Credito ai consumatori: cos’è e come ottenerlo


Sono diverse le modalità con le quali è possibile ricevere liquidità. E' molto importante, però, conoscere i diritti e i doveri di chi presta denaro e di chi lo riceve
Credito ai consumatori: cos’è e come ottenerlo

Il credito ai consumatori è un finanziamento erogato da banche o finanziarie al fine di consentire l’acquisto di beni e servizi importanti per sé o per la propria famiglia – un’auto, un elettrodomestico, un corso di lingue (c.d. “credito collegato” o prestito finalizzato) – oppure per affrontare situazioni in cui è necessario disporre di denaro liquido (c.d. prestito non finalizzato).

Sono, quindi, escluse dal credito ai consumatori tutte le forme di credito per esigenze che riguardano le attività professionali, quali l’acquisto di beni strumentali all’attività lavorativa.

Il finanziamento può andare da 200 a 75.000 euro ed è concesso da una banca o da una società finanziaria autorizzata, anche attraverso un fornitore di beni o servizi quale il negoziante o il concessionario auto.

Indice:

  • Le tipologie di credito ai consumatori
  • Prestito non finalizzato
  • Apertura di credito in conto corrente
  • Prestito con carta di credito revolving
  • Prestito finalizzato
  • La trasparenza del finanziatore e il modulo SECCI
  • Quali documenti presentare
  • I diritti del consumatore
  • Prima di firmare il contratto di finanziamento
  • Al momento di firmare il contratto di finanziamento
  • Durante il rapporto contrattuale
  • Chiarimenti e reclami

 

Le tipologie di credito ai consumatori

Tra le tipologie di credito ai consumatori ritroviamo, tra le più diffuse, le seguenti forme di finanziamento:

  • prestito non finalizzato;
  • carta di credito revolving;
  • prestito finalizzato o “credito collegato”.

 

Prestito non finalizzato

Prestito personale

È concesso per soddisfare generiche esigenze di liquidità. Il finanziatore versa la somma al consumatore in un’unica soluzione e il consumatore la restituisce a rate. Per tutelarsi dal rischio di non restituzione, il finanziatore può richiedere garanzie personali quali la fideiussione e/o una polizza assicurativa.

Prestito contro cessione del quinto dello stipendio o della pensione e delegazione di pagamento

I lavoratori dipendenti (pubblici e privati) e i pensionati possono restituire la somma ricevuta in prestito cedendo al finanziatore fino a un quinto del loro stipendio o della loro pensione. In questo modo la rata verrà trattenuta dallo stipendio o dalla pensione nei limiti del quinto.

I pensionati possono richiedere solo la cessione di un quinto, perché per loro esiste il limite di una sola trattenuta sulla pen­sione, che non può superare il quinto della somma mensile percepita.

Il dipendente, invece, può chiedere un finanziamen­to di importo più alto cedendo un ulteriore quinto del proprio stipendio; in questo caso, oltre alla cessione del quinto, deve stipulare con il finanziatore anche il contratto di delegazione di pagamento”.

Il datore di lavoro è tenuto ad aderire alla cessione del quinto mentre è libero di aderire o meno alla delegazione di pagamen­to.

Per la cessione del quinto la legge richiede la stipulazione della polizza assicurativa per coprire il rischio di morte e/o di perdita dell’impiego del debitore.

 

Apertura di credito in conto corrente

La banca mette a disposizione una somma sul conto corrente del cliente per un importo massimo prestabilito.

Per avere la somma a disposizione il cliente paga alla banca una commissione, mentre sulle somme utilizzate paga solo gli inte­ressi indicati nel contratto.

Quando il cliente restituisce in tutto o in parte la somma utilizzata, con gli interessi, potrà averla nuovamente a disposizione e continuare a utilizzarla.

 

Prestito con carta di credito revolving

Con la carta di credito revolving il titolare ha a disposizione uno strumento di pagamento e riceve al contempo un vero e proprio prestito, che può utilizzare per fare acquisti direttamente presso i venditori o per prelevare denaro liquido.

Il prestito si rimborsa a rate e con gli interessi, a un tasso che di solito è variabile.

La carta può essere utilizzata fino al raggiungimento del limite massimo (plafond) stabilito dal finanziatore.

Ogni volta che, attraverso le rate, si restituisce la somma utilizzata (quota capitale), questa somma può essere nuovamente spesa utilizzando la carta. Per questo la carta si chiama “revolving”.

 

Prestito finalizzato

Il prestito finalizzato, o “credito collegato”, è un finanziamento legato all’acquisto di un determinato bene o servizio, da restituire a rate.

Il consumatore può ottenerlo anche direttamente presso il venditore che ha una convenzione con una o più banche o società finanziarie e di solito gestisce la pratica per loro conto.

Il contratto deve contenere la descrizione dettagliata dei beni o servizi e l’indicazione dei loro prezzi.

 

La trasparenza del finanziatore e il modulo SECCI

Il finanziatore o l’intermediario deve consegnare gratuitamente, e prima della firma del contratto di credito, il modulo SECCI il quale indica le condizioni contrattuali ed economiche del finanziamento mentre le informazioni non previste dal SECCI devono essere fornite con un documento a parte.

Il modulo SECCI deve indicare:

  • le caratteristiche principali del finanziamento (ad es.: tipo di contratto, importo, durata, rate, il bene o servizio e il prezzo in caso di credito finalizzato, le garanzie)
  • le informazioni sui costi del credito: tasso di interesse e TAEG con il dettaglio dei costi inclusi e non inclusi e un esempio rappresentativo
  • gli altri aspetti legali, ad esempio: consultazione di una ban­ca dati, diritto a ricevere una copia del contratto prima della firma, diritto di recesso, rimborso anticipato, conse­guenze in caso di mancato pagamento di una o più rate
  • le informazioni supplementari in caso di commercializza­zione di prodotti a distanza (online o per telefono).

