DIMORE STORICHE E RISPARMI ENERGETICI
Possibilità di interventosulle dimore storiche per ottenere risparmi sui consumi energetici, ai sensi dei D. Lgs 192/05 e 311/06 e successive m. e i.

Premessa
I decreti legislativi, pubblicati su G.U. a partire dal 2005, dettano delle condizioni di efficienza energetica molto restrittive rispetto alla precedente legge 10/91. Tutto il patrimonio edilizio italiano dovrà, prima o poi, fare i conti con tali direttive.
Il decreto 192/05 art.3, comma 3, punto "a" esclude dagli obblighi indicati dallo stesso decreto gli immobili storici, nei casi in cui (aggiunge il decreto 311/06) " il rispetto delle prescrizioni implicherebbe una alterazione inaccettabile del loro carattere o aspetto con particolare riferimento ai caratteri storici o artistici". I successivi decreti sull’efficienza energetica, tipo il n°102/2014, ribadiscono tale concetto. Questo significa che non sempre le dimore storiche, classificate tali ai sensi dei D. Lgs n°490 del 29/10/99 e n°42 del 22/01/04, sono esenti: lo sono nei casi in cui esiste incompatibilità tra il "carattere storico e artistico dell’edificio" e i necessari adeguamenti da apportarvi per renderlo conforme alle prescrizioni della legge sui risparmi energetici. Ciò non di meno, anche se appare assai difficile per un edificio storico rispettare le prescrizioni delle suddette leggi, qualcosa si può sempre fare per migliorare la situazione sul versante consumi di energia.
Tutto questo non deve essere visto soltanto come un onere, ma anche come un’opportunità di investimento in risparmio energetico.
E’ evidente che nessuno si sogna di voler rifare l’impianto di riscaldamento di un edificio, se questo, pur non essendo dell’ultima generazione, funziona egregiamente. Né la legge lo impone. Ma nel momento in cui sorge la necessità di dover fare un intervento del genere, nasce l’opportunità di esaminare tutte le ultime novità che ci mette a disposizione la tecnica per operare le scelte più appropriate. Questo vale, oltre che per interventi sugli impianti, anche per lavori di straordinaria manutenzione sull’involucro edilizio, come rifacimento di coperture, rifacimento di pavimenti contro terra, rifacimento di solai su locali non riscaldati, sostituzione di infissi.
Naturalmente, trattandosi di fabbricati di carattere storico e monumentale, si deve sempre tenere un occhio di riguardo per questo aspetto importante. Ma in molti casi si riesce a conciliare le due esigenze senza apportare aggravi economici inaccettabili, ma predisponendo per il futuro minori consumi di energia. Se si pensa che tra un edificio costruito senza criteri di risparmio e lo stesso invece concepito in osservanza agli ultimi decreti si può arrivare a risparmiare fino al 60/70 % di energia in un anno, si capisce che si sta parlando di possibili economie non certo trascurabili e che possono oltre tutto dare un’immagine di sensibilità ai problemi del mondo di oggi.
E allora, se dobbiamo intervenire, perché non fare le cose bene?
Possibilità di intervento
In buona sostanza per migliorare il consumo energetico si può intervenire su tre direttrici:
Involucro edilizio Impianti Utilizzo di fonti rinnovabili
A. Involucro edilizio
E’ il tipo di intervento più delicato perché, nel caso di dimore storiche, non deve pregiudicare il contesto architettonico originale. E’ comunque possibile isolare le coperture (se queste devono essere rifatte per problemi di infiltrazioni) oppure isolare i controsoffitti interni al di sotto delle coperture, riducendo così anche il volume riscaldato oltre a limitare le dispersioni termiche verso l’alto. Nel caso di pareti verticali è possibile riportare uno strato di isolante al di sotto dell’intonaco esterno, nel caso in cui ci trovassimo nella necessità di dover rifare le facciate. Esistono anche intonaci isolanti che possono, in alcuni casi, migliorare la coibentazione delle pareti esterne verticali. Altro punto di intervento possibile sono i solai contro terra o su locali non riscaldati.
Esiste anche la possibilità di interventi più localizzati su pareti con maggior dispersione perché più sottili (tipo parapetti sotto finestre) oppure perché vi sono ponti termici particolarmente rilevanti. Altro intervento possibile e importante lo abbiamo sugli infissi, migliorandone la chiusura e mettendovi dei vetri doppi.
