E che brexit sia!
Fino ad oggi non ve ne ho mai parlato perché trovavo abbastanza fuoriluogo fare il “TotoBrexit”. Adesso, invece, la scelta si è concretizzata e a breve inizieremo a vederne le conseguenze.
In realtà in Inghilterra qualcosa è già successo, la sterlina ha perso il 10% del suo valore (in parole povere hanno subito un inflazione del 10%) e quindi è diventato più costoso per gli amici di oltremanica comprare beni esteri, e il potere di acquisto ha subito un bell' arresto.
Una notizia di qualche me se fa mi aveva colpito perché raccontava che moltissimi Pub hanno dovuto chiudere nell'ultimo anno e mezzo!
Adesso comunque si apre una fase molto delicata che si concluderà a fine anno, in cui i due principali attori UK e UE dovranno stabilire le nuove regole dei rapporti tra le due controparti.
Solitamente per concludere questi accordi ci vogliono ben più di 12 mesi e quindi c'è la possibilità che, non raggiungendo un accordo entro i termini, la Gran Bretagna diventi per gli europei, come un qualsiasi paese extra UE, come il Taiwan, o la Cina per intendersi.
Questo porterebbe all'introduzione di dazi e controlli alle frontiere per tutte le merci da e verso la Gran Bretagna, scenario da non augurarsi, ne per noi ne per loro.
Questa piccola questioncella riguarda in particolar modo i rapporti tra Irlanda del Nord e Irlanda, che dovranno gestire un confine all'interno del proprio territorio.
QUANTO CONTERA' LA GRAN BREATGNA DA SOLA?
L'accordo attuale prevede che la Gran Bretagna possa contare su dazi a zero verso l'UE e che possa trattare autonomamente verso i paesi terzi. Ma la domanda è: che forza potrà avere da sola nei confronti di colossi come America e Cina?
Non dimentichiamoci che prima della costituzione della Comunità Europea questi tre paesi si contendevano l'Europa.
Nel frattempo qualche problema nasce anche nei confronti della Scozia, che sta pensando a riproporre un referendum per l'autonomia che gli consentirebbe di rimanere nell'UE.
Quindi Boris Johnson qualche pensierino di unità interna tra Irlanda del Nord e Scozia ce li ha!
Da parte nostra, la nuova Presidente della Commissione Europea, von der Leyen, ha già avvisato che senza libertà nella circolazione delle persone, non ci sarà apertura per la libertà di circolazione delle merci e soprattutto che, per far entrare le proprie merci nel mercato europeo, il più grande mercato unico del mondo, dovranno rispettare le norme riguardanti gli standard qualitativi, ambientali di diritto del lavoro, richieste dalla norme UE.
Da Presidente tra l'altro non potrà dimostrarsi molto accondiscendente perché, a causa delle spinte populistiche interne, dovrà dimostare che per uscire dall'Unione Europea la strada è dura e piena di imprevisti.
In poche parole deve dissuadere chiunque pensi di prendere la stessa strada della Gran Bretagna.
QUALI POSSIBILI SCENARI?
Ovviamente ci sono due fazioni divise tra chi dice che le conseguenze negative di questo divorzio ricadranno sull'economia britannica come una scure e chi invece sostiene che sarà una strada che nel medio periodo aiuterà una ripresa del settore manifatturiero britannico.
Gli ottimisti dicono che ci sarà un apprezzamento della sterlina che porterà il Pil ad aumentare dell'1% già a partire dal 2020, i detrattori, che al momento sono decisamente più numerosi, prevedono che la fase di grande incertezza in cui si è entrati deprimerà le aspettative delle aziende inglesi che dipendono in modo sostanziale dalla mano d'opera straniera e da interazioni comemrciali libere.
Nel frattempo, le grandi banche mondiali stanno abbandonando la City, così come anche i Lloyd's di Londra. La Honda ha già annunciato che chiuderà il suo stabilimento lasciando a casa 3500 persone e la stessa scelta l'hanno già annunciata marchi come Panasonic, Nissan, Toyota, AXA.
Ma tutte queste cose gli inglesi le conoscevano molto bene quando hanno votato, e pur di ritornare ad avere una loro identità, come nel dopo guerra, hanno preferito un po' di povertà.
Ma dal 1989 il mondo è cambiato, e gli equilibri si sono modificati tantissimo a favore dei paesi emergenti, quali la Cina, e la domanda vera è: ce la farà da sola la Gran Bretagna? Ai posteri l'ardua sentenza, certo è che fra qualche anno i singoli paesi europei, Inghilterra compresa, non faranno più parte del G20. Solo unite le nostre economie hanno un peso a livello globale e possono contendersi il mercato in contrapposizione con giganti quali America e Cina.
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