo rimanere eterni esploratori, perché rischiamo di non trovare mai un punto da cui partire.

Passiamo, quindi, al secondo passo fondamentale per allenare la creatività: mettere un punto di partenza, il "kick off”, il calcio d'inizio di una nuova partita. Dobbiamo guardare il lavoro fatto e pensare che siamo arrivati fino a qui. C’è sempre tempo più avanti per arricchire il prodotto della nostra creatività.

Ora siamo pronti per il terzo passo: l’idea creativa deve diventare azione concreta.
E' su questo terzo punto che si gioca buona parte della partita.

Dobbiamo agire e affrontare le nostre paure, altrimenti restiamo nella nostra bella prigione dorata a cui ogni tanto portiamo qualche modifica per illuderci di cambiare, senza accorgerci che stiamo semplicemente abbellendo quella che è pur sempre una gabbia, fatta di rinunce, di "vorrei ... ma non posso", di "se solo avessi potuto...".

La creatività è frutto di una libera scelta: possiamo anche decidere di radiarla dalla nostra vita.

Se da un lato è meraviglioso autorealizzarci esprimendo liberamente le nostre passioni e perseguendo i nostri obiettivi, dall'altro, se non siamo sufficientemente motivati, rischiamo presto di gettare la spugna nel momento in cui ci scontriamo con la complessità e la fatica del processo di autorealizzazione.

Viviamo in un contesto sociale debole in cui il nostro desiderio di trovare un lavoro più confacente alle nostre inclinazioni e potenzialità si scontra con la dura realtà della mancanza di condizioni per trovarlo, ma ricordiamoci anche che l’autorealizzazione non è un pacchetto preconfezionato pronto all’uso, che compero al supermercato dei sogni e dei desideri.

L’autorealizzazione implica creatività e scelta. Quando non si sceglie, ci si può sempre lamentare dei condizionamenti che dobbiamo subire dagli altri: è colpa di mio padre, dello stato, delle aziende. Ma quando si sceglie, ci si assume sulle spalle il rischio del fallimento e la vergogna che ne può conseguire. La nostra cultura non è ancora capace di valorizzare un errore, una sconfitta, un fallimento come occasione di crescita. Inoltre spesso non sappiamo cosa cercare. E allora subentra la rinuncia, che a sua volta comporta frustrazione.

Difficile? Sì, ma non impossibile se proviamo a farlo assieme! A questo serve un percorso di coaching: allenarsi non per adattarsi al mondo ma per usare al meglio il nostro talento. Questa è l’epoca dell’autorealizzazione!

 

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di Silvana Serrano

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