Credito d'imposta per il Sud


Il credito d’imposta riguarda gli investimenti per l’acquisto di beni strumentali come macchinari e impianti
Credito d'imposta per il Sud
L'emendamento, approvato in commissione Bilancio della Camera, prevede il credito d'imposta automatico per gli investimenti aziendali in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo, con tetti e fasce differenziati in base alle dimensioni dell’azienda:
- al 20% per le piccole aziende per singoli investimenti, fino a 1,5 milioni di euro;
- al 15% per le medie aziende, fino a 5 milioni di euro;
- al 10% per le grandi aziende per ogni investimento, fino a 15 milioni di euro.

Il credito d’imposta riguarda gli investimenti per l’acquisto di beni strumentali come macchinari e impianti, mentre sono escluse dall’ambito di applicazione l’industria siderurgica, carbonifera, navale e i settori energetico e bancario.
La dote è fissata in 617 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2016 al 2019, sebbene la copertura appaia già acquisita solo nell’ordine di 250 milioni annui, relativi alle agevolazioni per le PMI, a valere sulle risorse del PON Imprese e competitività e dei Programmi operativi FESR 2014-2020.

La Legge di Stabilità 2016 prevede già un superammortamento per gli acquisti di beni strumentali. Inizialmente, si pensava a un innalzamento dell'intensità di tale sgravio, dal 140% previsto dalla manovra finanziaria al 160%, per i soli investimenti effettuati dalle imprese localizzate nel Mezzogiorno.
L'ipotesi, tuttavia, è stata scartata dal viceministro dell'Economia Enrico Morando: "riteniamo che la scelta corretta sia quella di avere un superammortamento uguale in tutta Italia", evitando così la necessaria comunicazione all'Ue su questa misura, che rischierebbe di "rinviare investimenti già in corso" in attesa di una risposta, ha chiarito.
Pur rimanendo al 140%, il superammortamento sarà cumulabile con il credito d’imposta. Inoltre, a quest'ultima misura verrà associata una misura volta all'allungamento della decontribuzione a favore delle imprese del Sud per le nuove assunzioni.

Due le ipotesi sul tavolo: prorogare i tempi della contribuzione oltre i due anni, o alzare nuovamente il tetto massimo di detrazione. La proroga sarebbe vincolata a una ricognizione delle risorse residue del Piano di azione e coesione relativo alla programmazione dei fondi europei 2007-2013.
Si tratterebbe quindi di attendere il 31 marzo 2016 per veder completato il monitoraggio delle risorse in questione. A quel punto, quando si avrà un quadro chiaro della copertura, un decreto potrebbe disporre gli sgravi anche per il 2017, con una durata temporale e un’intensità dell’esonero contributivo da definire in base alla dote. Ad ogni modo, chiarisce l’emendamento alla manovra approvato in commissione Bilancio, per far decollare l’estensione al 2017 occorrerà l’autorizzazione della Commissione europea.

In caso di approvazione della norma in via definitiva, le modalità operative di tale cessione saranno definite con un provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della Legge di Stabilità 2016.

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di Angela Fragnelli

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