Diagnosi energetica, considerazioni sulla indubbia utilità


Perchè considerare la diagnosi energetica un valido mezzo e non un ulteriore costo da sostenere
Diagnosi energetica, considerazioni sulla indubbia utilità

 

Sempre più spesso, da parte di imprenditori, ci sentiamo porre la seguente domanda.

Come posso ridurre la spesa energetica della mia azienda?

La risposta a questo moderno interrogativo non è semplice, ma passa quasi sempre attraverso la conoscenza approfondita delle attività e delle lavorazioni che in essa si svolgono, cioè attraverso la redazione di una diagnosi energetica.
Essa infatti rappresenta il mezzo attraverso il quale il professionista può dare informazioni mirate atte ad intraprendere tutte le azioni possibili per il contenimento dei consumi.
Il discorso non fa una piega, sembra filar liscio come l'olio, eppure l'esperienza ci insegna che il mondo imprenditoriale è in parte ancora restio ad affidare un incarico ad un professionista abilitato per la stesura di una diagnosi energetica; quest'ultima è spesso vista come un ulteriore costo piuttosto che un irrinunciabile e potente mezzo.


La capacità di questo strumento è tanto maggiore quanto più dettagliato e meticoloso è l'impegno profuso nel redigerla. Ad esempio una diagnosi energetica che prenda in considerazione soltanto le bollette dei consumi è sicuramente poco valida sia dal punto professionale che per i risultati ottenuti.
Non ci sono dei parametri minimi da rispettare, un numero di pagine da raggiungere o un quantitativo minimo di giorni di lavoro da dedicarci; una diagnosi che possa chiamarsi tale può impegnare una settimana come un mese di lavoro se occorre prendere in considerazione numerose variabili quali l'involucro, gli impianti di climatizzazione e quelli necessari alla produzione, l'illuminazione, lo studio delle fasi di lavorazione, le ore di lavorazione, i turni ecc.


Tutto sta nella esperienza e nella preparazione che il professionista incaricato ha come bagaglio culturale e tecnico.  
Fatta la diagnosi ed interpretati i risultati, si ha un quadro chiaro e si possono valutare i costi/benefici degli interventi da porre in atto per ottenere il vero risparmio energetico, quello duraturo perché maturato con la consapevolezza di chi conosce fino in fondo la propria azienda.


Potrebbe convenire l’installazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da autoconsumare, potrebbe essere necessario rivedere le fasi lavorative così da ottimizzare le performance delle linee di produzione, si potrebbe intervenire direttamente sulle apparecchiature o sui componenti, ma le soluzioni proponibili sono davvero molteplici, basta soltanto (si fa per dire) una buona conoscenza della materia.

 

Articolo del:


di Ing. Tortora Armando

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