Depressione post-partum: come riconoscerla e affrontarla


Cos'è la depressione post partum? Quali sono i sintomi e i fattori di rischio? Come si riconosce e come si può affrontare secondo un approccio psicodinamico?
Depressione post-partum: come riconoscerla e affrontarla

Le statistiche effettuate nei Paesi Occidentali rivelano che, su 1000 donne che partoriscono, circa 150 soffrono di un disturbo depressivo: questo dato indica la possibile vulnerabilità della donna in un periodo di profonda ricostruzione e riorganizzazione pratica ed emotiva attorno ad un nuovo individuo che dipende interamente da lei. Intorno al puerperio e alla maternità, si genera quindi una serie di meccanismi e pensieri, aspettative e desideri, fatiche e dubbi che, se non sorretti da un ambiente contenitivo e supportivo, possono accrescere le ansie per il ruolo di neo mamma.

Depressione post-partum: cos'è?

Per depressione post partum si intende un disturbo depressivo che sorge entro le prime 4 settimane dopo il parto, di lieve o moderata entità, caratterizzato da una sintomatologia sovrapponibile a quella di un quadro depressivo e che determina un certo grado di compromissione del funzionamento della donna.

La madre depressa tende a vivere in modo ritirato con il proprio bambino e fatica a riconoscere ed ammettere il proprio stato di sofferenza perché ritiene di non avere diritto di sentirsi triste, infelice e/o depressa, non realizzata, in un momento che dovrebbe essere caratterizzato, secondo il senso comune, da grande felicità. La negazione dei vissuti depressivi è inoltre spesso accompagnata da quella della famiglia e del contesto socio-culturale più ampio. Anche qualora riesca a riconoscere la propria depressione, la madre tende a giudicarsi in termini morali come una “cattiva madre e non come una persona sofferente e con un disturbo psicopatologico.

I sintomi della depressione post-partum

La sintomatologia della depressione post partum si manifesta in modo conclamato generalmente tra le 8 e le 12 settimane dopo il parto. I sentimenti di tristezza e umore depresso sono di solito estremamente pervasivi e si accompagnano a frequenti pianti della madre. Anche l'ansia è spesso presente: la donna può sentirsi così tesa e nervosa da non riuscire a rilassarsi con facilità.

Stanchezza e disturbi della capacità di concentrazione sono altri sintomi tipici: una madre depressa può passare molto tempo senza fare alcunché, trovando anche le attività più semplici estremamente faticose, e sembra non disporre dell'energia necessaria per interessarsi a ciò che la circonda. Si possono manifestare anche difficoltà del sonno sotto diverse forme, disturbi dell'appetito e perdita dell'interesse sessuale.

Preoccupazioni ossessive per il neonato, sensi di colpa e di inadeguatezza, irritabilità e pessimismo e l'esclusione del partner dalla relazione con il bambino sono infine altri possibili sintomi che caratterizzano questo disturbo.

I fattori di rischio

La depressione post partum è un disturbo psicologico caratterizzato dall'influenza di numerosi fattori che includono il contributo di variabili biologiche, ambientali e psicosociali. I fattori di rischio maggiormente associati alla depressione post partum sono quelli di natura psicosociale (eventi di vita negativi, difficoltà nel rapporto di coppia, scarso supporto sociale) e di natura psicologica (depressione e ansia in gravidanza).

Le conseguenze

Gli effetti della depressione post partum sono molteplici e coinvolgono non solo la donna ma anche gli altri componenti del nucleo familiare, in particolare il partner. La donna depressa mostra difficoltà nello svolgere appieno la funzione materna e ciò si esprime attraverso alterazioni del rapporto madre-bambino: le interazioni si caratterizzano per una bassa coordinazione, legata alla difficoltà materna nel cogliere e rispondere ai segnali e alle necessità del bambino. L'interazione non sensibile rappresenta un fattore di rischio alla base dei disturbi infantili, a breve e lungo termine, che riguardano lo sviluppo cognitivo, lo stile di attaccamento e l'area comportamentale.

Come affrontare la depressione post-partum

Gli interventi psicologici nel trattamento della depressione post partum rappresentano un'importante risorsa cui attingere, essendo stati sperimentati con risultati incoraggianti nella maggior parte dei casi ed essendo più facilmente accettati dalle donne quale forma di supporto in alternativa al farmaco. La somministrazione di farmaci antidepressivi dopo il parto e durante l'allattamento deve infatti essere valutata attentamente dai medici professionisti per i possibili effetti negativi sulla salute della donna e del neonato.

Un ascolto orientato secondo il modello psicodinamico può aiutare a rinarrare, ricontestualizzare e trasformare l'esperienza della maternità psichica quando questa è intrisa di affetti dolorosi. La relazione madre-bambino viene esplorata in maniera approfondita in quanto influenzata dalla natura della relazione passata della madre con le proprie figure genitoriali: nella misura in cui i conflitti infantili non sono stati elaborati, il bambino diviene oggetto delle proiezioni materne più o meno spaventose.

Il lavoro con il terapeuta serve pertanto ad esplorare questa dinamica relazionale e ad elaborarne i conflitti in modo da aiutare la madre a stare bene con se stessa, con il suo bambino e con l'ambiente che la circonda. In base alla mia esperienza, trovare uno spazio sicuro dove poter esprimere le proprie angosce, frustrazioni, sensi di colpa e di inadeguatezza permette alla neo mamma di sentirsi accolta, capita e non giudicata anche solo in pochi colloqui.

Concludo sottolineando l'importanza di riconoscere i sintomi della depressione post partum e di chiedere tempestivamente l'aiuto di un professionista che si prenda cura della madre in questo momento di fragilità per preservare l'integrità psico-emotiva della donna e lo sviluppo del neonato.

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di Dott.ssa Giovanna Faà di Bruno

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