Emergenza Covid-19. Quale futuro per le micro imprese?


Occorre un cambio di approccio gestionale dal "vivere alla giornata" a quello dell'analisi e della pianificazione, in primis finanziaria
Emergenza Covid-19. Quale futuro per le micro imprese?

Le difficoltà finanziarie lamentate da tantissime micro imprese in conseguenza della crisi da Covid-19 dimostrano che, anche ai livelli dimensionali minimi, le imprese dovranno (per la loro futura sopravvivenza) imparare ad implementare (anche in forma approssimata, ma efficace) strumenti di controllo di gestione della liquidità, necessari per aiutare il piccolo imprenditore a comprendere se l'attività viene gestita in condizioni di efficienza ed è in grado di generare liquidità necessaria per fronteggiare gli impegni finanziari di ogni natura, compreso il cosiddetto "stipendio dell'imprenditore" che spesso viene determinato e prelevato in misura del tutto non coerente con la potenzialità produttiva dell'azienda condotta.

Al di là delle affermazioni di 'pancia" dettate (comprensibilmente) dalla disperazione del momento, bisogna razionalmente prendere atto del fatto che le risorse statali sono limitate e i possibili aiuti a fondo perso non possono assumere - in prima battuta - forme differenti da quelle di "sussistenza".

Dobbiamo prenderne atto ed adottare decisioni immediate sulla gestione delle nostre micro aziende.

La decisione più importante deve essere quella di un cambio di approccio gestionale. Si deve passare dal "vivere alla giornata" a quello dell'analisi e della pianificazione (in condizioni di normalità) delle nostre attività, delle nostre entrate ed uscite finanziarie, delle loro scadenze, della eventuale necessità di supportarle con Il ricorso al credito (soprattutto per le attività condizionate dalla stagionalità) perseguendo l'equilibrio finanziario.

Bisogna affrontare questa fase "straordinaria" con decisione ed obiettività e senza isterismi, utilizzando e combinando tutti gli strumenti offerti dal sistema in alternativa all'apporto (se disponibili) di risorse proprie.

Pensiamo al ricorso al credito. Ma pensiamo ragionevolmente – in ultima ratio – anche alle altre forme offerte dal sistema tributario per il versamento dei tributi oltre i normali termini di scadenza. Con riferimento, ad esempio, al versamento delle imposte e dei contributi sospesi (e il cui versamento dovrà essere effettuato a partire dai mesi di maggio e giugno)  una ipotetica soluzione alternativa al ricorso all'indebitamento (le cui risorse finanziarie  potrebbero altresì essere destinate a sostenere la ripresa) potrebbe essere quella dell'eventuale ricorso al ravvedimento operoso per i versamenti dovuti all'erario, con ragionevole differimento  dell'inizio delle somme sospese a partire  dalla fine del 2020 (anche se in questa fase straordinaria sarebbe auspicabile l'introduzione di piani di rateizzo straordinari potenziati rispetto a quelli ordinari). 

È, quindi, necessario acquisire al più presto questa consapevolezza e adottare quanto prima questo cambio di mentalità.

Questa volta è veramente in gioco il futuro di molte micro aziende.

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di Paolo Gervasi

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