Decreto Crisi: piccole imprese a rischio crisi aziendale
Banca d’Italia stima che a partire da gennaio 2020, moltissime piccole imprese subiranno una grave crisi aziendale. La causa di tutto questo è l’entrata in vigore del nuovo Decreto Crisi, che getterà nel panico molti piccoli imprenditori impreparati.
Siamo alle soglie di un cambiamento epocale. Ma partiamo dal principio.
Cos'è il Decreto Crisi?
Il Decreto Crisi è una nuova riforma della crisi e dell’insolvenza entrata in vigore il 14 gennaio del 2019, che interessa solo le piccole e medie imprese.
Il suo obiettivo è:
• far emergere la crisi ai primi sintomi per arrestarla e consentire all’azienda di proseguire l’attività (allerta)
• aiutare a uscire dalla crisi gli imprenditori collaborativi
• punire gli imprenditori che ostacolano il risanamento della loro azienda in crisi.
In sostanza il Decreto Crisi renderà la vita impossibile a quelle piccole e medie aziende che:
• non pagano i contributi e accumulano debiti con lo Stato, i dipendenti, i fornitori
• ribassano i prezzi oltre il limite e fanno concorrenza sleale
• hanno una gestione incontrollata, disonesta, improvvisata.
Quante piccole aziende conosci così? Ecco, il Decreto Crisi le spazzerà via in buona parte, lasciando interi settori di mercato liberi da aggredire.
Per gli imprenditori onesti, che cercano di onorare gli impegni e lavorare bene, le cose stanno per cambiare in meglio, non in peggio.
Se fino ad ora, tra tasse e concorrenza agguerrita, facevi fatica ad andare avanti e ti chiedevi “ma chi me l’ha fatto fare?”, stai sicuro che non sarà più così.
A patto tu sia consapevole dei cambiamenti in atto e pronto a inglobarli nel tuo modo di fare impresa.
Come impatta il Decreto Crisi sulla tua gestione quotidiana?
Ci sono 3 aspetti su cui l’imprenditore medio non fa caso, ma che oggi sono il punto chiave di questa riforma.
1. Gestione aziendale
Monitori in modo costante gli indici di crisi della tua azienda? Se la risposta è no, da oggi devi farlo. Il Decreto Crisi ti obbliga ad adottare strumenti per monitorare l’andamento aziendale a cadenza trimestrale. Uno di questi strumenti è il cruscotto aziendale che è un grafico chiaro, semplice e veloce in cui c’è scritto come sta la tua azienda. In questo modo puoi rilevare gli indizi di crisi al primo stadio e attivarti per intervenire insieme al tuo consulente commercialista. Non solo, puoi usare il cruscotto aziendale anche come una bussola per prendere le decisioni migliori per lo sviluppo dell’impresa.
2. Contabilità dell’azienda
Hai la contabilità aggiornata e tenuta correttamente? Se la risposta è no, da oggi devi rimetterti in pari e continuare su questa strada. La rilevazione contabile in azienda deve essere tempestiva e attendibile perché è grazie a questa che ottieni un bilancio realistico su cui il tuo consulente commercialista può fare le corrette previsioni di andamento e consigliarti come proseguire.
3. Reattività in caso di allerta
Sai cos’è l’allerta crisi? Sai cosa fare in caso di segnalazione? Se la risposta è no, devi informarti e correre ai ripari. Se non adotti le giuste contromisure alle prime avvisaglie di una crisi, qualsiasi creditore pubblico (Agenzia delle Entrate, INPS, Agenzia delle Entrate Riscossione) può segnalarti all’OCRI. E stai sicuro che lo farà, perché è obbligato per legge a segnalare le aziende con indici anomali e debiti scaduti secondo soglie precise. L’OCRI è un organo che interviene in modo forzato prendendo il controllo della tua azienda: di fatto sei fuori dai giochi finché l’azienda non è risanata.
L’imprenditore che si nasconde e non collabora risponde con il proprio patrimonio personale in caso di dissesto finanziario. Come vedi, la posta in gioco è molto alta.
Oggi non è più possibile guidare un’azienda affidandosi solo all’istinto e alle proprie sensazioni soggettive.
Ogni imprenditore che vuole definirsi tale deve essere consapevole e organizzato.
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