D.P.C.M. 3 novembre 2020: faq e assemblee in presenza


Il Dpcm 3 novembre 2020 impone delle restrizioni, ma le Faq governative risultano essere contraddittorie con i divieti imposti
D.P.C.M. 3 novembre 2020: faq e assemblee in presenza

 

Il nuovo DPCM 3 novembre 2020 divide l’Italia in 3 aree di rischio con colori differenti e diverse misure volte al contenimento del virus.

A seguito del DPCM arrivano le FAQ governative che sebbene non abbiano alcun valore normativo/giuridico riportano per tutte le aree di rischio (gialla, arancione e rossa) il seguente quesito:

«È consentito svolgere assemblee condominiali in presenza?

Sì. E' fortemente consigliato svolgere la riunione dell'assemblea in modalità a distanza. Laddove ciò non sia possibile, per lo svolgimento in presenza occorre rispettare le disposizioni in materia di distanziamento sociale e uso dei dispositivi di protezione individuale».

Nessun cenno in relazione al divieto, per le aree rosse, di uscire dalla propria abitazione. Eppure, in un'altra FAQ, il Governo specifica che «non è consentito far visita o incontrarsi con parenti o amici non conviventi, in qualsiasi luogo, aperto o chiuso».

O è una svista del legislatore o il governo vuole sostenere che l’assemblea condominiale è una comprovata necessità per uscire di casa, dal proprio comune o addirittura dalla propria regione a seconda dei divieti vigenti?

Abbiamo ragione per sostenere che di fronte ad un controllo delle forze dell’ordine, una FAQ abbia pochissimo valore e che sicuramente un’assemblea non sia una comprovata esigenza.

Considerando che è proprio nei condomini che abitano le persone positive e ammalate, il rischio per gli amministratori di propagare il virus con le assemblee è altissimo.

Attualmente, inoltre, è molto difficile che vi siano le condizioni per la sicura gestione delle assemblee in presenza e ciò soprattutto per quelle che vedono coinvolti molti condomini.

Gli spazi per mantenere adeguate separazioni tra persone sono difficili da trovare (anche perché molte strutture afferiscono ad attività che sono state chiuse) e quando si trovano locali potenzialmente idonei sono estremamente costosi, i momenti di contatto - soprattutto all'ingresso ed all'uscita - sono inevitabili, ampi spazi richiedono l'utilizzo di sistemi di amplificazione della voce con tutte le difficoltà per le precauzioni per il passaggio del microfono.

La ratio che dovrebbe prevalere per i condomini è di uscire di casa il meno possibile e per motivi essenziali e per gli amministratori di limitare allo stretto essenziale le assemblee in quanto responsabili civilmente e penalmente in caso di contagio.

Articolo del:


di Studio Chiné gestioni

L'autore dell'articolo non è nella tua città?

Cerca un professionista con le stesse caratteristiche a te più vicino.

Cerca nella tua città o in una città di tuo interesse