B. Impianti
Il rendimento degli impianti termici è legato sostanzialmente a quattro fattori:
Rendimento del generatore (caldaia)Rendimento della distribuzione (tubi)Rendimento di regolazione (sistemi di controlli più possibilmente localizzati delle temperature)Rendimento dell’emissione (sistemi radianti)
RENDIMENTO DEL GENERATORE
Per quanto riguarda il generatore, è molto importante disporre di una caldaia dell’ultima generazione: le famose caldaie a condensazione rientrano in questa categoria. E’ pure importante il combustibile che utilizza la caldaia: fra tutti il GPL ed il gasolio sono i più costosi, a parità di energia resa. E più inquinanti. Il metano (dove arriva la rete) è un combustibile meno costoso e meno inquinante. Oggi, per case di campagna soprattutto, sono da prendere in considerazione combustibili legnosi, meno costosi, come pellets e cippato (i meno cari ma per impianti più grandi). Le caldaie per questi tipi di combustibili risultano essere di buona qualità e sufficientemente automatizzate, tanto che hanno avuto particolare successo nei paesi scandinavi. La loro manutenzione è fortemente dipendente dall’uso di combustibili di buona qualità.
Oltre a quanto sopra elencato, esistono anche le pompe di calore, adatte nei centri storici perché non hanno emissioni nocive, anche se la loro collocazione all’esterno rappresenta spesso un problema.
RENDIMENTO DELLA DISTRIBUZIONE
Il rendimento di distribuzione dipende dalla maggiore semplicità dei circuiti, dalla corretta scelta delle sezioni dei tubi, ma soprattutto dalla loro coibentazione. E’ ovviamente molto costoso voler coibentare delle tubazioni esistenti incassate nella muratura; è invece possibile e altresì conveniente coibentarle nei tratti accessibili come scantinati o soffitte, soprattutto se locali non riscaldati.
RENDIMENTO DI REGOLAZIONE
Ottimizzare il rendimento di regolazione significa consentire il raggiungimento della temperatura desiderata in ogni stanza della casa. Per esempio una stanza esposta a Sud con una sola parete esterna ha minor bisogno del contributo di riscaldamento artificiale, usufruendo per molte ore del giorno degli apporti solari, rispetto ad una stanza di uguali dimensioni esposta a Nord con più pareti esterne. A questo scopo esistono dei regolatori termostatici, che agiscono sull’adduzione di acqua calda anche su radiatori di tipo tradizionale, che riescono a dosare l’apporto di calore necessario e sufficiente per ogni locale.
RENDIMENTO DI EMISSIONE
Il rendimento di emissione dipende dal terminale dell’impianto: radiatori, fan-coils, termoconvettori, pavimenti radianti. Il miglior rendimento ed il miglior confort nell’ambiente si ottiene con questi ultimi, in quanto lavorano con acqua a basse temperature, limitando le dispersioni e fornendo all’ambiente una omogenea distribuzione di riscaldamento dal basso (pavimenti radianti) o dall’alto (soffitti radianti) o anche lungo le pareti verticali (pareti radianti). In questo modo si eliminano i brutti radiatori o gli ancor più brutti fan-coils che determinano emissioni concentrate, macchie sui muri, spifferi e altro. Rimane però il fatto che montare un pavimento radiante comporta l’eliminazione di quello esistente: questo non è sempre possibile, soprattutto dove esistono pavimenti di pregio. Lo stesso dicasi per soffitti e pareti, i cui affreschi, decorazioni o stucchi rappresentano un limite invalicabile a queste soluzioni.
C. Le fonti rinnovabili
Quasi tutte le fonti di energia disponibili sulla terra, compresi i combustibili fossili, traggono origine dal sole. Ma per molte di esse (i combustibili fossili) il ciclo di rinnovamento è così lungo che non si possono considerare rinnovabili.
Si considerano quindi fonti rinnovabili:
L’energia solareL’energia eolicaL’energia idraulica proveniente dai salti d’acqua ricavabili sui rilievi montuosiL’energia idraulica proveniente dalle maree e dal moto ondosoL’energia proveniente da biomasseL’energia da gas di discaricaL’energia da processi di depurazione e biogasL’energia geotermica calda e fredda
Per non complicare troppo le cose, limitiamoci a parlare di energia solare, energia eolica, energia idraulica ed energia geotermica. L’energia solare a sua volta può essere trasformata direttamente in energia termica (pannelli termici) e energia elettrica (pannelli fotovoltaici).
E’ comunque molto difficile che gli organi di controllo delle dimore storiche, ovvero le Soprintendenze, consentano l’installazione di impianti, come quelli elencati, sulle coperture o in prossimità di edifici di quel tipo.
Conclusioni
Gli immobili di interesse storico, artistico e monumentale richiedono, nei lavori di ristrutturazione, il rispetto di un difficile equilibrio tra il carattere originale e le esigenze di un loro utilizzo sufficientemente economico ed adeguato al mondo attuale.
Non esistono le soluzioni generalizzate che si adattano a qualsiasi edificio: ogni edificio esistente, soprattutto se storico o di rilevante valore artistico o monumentale, rappresenta un caso che deve essere studiato specificatamente, in modo da trovare le soluzioni che si adattino alla sua conformazione, ambientazione ed esigenza.