Diritto di richiedere e ottenere gratuita­mente una copia del contratto pronta per essere firmata, per poterla valutare con calma a casa.

 

Quali documenti presentare

Per avviare la pratica, il finanziatore richiede al consumatore alcuni documenti:

  • documento di identità
  • codice fiscale
  • lavoratore dipendente: busta paga e CUD
  • libero professionista o lavoratore autonomo: dichiarazione dei redditi (730 o modello unico)
  • pensionato: cedolino della pensione o certificazione dell’INPS
  • documentazione di eventuali altri finanziamenti in corso.

Al consumatore di nazionalità non italiana, potrebbe essere richiesta la documentazione sulla regolarità della sua presenza in Italia.

 

I diritti del consumatore

Il consumatore che ottiene uno dei suddetti finanziamenti ha una serie di diritti garantiti dalla legge.

 

Prima di firmare il contratto di finanziamento

  • Ricevere gratuitamente dal finanziatore o dall’intermedia­rio del credito tutte le informazioni necessarie a confron­tare le diverse offerte.
  • Ottenere gratuitamente e portare con sé il modulo SECCI e, in ogni caso, le informazioni contenute in altri documenti informativi.
  • Ottenere gratuitamente e portare con sé una copia com­pleta del contratto anche prima della sua conclusione e senza impegno per le parti.
  • Avere accesso al modulo SECCI e alla copia completa del contratto anche dal sito internet del finanziatore nei casi in cui è possibile concludere il contratto online.
  • Conoscere il TAEG (ossia, il costo complessivo del finanziamento) e l’importo totale dovuto.
  • Essere informato immediatamente e gratuitamente dal fi­nanziatore che il rifiuto della domanda di credito si basa sulla consultazione di una banca dati (ad es. Centrale Rischi della Banca d’Italia, Crif ecc.), con l’indicazione della banca dati e degli elementi emersi.
  • Richiedere alla banca dati indicata dal finanziatore copia del risultato della consultazione.
  • Essere informato sulla possibilità e le conseguenze del rim­borso anticipato del prestito.
  • Essere informato su come ed entro quali termini è possibi­le recedere dal contratto.

 

Al momento di firmare il contratto di finanziamento

  • Non ottenere condizioni contrattuali sfavorevoli rispetto a quelle pubblicizzate nel modulo SECCI o in altro docu­mento informativo.
  • Scegliere il canale di comunicazione, digitale o cartaceo, attraverso il quale ricevere le comunicazioni. Le comunica­zioni online dovute per legge sono sempre gratuite.
  • Ricevere una copia del contratto firmato dal finanziatore, da conservare.

 

Durante il rapporto contrattuale

  • Ricevere comunicazioni periodiche sull’andamento del rapporto almeno una volta l’anno. Contestare le singole operazioni entro i termini previsti dalla legge, cioè 60 giorni dal momento in cui si rice­ve la comunicazione.
  • Per i contratti a tempo determinato ricevere gratuitamen­te, a richiesta, il piano di ammortamento del prestito.
  • Ricevere comunicazione scritta della prima segnalazione di informazioni negative in una banca dati e e, in caso di errori, chiederne la correzione/cancellazione.
  • Ricevere comunicazione scritta dell’eventuale cessione del credito o del contratto a un altro soggetto (salvo che il finanziatore originario rimanga incaricato della gestione del credito) e far valere le proprie ragioni anche nei confronti del nuovo finanziatore.
  • Ricevere dal finanziatore, con un preavviso di almeno due mesi e in forma scritta, la proposta di qualunque modifica delle condizioni contrattuali.
  • Rifiutare la proposta di modifica senza spese, recedendo dal contratto.
  • Recedere dal contratto senza obbligo di motivazione en­tro 14 giorni dalla sua conclusione, in qualsiasi momento se il contratto è a tempo indeterminato.
  • In caso di inadempimento del fornitore dei beni o servi­zi e dopo averlo inutilmente sollecitato per le vie formali, chiedere lo scioglimento anche del contratto di credito e ottenere la restituzione delle somme già versate.
  • Rimborsare anticipatamente in qualsiasi momento, anche in parte, la somma dovuta e avere una riduzione dei costi del credito.

 

Chiarimenti e reclami

Per ogni informazione e chiarimento il cliente può rivolgersi al finanziatore e ricevere assistenza.

I reclami vanno invece inviati per lettera raccomandata A/R o per email all’Ufficio Reclami del finanziatore, che deve rispon­dere entro 30 giorni.

Se l’Ufficio Reclami non risponde o la risposta non è soddisfa­cente, il cliente può presentare ricorso all’ABF - Arbitro Ban­cario Finanziario, ossia un sistema di risoluzione delle controversie che offre un’alternativa più rapida, semplice ed economica rispetto al ri­corso al giudice.

Il cliente che intende segnalare un comportamento irregolare o scorretto da parte di una banca o altra società finanziaria può anche presentare un esposto alla Banca d’Italia gratuitamente che rappresenta una fonte di in­formazioni per l’esercizio dell’attività di vigilanza. Non inter­viene però con una propria decisione nel merito dei rapporti contrattuali tra intermediario e cliente. Gli esposti possono es­sere presentati anche online.

 

In ogni caso, resto a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.

 

Articolo del:


di Avv. Vincenzo Scaglione

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