Crisi ed equity al tempo del Covid-19


La crisi economica, generata dall’emergenza sanitaria Covid-19, penalizza le scelte guidate dalla filosofia del "just in time"
Crisi ed equity al tempo del Covid-19

 

Lo confessiamo: di crisi ce ne intendiamo. Anche in tempi di Covid-19.

Crisi: preferiremmo non sentirne parlare, perché la nostra mission consiste nel prevenirla, garantendo stabilità e sicurezza alle aziende. Parliamo spesso ai nostri clienti di responsabilità che, per noi, vuol dire dare il giusto peso alle cose.

Oggi, però, responsabilità significa soprattutto essere previdenti.

È vero, nemmeno l’imprenditore più attento avrebbe potuto immaginare uno scenario come quello scatenato oggi da Covid-19. Tuttavia, le conferme al nostro pensiero vengono da più fonti, due in particolare più che autorevoli!

• L’ormai celebre articolo comparso sulle pagine del Financial Times "Companies should shift from ‘just in time’ to ‘just in case’"

• Le eclatanti dimissioni del Vice Presidente Amazon Tim Bray, totalmente in disaccordo con le politiche aziendali di sfruttamento e scarsa tutela della salute dei lavoratori.

 

Cosa ci insegnano questi esempi?

• La crisi economica, generata dall’emergenza sanitaria, penalizza le scelte guidate dalla filosofia del just in time che, pur minimizzando sprechi e scorte, sacrifica di fatto solidità e tenuta della propria organizzazione;

• La gig economy si rivela una tattica miope, per produrre nell’immediato, scegliendo fornitori a breve termine, escludendo prestazioni di lavoro stabili e continuative;

• Anche i vertici aziendali possono opporsi a pratiche ingiuste, cogliendo l’importanza dell’equity come asset fondamentale dell’impresa.


Detto in parole semplici, ci insegnano che un’azienda deve saper prendere decisioni lungimiranti.


Come fare, in concreto?

Noi crediamo - a questo punto non siamo i soli - che il vantaggio sarà decisivo per chi saprà mantenere l’equilibrio del sistema impresa.

• Si dovrà partire da scelte concrete, come la costruzione di una riserva di liquidità aziendale consistente (anche grazie agli ammortizzatori sociali), ma senza mai perdere di vista ogni singolo stakeholder.

• Si dovrà passare dalla logica del just in time a quella del just in case, sostenendo le componenti più fragili della filiera, senza cedere alla tattiche di costrizione meschina, favorendo equity e committment.

Lo dice anche il Financial Times: «Così come le imprese costruite sulla fragile rete della gig economy sono destinate a collassare, quelle che avranno mantenuto una rete di sicurezza di lavoratori a tempo pieno, fedeli e adattabili hanno più possibilità di farcela».

E - aspetto non da poco - saranno più pronte a fronteggiare il futuro.

 

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di Team Acanto

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