I decreti legislativi, pubblicati su G.U. a partire dal 2005, dettano delle condizioni di efficienza energetica molto restrittive rispetto alla precedente legge 10/91. Tutto il patrimonio edilizio italiano dovrà, prima o poi, fare i conti con tali direttive.
Il decreto 192/05 art.3, comma 3, punto "a" esclude dagli obblighi indicati dallo stesso decreto gli immobili storici, nei casi in cui (aggiunge il decreto 311/06) " il rispetto delle prescrizioni implicherebbe una alterazione inaccettabile del loro carattere o aspetto con particolare riferimento ai caratteri storici o artistici". I successivi decreti sull’efficienza energetica, tipo il n°102/2014, ribadiscono tale concetto. Questo significa che non sempre le dimore storiche, classificate tali ai sensi dei D. Lgs n°490 del 29/10/99 e n°42 del 22/01/04, sono esenti: lo sono nei casi in cui esiste incompatibilità tra il "carattere storico e artistico dell’edificio" e i necessari adeguamenti da apportarvi per renderlo conforme alle prescrizioni della legge sui risparmi energetici. Ciò non di meno, anche se appare assai difficile per un edificio storico rispettare le prescrizioni delle suddette leggi, qualcosa si può sempre fare per migliorare la situazione sul versante consumi di energia.
Tutto questo non deve essere visto soltanto come un onere, ma anche come un’opportunità di investimento in risparmio energetico.
E’ evidente che nessuno si sogna di voler rifare l’impianto di riscaldamento di un edificio, se questo, pur non essendo dell’ultima generazione, funziona egregiamente. Né la legge lo impone. Ma nel momento in cui sorge la necessità di dover fare un intervento del genere, nasce l’opportunità di esaminare tutte le ultime novità che ci mette a disposizione la tecnica per operare le scelte più appropriate. Questo vale, oltre che per interventi sugli impianti, anche per lavori di straordinaria manutenzione sull’involucro edilizio, come rifacimento di coperture, rifacimento di pavimenti contro terra, rifacimento di solai su locali non riscaldati, sostituzione di infissi.
Naturalmente, trattandosi di fabbricati di carattere storico e monumentale, si deve sempre tenere un occhio di riguardo per questo aspetto importante. Ma in molti casi si riesce a conciliare le due esigenze senza apportare aggravi economici inaccettabili, ma predisponendo per il futuro minori consumi di energia. Se si pensa che tra un edificio costruito senza criteri di risparmio e lo stesso invece concepito in osservanza agli ultimi decreti si può arrivare a risparmiare fino al 60/70 % di energia in un anno, si capisce che si sta parlando di possibili economie non certo trascurabili e che possono oltre tutto dare un’immagine di sensibilità ai problemi del mondo di oggi.
E allora, se dobbiamo intervenire, perché non fare le cose bene?
Possibilità di intervento
In buona sostanza per migliorare il consumo energetico si può intervenire su tre direttrici:
Involucro edilizio Impianti Utilizzo di fonti rinnovabili
A. Involucro edilizio
E’ il tipo di intervento più delicato perché, nel caso di dimore storiche, non deve pregiudicare il contesto architettonico originale. E’ comunque possibile isolare le coperture (se queste devono essere rifatte per problemi di infiltrazioni) oppure isolare i controsoffitti interni al di sotto delle coperture, riducendo così anche il volume riscaldato oltre a limitare le dispersioni termiche verso l’alto. Nel caso di pareti verticali è possibile riportare uno strato di isolante al di sotto dell’intonaco esterno, nel caso in cui ci trovassimo nella necessità di dover rifare le facciate. Esistono anche intonaci isolanti che possono, in alcuni casi, migliorare la coibentazione delle pareti esterne verticali. Altro punto di intervento possibile sono i solai contro terra o su locali non riscaldati.
Esiste anche la possibilità di interventi più localizzati su pareti con maggior dispersione perché più sottili (tipo parapetti sotto finestre) oppure perché vi sono ponti termici particolarmente rilevanti. Altro intervento possibile e importante lo abbiamo sugli infissi, migliorandone la chiusura e mettendovi dei vetri doppi.
