Dollaro, valuta forte?
L'andamento del Dollaro ne ha messo a nudo la vera natura

L'andamento del Dollaro, valuta di riserva mondiale e di riferimento per qualsiasi scambio, nel tempo ha spesso turbato i sonni di noi Europei, dal comune cittadino, ai governanti di turno, passando per i Banchieri Centrali.
Ma qual è la vera natura del Dollaro, valuta forte o valuta debole?
Se allarghiamo l'analisi agli ultimi 30 anni potremmo notare che l'andamento del cambio è stato utilizzato, o quantomeno è stato specchio, della politica economica americana.
Ricostruendo i dati, dal 1986 ad oggi (non c'era allora l'Euro, ma un'altra "valuta forte" per definizione: il Marco tedesco), si notano una serie di alterni lunghi cicli pluriennali, a volte a favore, a volte contro il Dollaro.
I minimi assoluti del Dollaro contro Marco/Euro sono stati, in questo lasso di tempo, in area 1,80-1,83, mentre i massimi assoluti in area 0,82-0,84, con i seguenti ritmi:
1986 - 09/1992 ciclo a favore dell’Marco/Euro rispetto al USD, durata 5 anni circa;
09/1992 - 06/2001 ciclo a favore del USD rispetto a Marco/Euro, durata 8 anni e 9 mesi circa;
06/2001 - 07/2008 ciclo a favore del Euro rispetto al USD, durata 7 anni circa;
07/2008 - 12/2016 ciclo a favore del USD, durata 7,5 anni circa.
12/2016 - ???? ciclo a favore dell’Euro, durata ?????
All’interno di ogni ciclo maggiore, ci sono stati cicli minori, più erratici, che ne hanno impedito nel tempo di coglierne le metamorfosi.
Secondo quanto sopra indicato, la rottura dell'area 1,15-1,16 contro Euro dovrebbe aver terminato il ciclo maggiore a favore del Dollaro ed iniziato un ciclo maggiore a favore dell’Euro. Tale evento verrebbe negato solo alla rottura dei massimi del Dollaro di inizio anno in area 1,035, portando ad un proseguimento del precedente ciclo a favore del Dollaro.
La statistica porta ad indicare che i movimenti di fondo del Dollaro non si spiegano con le aspettative sui tassi fra il Dollaro stesso e le altre valute, nè con la teoria della Parità dei Poteri di Acquisto, ma sono dovuti, principalmente, al cambio di colore dell'amministrazione americana, dettata dai cicli presidenziali, da Democratica a Repubblicana e viceversa (1992 Clinton, 2001 Bush jr.,2008 Obama e2017 Trump).
La fine di un ciclo maggiore, inoltre, è sempre stata confermata da un eccesso di consensus a favore di una valuta rispetto all’altra.
L'andamento del Dollaro degli ultimi mesi confermerebbe la visione che la politica di un'amministrazione Repubblicana porta ad un indebolimento del Dollaro.
Sappiamo che l'andamento del cambio non è quasi mai lineare e soggetto spesso a cambiamenti di fronte, ma quest'anno stiamo assistendo ad un andamento esatto e contrario alla precedente ultima fase di apprezzamento del Dollaro, partita nella primavera 2014 e terminata nel febbraio 2015, dove da un cambio di 1,37, il Dollaro arrivò fino a 1,05, senza dare una concreta possibilità agli investitori di poterne approfittare. L'attuale approdo a 1,20-1,21 contro Euro, coinciderebbe con il primo obiettivo naturale di questa nuova fase di debolezza pluriennale del Dollaro.
Le incertezze sulla politica fiscale della nuova amministrazione, a digiuno di concreti obiettivi raggiunti e le incertezze sul nuovo board della FED, a cui mancano 3 membri effettivi e che vede in scadenza il mandato della Governatore Yellen agli inizi del 2018, potrebbero portare ad ulteriore debolezza nel cambio nei prossimi mesi, senza, a questo punto, la possibiltà di poterne approfittare.
Ma qual è la vera natura del Dollaro, valuta forte o valuta debole?
Se allarghiamo l'analisi agli ultimi 30 anni potremmo notare che l'andamento del cambio è stato utilizzato, o quantomeno è stato specchio, della politica economica americana.
Ricostruendo i dati, dal 1986 ad oggi (non c'era allora l'Euro, ma un'altra "valuta forte" per definizione: il Marco tedesco), si notano una serie di alterni lunghi cicli pluriennali, a volte a favore, a volte contro il Dollaro.
I minimi assoluti del Dollaro contro Marco/Euro sono stati, in questo lasso di tempo, in area 1,80-1,83, mentre i massimi assoluti in area 0,82-0,84, con i seguenti ritmi:
1986 - 09/1992 ciclo a favore dell’Marco/Euro rispetto al USD, durata 5 anni circa;
09/1992 - 06/2001 ciclo a favore del USD rispetto a Marco/Euro, durata 8 anni e 9 mesi circa;
06/2001 - 07/2008 ciclo a favore del Euro rispetto al USD, durata 7 anni circa;
07/2008 - 12/2016 ciclo a favore del USD, durata 7,5 anni circa.
12/2016 - ???? ciclo a favore dell’Euro, durata ?????
All’interno di ogni ciclo maggiore, ci sono stati cicli minori, più erratici, che ne hanno impedito nel tempo di coglierne le metamorfosi.
Secondo quanto sopra indicato, la rottura dell'area 1,15-1,16 contro Euro dovrebbe aver terminato il ciclo maggiore a favore del Dollaro ed iniziato un ciclo maggiore a favore dell’Euro. Tale evento verrebbe negato solo alla rottura dei massimi del Dollaro di inizio anno in area 1,035, portando ad un proseguimento del precedente ciclo a favore del Dollaro.
La statistica porta ad indicare che i movimenti di fondo del Dollaro non si spiegano con le aspettative sui tassi fra il Dollaro stesso e le altre valute, nè con la teoria della Parità dei Poteri di Acquisto, ma sono dovuti, principalmente, al cambio di colore dell'amministrazione americana, dettata dai cicli presidenziali, da Democratica a Repubblicana e viceversa (1992 Clinton, 2001 Bush jr.,2008 Obama e2017 Trump).
La fine di un ciclo maggiore, inoltre, è sempre stata confermata da un eccesso di consensus a favore di una valuta rispetto all’altra.
L'andamento del Dollaro degli ultimi mesi confermerebbe la visione che la politica di un'amministrazione Repubblicana porta ad un indebolimento del Dollaro.
Sappiamo che l'andamento del cambio non è quasi mai lineare e soggetto spesso a cambiamenti di fronte, ma quest'anno stiamo assistendo ad un andamento esatto e contrario alla precedente ultima fase di apprezzamento del Dollaro, partita nella primavera 2014 e terminata nel febbraio 2015, dove da un cambio di 1,37, il Dollaro arrivò fino a 1,05, senza dare una concreta possibilità agli investitori di poterne approfittare. L'attuale approdo a 1,20-1,21 contro Euro, coinciderebbe con il primo obiettivo naturale di questa nuova fase di debolezza pluriennale del Dollaro.
Le incertezze sulla politica fiscale della nuova amministrazione, a digiuno di concreti obiettivi raggiunti e le incertezze sul nuovo board della FED, a cui mancano 3 membri effettivi e che vede in scadenza il mandato della Governatore Yellen agli inizi del 2018, potrebbero portare ad ulteriore debolezza nel cambio nei prossimi mesi, senza, a questo punto, la possibiltà di poterne approfittare.
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