Diritto di precedenza. Attenzione alla velocità!
Precedenza non equivale a sicurezza

Occhio agli incroci!
Troppo spesso, quando ci avviciniamo ad un incrocio avendo diritto di precedenza, diamo per scontato il fatto che quella precedenza ci verrà concessa. Purtroppo, quando ciò non avviene, veniamo coinvolti in incidenti che possono avere gravi conseguenze per noi e per gli altri.
Chi ha la precedenza deve collaborare con chi, teoricamente, dovrebbe concederla. Anche perché la distrazione alla guida è in aumento, soprattutto a causa dell’uso del cellulare in auto, anche per la lettura e la digitazione dei messaggi di testo. In caso contrario potremmo vederci attribuita una parte della responsabilità dell'incidente.
Negli ultimi anni i giudici hanno chiarito che chi si avvicina ad un incrocio, avendo il diritto di precedenza, deve comunque moderare la velocità, attribuendogli una parte della responsabilità dell’incidente, se ciò non viene fatto.
Ad esempio, la Corte di Cassazione Penale, con la sentenza n. 46818 del 25.6.2014, ha ribadito che "il diritto di precedenza non esclude il dovere del conducente "favorito" di osservare a sua volta, approssimandosi all'incrocio, le normali prescrizioni di prudenza e di diligenza e, in particolare, quella di rallentare e di moderare la velocità; né può dirsi che l'ingombro della carreggiata da parte di altro veicolo in un incrocio cittadino sia una circostanza imprevedibile".
Anche la Corte di Cassazione Civile, con la recente sentenza n. 7447 del 14.4.2015, ha nuovamente esortato i giudici a verificare la responsabilità del conducente che gode del diritto di precedenza: "l'accertamento della intervenuta violazione, da parte di uno dei conducenti, dell'obbligo di dare la precedenza, non dispensa il giudice dal verificare il comportamento dell'altro conducente, onde stabilire se quest'ultimo abbia a sua volta violato o meno le norme sulla circolazione stradale e i normali precetti di prudenza, potendo l'eventuale inosservanza di dette norme comportare l'affermazione di una colpa concorrente".
Del resto, l’art. 145 del Codice della Strada è chiaro nello stabilire che i conducenti, approssimandosi ad una intersezione, devono usare la massima prudenza al fine di evitare incidenti.
La prossima volta che vi approssimate ad un incrocio avendo il diritto di precedenza, provate a pensare che non Vi verrà concessa e vedrete che, magicamente, il piede si alzerà dall’acceleratore.
Troppo spesso, quando ci avviciniamo ad un incrocio avendo diritto di precedenza, diamo per scontato il fatto che quella precedenza ci verrà concessa. Purtroppo, quando ciò non avviene, veniamo coinvolti in incidenti che possono avere gravi conseguenze per noi e per gli altri.
Chi ha la precedenza deve collaborare con chi, teoricamente, dovrebbe concederla. Anche perché la distrazione alla guida è in aumento, soprattutto a causa dell’uso del cellulare in auto, anche per la lettura e la digitazione dei messaggi di testo. In caso contrario potremmo vederci attribuita una parte della responsabilità dell'incidente.
Negli ultimi anni i giudici hanno chiarito che chi si avvicina ad un incrocio, avendo il diritto di precedenza, deve comunque moderare la velocità, attribuendogli una parte della responsabilità dell’incidente, se ciò non viene fatto.
Ad esempio, la Corte di Cassazione Penale, con la sentenza n. 46818 del 25.6.2014, ha ribadito che "il diritto di precedenza non esclude il dovere del conducente "favorito" di osservare a sua volta, approssimandosi all'incrocio, le normali prescrizioni di prudenza e di diligenza e, in particolare, quella di rallentare e di moderare la velocità; né può dirsi che l'ingombro della carreggiata da parte di altro veicolo in un incrocio cittadino sia una circostanza imprevedibile".
Anche la Corte di Cassazione Civile, con la recente sentenza n. 7447 del 14.4.2015, ha nuovamente esortato i giudici a verificare la responsabilità del conducente che gode del diritto di precedenza: "l'accertamento della intervenuta violazione, da parte di uno dei conducenti, dell'obbligo di dare la precedenza, non dispensa il giudice dal verificare il comportamento dell'altro conducente, onde stabilire se quest'ultimo abbia a sua volta violato o meno le norme sulla circolazione stradale e i normali precetti di prudenza, potendo l'eventuale inosservanza di dette norme comportare l'affermazione di una colpa concorrente".
Del resto, l’art. 145 del Codice della Strada è chiaro nello stabilire che i conducenti, approssimandosi ad una intersezione, devono usare la massima prudenza al fine di evitare incidenti.
La prossima volta che vi approssimate ad un incrocio avendo il diritto di precedenza, provate a pensare che non Vi verrà concessa e vedrete che, magicamente, il piede si alzerà dall’acceleratore.
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