B. Impianti
Il rendimento degli impianti termici è legato sostanzialmente a quattro fattori:
Rendimento del generatore (caldaia)Rendimento della distribuzione (tubi)Rendimento di regolazione (sistemi di controlli più possibilmente localizzati delle temperature)Rendimento dell’emissione (sistemi radianti)
RENDIMENTO DEL GENERATORE
Per quanto riguarda il generatore, è molto importante disporre di una caldaia dell’ultima generazione: le famose caldaie a condensazione rientrano in questa categoria. E’ pure importante il combustibile che utilizza la caldaia: fra tutti il GPL ed il gasolio sono i più costosi, a parità di energia resa. E più inquinanti. Il metano (dove arriva la rete) è un combustibile meno costoso e meno inquinante. Oggi, per case di campagna soprattutto, sono da prendere in considerazione combustibili legnosi, meno costosi, come pellets e cippato (i meno cari ma per impianti più grandi). Le caldaie per questi tipi di combustibili risultano essere di buona qualità e sufficientemente automatizzate, tanto che hanno avuto particolare successo nei paesi scandinavi. La loro manutenzione è fortemente dipendente dall’uso di combustibili di buona qualità.
Oltre a quanto sopra elencato, esistono anche le pompe di calore, adatte nei centri storici perché non hanno emissioni nocive, anche se la loro collocazione all’esterno rappresenta spesso un problema.
RENDIMENTO DELLA DISTRIBUZIONE
Il rendimento di distribuzione dipende dalla maggiore semplicità dei circuiti, dalla corretta scelta delle sezioni dei tubi, ma soprattutto dalla loro coibentazione. E’ ovviamente molto costoso voler coibentare delle tubazioni esistenti incassate nella muratura; è invece possibile e altresì conveniente coibentarle nei tratti accessibili come scantinati o soffitte, soprattutto se locali non riscaldati.
RENDIMENTO DI REGOLAZIONE
Ottimizzare il rendimento di regolazione significa consentire il raggiungimento della temperatura desiderata in ogni stanza della casa. Per esempio una stanza esposta a Sud con una sola parete esterna ha minor bisogno del contributo di riscaldamento artificiale, usufruendo per molte ore del giorno degli apporti solari, rispetto ad una stanza di uguali dimensioni esposta a Nord con più pareti esterne. A questo scopo esistono dei regolatori termostatici, che agiscono sull’adduzione di acqua calda anche su radiatori di tipo tradizionale, che riescono a dosare l’apporto di calore necessario e sufficiente per ogni locale.
RENDIMENTO DI EMISSIONE
Il rendimento di emissione dipende dal terminale dell’impianto: radiatori, fan-coils, termoconvettori, pavimenti radianti. Il miglior rendimento ed il miglior confort nell’ambiente si ottiene con questi ultimi, in quanto lavorano con acqua a basse temperature, limitando le dispersioni e fornendo all’ambiente una omogenea distribuzione di riscaldamento dal basso (pavimenti radianti) o dall’alto (soffitti radianti) o anche lungo le pareti verticali (pareti radianti). In questo modo si eliminano i brutti radiatori o gli ancor più brutti fan-coils che determinano emissioni concentrate, macchie sui muri, spifferi e altro. Rimane però il fatto che montare un pavimento radiante comporta l’eliminazione di quello esistente: questo non è sempre possibile, soprattutto dove esistono pavimenti di pregio. Lo stesso dicasi per soffitti e pareti, i cui affreschi, decorazioni o stucchi rappresentano un limite invalicabile a queste soluzioni.
C. Le fonti rinnovabili
Quasi tutte le fonti di energia disponibili sulla terra, compresi i combustibili fossili, traggono origine dal sole. Ma per molte di esse (i combustibili fossili) il ciclo di rinnovamento è così lungo che non si possono considerare rinnovabili.
Si considerano quindi fonti rinnovabili:
L’energia solareL’energia eolicaL’energia idraulica proveniente dai salti d’acqua ricavabili sui rilievi montuosiL’energia idraulica proveniente dalle maree e dal moto ondosoL’energia proveniente da biomasseL’energia da gas di discaricaL’energia da processi di depurazione e biogasL’energia geotermica calda e fredda
Per non complicare troppo le cose, limitiamoci a parlare di energia solare, energia eolica, energia idraulica ed energia geotermica. L’energia solare a sua volta può essere trasformata direttamente in energia termica (pannelli termici) e energia elettrica (pannelli fotovoltaici).
E’ comunque molto difficile che gli organi di controllo delle dimore storiche, ovvero le Soprintendenze, consentano l’installazione di impianti, come quelli elencati, sulle coperture o in prossimità di edifici di quel tipo.
Conclusioni
Gli immobili di interesse storico, artistico e monumentale richiedono, nei lavori di ristrutturazione, il rispetto di un difficile equilibrio tra il carattere originale e le esigenze di un loro utilizzo sufficientemente economico ed adeguato al mondo attuale.
Non esistono le soluzioni generalizzate che si adattano a qualsiasi edificio: ogni edificio esistente, soprattutto se storico o di rilevante valore artistico o monumentale, rappresenta un caso che deve essere studiato specificatamente, in modo da trovare le soluzioni che si adattino alla sua conformazione, ambientazione ed esigenza.
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