I contributi a fondo perduto nel Decreto Rilancio


Ecco cosa prevedono i contributi a fondo perduto per esercenti attività d'impresa e lavoro autonomo nel Decreto Rilancio
I contributi a fondo perduto nel Decreto Rilancio

Contributi a fondo perduto per le Pmi fino a 5 milioni di fatturato

L'indennizzo spetta a condizione che l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore a due terzi (2/3) dell'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.

Non deve essere rispettata questa condizione per i soggetti che hanno iniziato l'attività a partire dal 1 gennaio 2019. Il contributo è determinato applicando una percentuale sulla differenza del conteggio tra il confronto dei due mesi di aprile, in maniera così articolata:

- 20% per i soggetti con fatturati fino a 400 mila euro;

- 15% per i soggetti con fatturati superiori a 400 mila euro fino a un milione di euro;

- 10% per i soggetti con fatturati oltre la soglia precedente e fino a 5 milioni.

L'ammontare del contributo non può essere inferiore a mille euro per le persone fisiche e a due mila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Per la presentazione della domanda prevista anche l'autocertificazione di regolarità antimafia.


Contributi per le imprese tra 5 e 50 milioni di fatturato

Per le imprese tra 5 e 50 milioni che hanno subito una riduzione dei ricavi non inferiore al 33% arriverà un sostegno alla ricapitalizzazione e una detassazione degli aumenti di capitale.

L'aumento di capitale non deve essere inferiore a 250.000 euro. Previsto uno sconto fiscale fino a 2 milioni in tre anni sull'Ires o sull'Irpef per aiutare le ricapitalizzazioni private.


Imprese con oltre 50 milioni di fatturato

Per le imprese oltre i 50 milioni di fatturato entra in campo Cassa depositi e prestiti con un «patrimonio destinato» (Patrimonio Rilancio), separato dalla Cassa, per il sostegno e il rilancio del sistema economico produttivo italiano attraverso il quale si potranno concedere alle società per azioni, anche quotate, prestiti obbligazionari convertibili, garantire la partecipazione ad aumenti di capitale e l'acquisto di azioni quotate sul mercato secondario in caso di operazioni strategiche.

Possibili anche interventi relativi a operazioni di ristrutturazione di società che, nonostante temporanei squilibri patrimoniali o finanziari, abbiano adeguate prospettive di redditività. Patrimonio Rilancio verrà alimentato attraverso titoli di Stato emessi dal Mef.

Potrà anche finanziarsi con l'emissione di obbligazioni o altri strumenti finanziari di debito con la garanzia di ultima istanza dello Stato.

 

Articolo del:


di Comercialista Matteo Giobbe

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