Il CAOS come crisi che apre la porta a un’opportunità solida
Spesso nella mia attività professionale relativa ai progetti coaching accompagno i miei clienti fuori da momenti in cui il caos regna nella loro vita professionale. Persone che stanno bene, che hanno sempre agito in modo strutturato nel prendere decisione, sempre fatto pianificazione delle attività in modo organizzato, si ritrovano in particolari momenti sollecitati da eventi e situazioni in cui non riescono a districarsi.
La sensazione che si vive è esattamente quella che si prova in una situazione caotica.
Pesando al caos e alla teoria che studia i sistemi deterministici caotici e il loro comportamento dinamico, sappiamo che questi sistemi hanno dei comportamenti, descritti da modelli matematici, prevedibili rispetto a delle condizioni iniziali ben definite, ma sono altamente sensibili e soffrono variazioni anche minime di tali condizioni.
Ma è valida anche per il nostro caos? E, così, chiunque di noi che ha una vita ben delineata, serena e appagante, con la convinzione che tutto proseguirà in una certa direzione, può vivere una variazione del suo sistema di vita inaspettato, impattante su una situazione di equilibrio e la cui causa scatenante a volte non è nemmeno percettibile. Vale la pena chiedersi troppo a lungo e troppo a fondo il perché di ciò che sta accadendo?
Costruisco la risposta a partire dall’esempio del meteorologo E. Lorenz, “Un battito d’ali di una farfalla in Brasile provoca dopo qualche tempo un uragano (che non si verificherebbe in assenza del battito d’ali) in Texas. Una trascurabile variazione in Brasile provoca (dopo qualche tempo) un rilevante cambiamento in Texas” (Rif. Three approaches to atmospheric predictability, «Bulletin of the American Meteorological Society», 50, 5, 1969, http://eaps4.mit.edu/research/Lorenz/Three_approaches_1969.pdf ).
Ed ecco la risposta, non sempre serve stare troppo a lungo sulla disanima dell’accaduto perché non sempre una ragione può essere trovata, e se la troverai non è detto che ti sia utile. Anche la scienza classica si arrende di fronte al caos: “Dove comincia il caos si arresta la scienza classica. L’aspetto irregolare della natura, il suo lato discontinuo e incostante, per la scienza sono stati dei veri rompicapo o, peggio, mostruosità” (Gleick, 1989, p. 9).
Trovo una certa similitudine per rappresentare con la stessa legge certi percorsi di vita, in alcuni periodi particolari, in cui tutto sembra rivoltarsi contro di noi trainandoci nel caos più assoluto. Le domande che ci poniamo sono: cosa sta accadendo? Perché non riesco? Ho la sensazione che tutto mi vada contro, cosa posso fare?
A volte è inutile scavare troppo a lungo sulla causa che ha scatenato l’uragano nella nostra vita perché, se pur fossimo fortunati a trovare la farfalla che sbattendo le ali lo ha generato… cosa ce ne faremmo?
E’ cosi, a volte le cose ci travolgono in un vero caos che ci fa sentire di vivere in un monsone e, pur rifiutandolo, non possiamo che aspettare che passi e raccogliere le forze per poi poter ricostruire.
Nel coaching, la genesi del caos non importa più di tanto, importa uscirne fuori con un progetto di ripartenza.
Non sottovaluterei che in questa imprevedibilità generata dal caos, dopo il periodo di ripartenza possa nascere anche qualcosa di migliore.
“E’ dal caos che nasce la vita... E’ grazie ad esso che nasce una stella danzante” (Cit. F. Nietzsche).
Mi piace parlare del caos creativo. Spesso temiamo così tanto il caos che non consideriamo un effetto secondario e positivo che può generare. Se lasciamo andare e non cerchiamo di gestire a tutti i costi per controllare tutte le situazioni, con l’intento di riportare l’ordine, potremmo sbloccare la nostra energia creativa, generando così percorsi di risoluzione alternativi.
Al contrario, se nel caos continuiamo a fare ciò che abbiamo sempre fatto, molto spesso non riusciremo a gestire nulla, poiché le azioni di routine sono giuste e idonee quando il caos non è presente. E’ come se, durante un uragano, agissimo facendo sempre le stesse cose eseguite nei giorni normali.
Quello che si può fare è lasciarsi andare alla ricerca di nuove idee e nuove soluzioni, fino a trovare l’opportunità solida e concreta che verrà fuori dal disordine lasciato dal caos. La mente che cerca soluzioni diverse ai problemi dovrà cercare ispirazione anche in ambiti diversi; spostarsi in questi ambiti è la vera sfida. Muoversi dalla comfort zone, anche se non è più confortevole, spesso è la vera difficoltà.
E’ compito del Coach accompagnare il suo Cliente in questa ricerca creativa di percorsi alternativi di auto-risoluzione, progettazione e pianificazione verso nuovi obiettivi che possano, non solo portare fuori dalla crisi e dal caos, ma generare una nuova opportunità di miglioramento e maggiore benessere.
Il caos genera la vita, mentre l'ordine l'abitudine (Cit. Arthur Schopenhauer)
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