Criteri di aggiudicazione nel D.Lgs. 50/2016


Applicazione del ciclo di vita quale criterio oggettivo per la valutazione delle offerte tecniche per i cantieri afferenti gli appalti di opere
Criteri di aggiudicazione nel D.Lgs. 50/2016
Fra i criteri di aggiudicazione oggettivi stabiliti dall’articolo 95 (Criteri di aggiudicazione dell'appalto) del D.Lgs. 50/2016 figura anche «[...] l'intero ciclo di vita dell'opera, bene o servizio [...]» e anche «la compensazione delle emissioni di gas ad effetto serra[...]».

Il successivo articolo 96 (Costi del ciclo di vita) specifica quali siano i sotto-costi e precisamente «costi sostenuti dall'amministrazione aggiudicatrice o da altri utenti» e «costi imputati a esternalità ambientali legate ai prodotti, servizi o lavori nel corso del ciclo di vita, purché il loro valore monetario possa essere determinato e verificato [...]». È poi fondamentale rilevare che al fine di determinare i costi del ciclo di vita il metodo deve essere basato su criteri oggettivi, verificabili e non discriminatori e i dati richiesti devono poter essere forniti con ragionevole sforzo da tutti gli operatori economici.

A differenza di altri sistemi produttivi, il cantiere si configura come un’attività di tipo artigianale, anche se affiancata da processi industriali (come prefabbricazione o fornitura di componenti) e quindi come un’attività che dà forma a un organismo non seriale: oggi è ancora complesso, se non impossibile, elaborare in questo campo un modello standardizzato in grado di restituire dati LCA puntuali.
Ci troviamo infatti di fronte a numerose variabili: per comprendere meglio, ipotizziamo un caso pratico, ricordando che il life cycle assesment analizza ogni fase che compone il ciclo di vita di un prodotto o di un edificio: produzione (cantiere), trasporto, uso, riciclo, riuso o dismissione.

Pensiamo alla verifica di un’unica fase, come quella per la realizzazione di una parete in muratura. In questo caso è necessario prendere in esame:
- componenti industriali come laterizi, isolanti, leganti, impermeabilizzanti ecc.;
- componenti semi-industriali come un rivestimento in materiale lapideo;
- processi legati all’impiego di manodopera;
- opere provvisionali;
- componenti relative a consumo di risorse idriche ed energetiche;
- trasporti dei materiali e loro movimentazione in cantiere;
- attrezzature utilizzate per la lavorazione come quelle manuali o elettriche ecc.;
- materiali di risulta, sfridi e analisi del loro smaltimento, riciclo o riuso.

È chiaro che una verifica di questo tipo, su software LCA, deve essere continuamente implementata, perché il processo di costruzione comprende varianti in corso d’opera, accelerazioni o ritardi, disponibilità delle forniture, aumento dei prezzi ecc. Pensando di applicare il metodo a ogni elemento (realizzato in opera o in officina) che compone l’organismo edilizio si verrebbe senz’altro meno ai principi di mantenimento di un "ragionevole sforzo".

A dare speranza allo sviluppo esistono organizzazioni, come l’istituto californiano Athena, che offrono strumenti LCA per interi edifici. Anche l’italiana ARCA, del Distretto Tecnologico Trentino, inserisce la valutazione LCA in un sistema di certificazione, ma solo per edifici in legno: il software calcola il ciclo di vita sulla base dei materiali utilizzati, su piattaforma web e con costi contenuti. Tuttavia è ancora in fase di implementazione il database dei processi di realizzazione, demolizione e fine del ciclo di vita del settore delle costruzioni.

La fase di cantiere è quella che ha maggiore impatto nell’arco del ciclo di vita di un edificio e che, per questo motivo, in fase di gara desta interesse come uno dei criteri di aggiudicazione dell’appalto. La difficoltà resta quella che, senza una base dati oggettiva e, senza relativi strumenti di calcolo specializzati, i concorrenti non sono nelle condizioni di offrire, da un lato offerte confrontabili e dall’altro attuabili concretamente.

Il suggerimento per il responsabile unico del procedimento è di limitarsi a inserire in gara, nelle richieste di offerta tecnica, quelle di valutazione del ciclo di vita solo per prodotti industriali, previa verifica dell’esistenza di data-base specialistici. Per l’impresa concorrente che si dovesse trovare di fronte a richieste di valutazione dell’LCA in fase di cantiere il suggerimento è invece di concentrarsi su specifiche fasi o prodotti, senza pretendere un calcolo in ogni fase di esecuzione, nella consapevolezza che un cantiere a "impatto zero" può essere soltanto promesso, ma non può essere oggi ancora una realtà, se non per realizzazioni sperimentali.

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di Enrico Bertoletti

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